Elezioni europee del 2024
AreaBandiera dell'Unione europea Unione europea
StatoBandiera della Romania Romania
Eletti33 Europarlamentari
Seggi per gruppo politico
PPE
0 / 33
S&D
0 / 33
RE
0 / 33

Le elezioni europee del 2024 in Romania si terranno domenica 9 giugno per eleggere i 33 membri del Parlamento europeo spettanti alla Romania.

Nella stessa giornata è prevista la celebrazione delle concomitanti elezioni locali.

Si tratta del primo dei quattro election day programmati in Romania nel 2024. In settembre si svolgeranno i due turni delle elezioni presidenziali, mentre in dicembre quelle parlamentari[1].


Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2004 Camera 28.429 0,27
0 / 332
Senato 37.019 0,36
0 / 137
Europee 2007 28.484 0,55
0 / 35
Parlamentari 2012 Camera 2.331 0,03
0 / 412
Senato 2.171 0,02
0 / 176
Europee 2014 9.803 0,17
0 / 32
Parlamentari 2016 Camera 24,580 0,35
0 / 329
Senato 32.808 0,47
0 / 136
Europee 2019 40.435 0,45
0 / 32
Parlamentari 2020 Camera 19.695 0,33
0 / 329
Senato 23.094 0,39
0 / 136
Europee 2024[N 1] 37.119 0,42
0 / 33
  1. ^ Nell'ambito di Romania Socialista (con PSDM); totale seggi: 0
Elezione Candidato Voti % Esito
Presidenziali 2009 I turno Constantin Rotaru 43.684 0,45 Non eletta/o (9º)
Presidenziali 2014 I turno 28.805 0,30 Non eletta/o (13º)

Conseguenze

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Reazioni

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Già dai primi exit poll della sera del 26 maggio risultò che il PSD si trovava sotto la soglia del 30% e che gli alleati dell'ALDE non avrebbero oltrepassato lo sbarramento del 5%. La prima reazione venne da Klaus Iohannis, che ringraziò pubblicamente i rumeni per la partecipazione al voto europeo e a quello per il referendum sulla giustizia, affermando che il governo avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni[2][3].

Dragnea riconobbe la sconfitta, ma dichiarò che il partito non avrebbe lasciato la guida del governo, come richiesto dall'opposizione[3][4]. All'interno dello stesso PSD, tuttavia, si sollevarono voci di malcontento a causa del risultato negativo. Il vicepresidente Marian Oprișan affermò di aspettarsi l'addio di Dragnea alla presidenza[3][5], mentre il sindaco di Bucarest Gabriela Firea sottolineò che il PSD era a rischio di sparizione, come risultato delle sue politiche degli ultimi anni, e aveva bisogno di rilanciarsi per dimostrarsi come forza politica credibile[6]. Il 27 maggio 2019, quando lo spoglio non era ancora stato completato, l'Alta corte di cassazione e giustizia si pronunciò in via definitiva su un'inchiesta nella quale Dragnea figurava come imputato per abuso d'ufficio. Dopo numerosi rinvii, scaturiti dalla volontà di non influenzare la campagna elettorale, il tribunale condannò il leader del PSD a 3 anni e 6 mesi di detenzione, aprendo un'ulteriore breccia nel partito[7]. Il primo ministro Viorica Dăncilă, quindi, in qualità di presidente esecutivo del PSD assunse ad interim la funzione di presidente del partito e annunciò che, malgrado la gravità della situazione, non avrebbe rassegnato le proprie dimissioni[8].

L'Alleanza dei Liberali e dei Democratici di Călin Popescu Tăriceanu non riuscì a superare la soglia di sbarramento del 5% rimanendo senza europarlamentari[9], mentre il 30 maggio, ormai prossima all'espulsione, decise di abbandonare il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa di Verhofstadt[10].

Voto all'estero

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Il voto all'estero fu caratterizzato da lunghe code presso le ambasciate, mentre numerosi elettori rimasero in attesa per ore per accedere ai seggi, insufficienti per il flusso di persone da gestire[11]. La situazione fu sottolineata dagli osservatori già nella giornata del 26 maggio, mentre Ludovic Orban annunciò che avrebbe denunciato il ministro degli esteri Teodor Meleșcanu per le condizioni in cui si erano svolte le operazioni di voto all'estero[12]. Meleșcanu respinse le critiche, affermando che il ministero di cui era titolare aveva fatto tutto il possibile per garantire la corretta realizzazione delle procedure di voto[13] mentre, scusandosi con gli elettori, il 27 maggio avviò una serie di indagini interne per far luce sulle situazioni più gravi[14]. Esprimendosi sulla vicenda, il 29 maggio il presidente Iohannis chiese le dimissioni immediate di Meleșcanu e del ministro degli affari interni Carmen Dan[15]. Mentre i due ministri si rifiutarono di dare seguito alle parole del presidente della repubblica, anche il primo ministro Dăncilă si schierò al fianco dei membri del suo governo, respingendo la richiesta[16]. Il 5 giugno la Direzione nazionale anticorruzione della Romania avviò un'inchiesta per far luce sulla vicenda[17]. Un rapporto ufficiale del ministero degli esteri, tuttavia, affermò che erano stati rispettati tutti gli obblighi di legge e che i rallentamenti erano dovuti principalmente alla contemporanea indizione del referendum sulla giustizia da parte del presidente della repubblica, che aveva triplicato i tempi necessari per esprimere il voto[18].

Per ovviare a tali difficoltà a partire dalle successive tornate elettorali, nel luglio 2019 il parlamento ratificò una legge che prevedeva l'introduzione del voto per corrispondenza e l'estensione a tre giorni del voto per le circoscrizioni estere[19].

Insediamento del Parlamento europeo

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Il nuovo parlamento si insediò il 2 luglio. PNL, PMP e UDMR confermarono la propria partecipazione al Gruppo del Partito Popolare Europeo, garantendogli 14 membri.

Il PSD sotto la presidenza Dăncilă riallacciò i rapporti con il Partito del Socialismo Europeo, elemento che, malgrado gli attriti dei mesi precedenti, permise agli otto suoi rappresentanti di far parte del Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici anche nella nuova legislatura[20].

Gli otto membri dell'Alleanza 2020 USR PLUS confermarono i propositi espressi in campagna elettorale, legandosi al nuovo gruppo parlamentare Renew Europe, costituito sulle istanze del Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa e sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron, dal primo ministro olandese Mark Rutte e dal leader di Ciudadanos Albert Rivera[21]. Il 19 giugno Dacian Cioloș fu persino nominato capogruppo di Renew Europe al parlamento europeo[22].

PRO Romania, già membro osservatore del Partito Democratico Europeo (PDE) dall'8 febbraio 2019[23], ottenne lo status di membro a pieno titolo l'11 giugno 2019[24]. Nonostante ciò, il partito non fu ammesso al gruppo Renew Europe di cui il PDE faceva parte. Il PDE motivò l'esclusione affermando che PRO Romania era entrato nel partito europeo solamente dopo le elezioni e non aveva concorso alla campagna elettorale sotto la propria sigla[25]. La stessa Alleanza 2020 USR PLUS, del resto, si era opposta alla possibilità di condividere la propria partecipazione a Renew Europe con il partito di Victor Ponta[26]. Il 25 giugno il leader di PRO Romania annunciò di aver realizzato un accordo con l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. I suoi due europarlamentari, quindi, parteciparono al gruppo S&D, pur senza entrare nella delegazione del PSD[27].

Commissione d'inchiesta per presunte frodi

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Il 26 giugno 2019 su iniziativa del PSD fu costituita una commissione parlamentare d'inchiesta incaricata di analizzare presunti casi di frode elettorale occorsi in occasione del voto del 26 maggio. Il primo ministro Dăncilă motivò la scelta con le numerose polemiche che seguirono la pubblicazione dei risultati, malgrado il presidente dell'Autorità elettorale permanente, Florin Mitulețu-Buică, avesse garantito che le operazioni di voto si fossero svolte in piena regolarità[28][29].

La commissione fu presieduta dal deputato PSD Lia Olguța Vasilescu e si prefiggeva di convocare rappresentanti dell'Autorità parlamentare permanente, dell'Ufficio elettorale centrale, del ministero degli esteri, del ministero degli interni, del servizio di telecomunicazioni speciali, della direzione per l'anagrafe e l'amministrazione delle basi di dati e dell'Istituto nazionale di statistica[28][30]. Il 9 luglio fu ascoltato il ministro degli interni Carmen Dan[31].

  1. ^ (RO) Peisaj de campanie electorală: începe bătălia pentru orașe, comune, consilii locale & județene și europarlamentari, Europa Liberă România, 9 maggio 2024. URL consultato il 19 maggio 2024.
  2. ^ (RO) Klaus Iohannis: Dragi români, sunteţi fantastici! Guvernarea PSD trebuie să dispară în urma acestui rezultat, su digi24.ro, Digi 24, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  3. ^ a b c Mihaela Iordache, Europee in Romania: cambia tutto, su balcanicaucaso.org, Osservatorio Balcani e Caucaso, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  4. ^ (RO) R. M., Liviu Dragnea, primele declarații după exit poll: A fost o furtună a urii. Da, poate noi suntem vinovați, su hotnews.ro, HotNews, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  5. ^ (RO) Luminița Pirvu, Începe lupta pentru putere în PSD: cine sunt pretendenții la șefia partidului / Oprișan: Domnul Dragnea este istorie în România! Trebuia să plece demult, su hotnews.ro, HotNews, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  6. ^ (RO) N. O., Gabriela Firea refuză propunerea lui Dragnea de a candida la prezidențiale: Am fost transformată în sac de box / Prognoză: Este pericolul ca stânga romanească să dispară ca PNȚ-CD, su hotnews.ro, HotNews, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  7. ^ (RO) Liviu Dragnea, condamnat definitiv la închisoare, a ajuns la Penitenciarul Rahova, su digi24.ro, Digi 24, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  8. ^ (RO) V. Dăncilă: În calitate de preşedinte executiv preiau funcţia de preşedinte al PSD, su digi24.ro, Digi 24, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  9. ^ (RO) EUROPARLAMENTARE 2019 După dezastru, Tăriceanu spune că are nevoie de un timp de ”reflecție și analiză”, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă, 26 maggio 2019. URL consultato il 30 maggio 2019.
  10. ^ (RO) C. D., ALDE România s-a retras din ALDE Europa, su hotnews.ro, HotNews, 30 maggio 2019. URL consultato il 30 maggio 2019.
  11. ^ (RO) Alegeri europarlamentare 2019. Nereguli la votul din diaspora, cozi kilometrice, așteptare infernală, su digi24.ro, Digi 24, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  12. ^ (RO) DG, Ludovic Orban depune plângere penală împotriva lui Meleșcanu: Este strigător la cer cum sunt umiliți românii din diaspora care stau la cozi să voteze. Guvernul își bate joc, su hotnews.ro, HotNews, 26 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  13. ^ (RO) Criticat pentru proasta organizare a alegerilor în străinătate, ministrul Meleșcanu se apără, su europafm.ro, Europa FM, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  14. ^ (RO) După ce ieri întreba retoric care îi este vina, azi, Meleşcanu îşi cere scuze românilor din diaspora, su digi24.ro, Digi 24, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  15. ^ (RO) R. M., Klaus Iohannis cere demiterea „imediată” a miniștrilor Teodor Meleșcanu și Carmen Dan, su hotnews.ro, HotNews, 29 maggio 2019. URL consultato il 29 maggio 2019.
  16. ^ (RO) Ștefan Pană, Premierul nu îi demite pe Teodor Meleşcanu şi pe Carmen Dan: „Cu siguranţă au fost greşeli, dar trebuie o analiză”, su libertatea.ro, Libertatea, 30 maggio 2019. URL consultato il 30 maggio 2019.
  17. ^ (RO) MH, Dosar penal la DNA privind organizarea votului în diaspora, în 26 mai, când mii de români au stat la cozi interminabile, su hotnews.ro, HotNews, 5 giugno 2019. URL consultato l'11 giugno 2019.
  18. ^ (RO) Mona Hera, Ministerul de Externe nu își asumă nicio responsabilitate pentru dezastrul de la votul din diaspora. Instituția dă vina pe Iohannis, pe turismul electoral sau pe viteza redusă a internetului, su hotnews.ro, HotNews, 7 giugno 2019. URL consultato l'11 giugno 2019.
  19. ^ (RO) G. S., Legea pentru votul din diaspora, aprobată de Parlament. Cum pot vota românii din străinătate la prezidențiale, su hotnews.ro, HotNews, 3 luglio 2019. URL consultato il 9 luglio 2019.
  20. ^ (RO) Alexandru Costea, Dăncilă, întâlnire cu un fost lider S&D: E momentul ca PSD şi forţele europene să dovedească unitate, su mediafax.ro, Mediafax, 12 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2019.
  21. ^ (EN) David M. Herszenhorn, Kalina Oroschakoff e Maia de la Baume, Ex-Romanian PM set to lead Liberals in European Parliament, su politico.eu, Politico, 18 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2019.
  22. ^ (EN) Anca Alexe, Romanian ex-PM Dacian Ciolos elected leader of the Renew Europe group in the European Parliament, su business-review.eu, Business Review, 20 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2019.
  23. ^ (EN) Five new members joined the European Democrats [collegamento interrotto], su democrats.eu, Partito Democratico Europeo, 8 febbraio 2019. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  24. ^ (RO) Mihnea Tălău, Unda de șoc vine de la Bruxelles. Ponta, Barna și Cioloș nu mai au de ales, Evenimentul zilei, 11 giugno 2019. URL consultato l'11 giugno 2019.
  25. ^ (RO) Clarice Dinu, Cum a fost refuzat Ponta de grupul prietenilor lui Macron. Renew Europe: Afilierea Pro România la grupul nostru politic nu a fost aprobată, su hotnews.ro, HotNews, 14 giugno 2019. URL consultato il 14 giugno 2019.
  26. ^ (RO) Mihnea Tălău, USR și PLUS s-au opus intrării Pro România în grupul Renew Europe. Unde au ajuns Corina Crețu și Mihai Tudose, su evz.ro, Evenimentul zilei, 22 giugno 2019. URL consultato il 22 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2019).
  27. ^ (RO) R. M., Corina Crețu și Mihai Tudose vor face parte din Grupul Social Democrat din Parlamentul European, alături de PSD, su hotnews.ro, HotNews, 25 giugno 2019. URL consultato il 25 giugno 2019.
  28. ^ a b (RO) Comisia pentru presupusa fraudă la alegeri va fi condusă de Olguța Vasilescu, su digi24.ro, Digi 24, 26 giugno 2019. URL consultato l'8 luglio 2019.
  29. ^ (RO) Alexandru Costea, Parlamentul a aprobat înfiinţarea Comisiei de anchetă a eventualelor fraude la europarlamentare, su mediafax.ro, Mediafax, 26 giugno 2019. URL consultato l'8 luglio 2019.
  30. ^ (RO) S. R., Comisia de anchetă a posibilelor fraude la europarlamentare a stabilit ce instituții vin la audieri, su euractiv.ro, Euractiv, 8 luglio 2019. URL consultato l'8 luglio 2019.
  31. ^ (RO) Nicolae Oprea, Carmen Dan, primul oficial audiat în Comisia de anchetă a fraudelor electorale, după neregulile la vot în 26 mai 2019, su mediafax.ro, 9 luglio 2019. URL consultato il 9 luglio 2019.

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