Userkaf in grovacca (JE 90220)
La testa di Userkaf (JE 90220) è il frammento di un'antica statua egizia del faraone Userkaf (ca. 2494–2487 a.C.[1]), fondatore della V dinastia egizia, in grovacca; si trova al Museo egizio del Cairo)[2][3][4].
Userkaf in grovacca (JE 90220) | |
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Autore | sconosciuto |
Data | ca. 2490 a.C. |
Materiale | grovacca |
Dimensioni | 45×26×25 cm |
Ubicazione | Museo egizio del Cairo |
Questa effigie di re Userkaf recante la Corona rossa (deshret) del Basso Egitto dà una chiara indicazione dello stile della statuaria regale al principio della V dinastia, consistente nella conservazione e nell'arricchimento degli illustri modelli (come la celebre statua di Chefren in trono, il busto del principe Ankhhaf) offerti dalla precedente IV dinastia[2]. Imitando il proprio predecessore Shepseskaf, ultimo re della IV dinastia, Userkaf volle edificare la propria piramide a Saqqara anziché a Giza nei paraggi della Piramide di Cheope: nel suo Tempio funerario è stata rinvenuta la testa della prima statua colossale nota risalente all'Antico Regno, oltre a vari bassorilievi di qualità eccellente.
A nord di Saqqara, nel deserto di Abusir, Userkaf fece erigere il primo di una serie di templi dedicati al dio-sole Ra, la cui importanza era aumentata durante la IV dinastia ed era destinata a crescere ulteriormente sotto la V; sia Userkaf che i suoi successori Sahura e Neferirkara Kakai erano al centro di un mito di nascita divina che li voleva generati dalla moglie di un sacerdote di Ra e dal dio Ra in persona[5].
Questa testa di Userkaf in grovacca è stata rinvenuta appunto nel recinto di tale Tempio solare[2]. Stilisticamente è comparabile alle sculture di re Micerino, morto pochi decenni prima: si nota la medesima cura nei dettagli delle tante triadi di Micerino affiancato da divinità, mentre la forma piacente degli occhi, allungati da una linea di trucco, è sormontata da marcate sopracciglia e diverrà un tratto distintivo della statuaria regale della V dinastia[2].
Al momento della scoperta si credette che la testa appartenesse a un'effigie della dea Neith, venerata a Sais e raffigurata con il medesima copricapo: a dispetto della peculiare delicatezza del viso e dell'assenza della tipica barba posticcia (già assente, d'altronde, anche dalla statua di Khasekhemui in scisto verde e dalla famosa statuetta di Cheope in avorio, ben più antiche[2]), la presenza di una linea quasi impercettibile di baffi ha permesso di dichiararlo un ritratto regale[2].
Note
modifica- ^ Shaw 2000, p. 480.
- ^ a b c d e f Saleh, Sourouzian 1987, reperto n°35.
- ^ Testa di Userkaf - 21308, su araldodeluca.info. URL consultato il 18 giugno 2017.
- ^ Egitto Eterno - Testa del re Userkaf, su eternalegypt.org. URL consultato il 18 giugno 2017.
- ^ Cimmino 2003, pp. 87-8.
Bibliografia
modifica- Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-5531-X.
- Mohamed Saleh, Hourig Sourouzian, Official Catalogue of the Egyptian Museum - Cairo, Mainz, Philipp von Zabern, 1987, ISBN 3-8053-0952-X.
- Ian Shaw, The Oxford History of Ancient Egypt, Oxford, Oxford University Press, 2000, ISBN 0-19-815034-2.