Utente:Claudio Antonio Zito/Sandbox


Dimostrazione Matematica della validità dell’Astrologia

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Soffermandosi a pensare alla vita di un uomo, questa può apparire come una serie di eventi, tutti concatenati fra loro; sembra quasi che da ciascun evento scaturisca il successivo.

Si può quindi affermare che ad ogni istante la vita di un uomo è diversa da com’era prima e di come sarà un momento dopo.

Un grafico per ogni evento

È possibile allora tracciare un grafico relativo ad una persona che indichi andamento, per esempio, della sua salute fisica nel corso di tutta la sua vita? La risposta è sì. Nulla ci vieta di pensare di poter tracciare dei grafici riguardanti l'andamento della sua situazione familiare, o della sua situazione economica ecc. Avendo i dati richiesti un tale lavoro richiederebbe solo carta, penna e pazienza.

ll precedente ragionamento ci porta a concludere che allora si potrebbero tracciare dei grafici per ciascun significato delle 12 Case astrologiche che, guarda caso, indicano i settori di maggior peso nella vita di un essere umano: amore, lavoro, salute e così via.

Supposto di aver tracciato questi grafici potremmo correlarli fra loro. Si noterebbe che esistono, contemporaneamente, nello stesso arco di tempo. Ciò è immediato se si pensa che non sono altro che la rappresentazione grafica di varie attività della stessa persona.

E' lecito ipotizzare che i vari grafici avranno andamenti differenti da persona a persone; ed avranno ampiezze differenti, funziona dell'importanza che ciascun soggetto attribuisce a quel particolare settore della propria vita.

Definiamo la funzione-vita V(t)
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Questi grafici, una volta tracciati e correlati, potrebbero essere sommati fra loro, dando così luogo ad un'unica funzione che riassumerebbe in sé tutte le informazioni contenute nei 12 grafici. La funzione così ottenuta non sarebbe altro che la rappresentazione grafica della vita, nell'accezione più ampia del termine, del soggetto.

Calendario come modello matematico
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Quando tracciamo un grafico in funzione della variabile tempo, come quello in questione per esempio, siamo abituati a pensare di esprimere questa variabile in ore, oppure secondi o in anni, dimenticando che il calendario non è altro che un modello matematico costruito dall'uomo per indicare il passare del tempo. Se, come i nostri antenati, dovessimo scegliere un sistema di riferimento per indicare il passare del tempo e non disponessimo di orologi e calendari sicuramente ci aiuteremmo con le stelle, il sole, la luna ed i pianeti. Infatti, se pensiamo ai corpi celesti come ad un tutt'uno che esiste dal momento della Creazione e che non ha mai smesso di “funzionare” ci rendiamo conto che || nostro sistema solare può essere assimilabile ad un gigantesco orologio COSMICO regolato sull’ora assoluta.

Dal calendario gregoriano al tempo assoluto

Quanto detto ci consente di capire in che cosa consiste, in un primo momento, il lavoro di un astrologo: egli "traduce" una data di nascita secondo il calendario gregoriano in un tempo "assoluto" basato sull'orologio ‘sistema solare".

La domanda che molti si pongono è: - << Come può una data di nascita darmi delle indicazioni su una vita? >>. Per rispondere a questo quesito bisogna definire il concetto di tema natale.

Definizione di Tema Natale
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Adottiamo la seguente definizione: - <<Il tema natale consiste in una rappresentazione bidimensionale della volta celeste, per un qualsiasi punto del nostro globo localizzato mediante le coordinate (Latitudine-Longitudine) per qualunque ora, giorno, mese ed anno>>.

Quindi il tema natale si può pensare come ad una istantanea del cielo al momento della nascita fatta dal luogo esatto dove si viene alla luce.

Definizione matematica di tema natale

Proviamo adesso ad esprimere matematicamente il concetto di tema natale torniamo alla nostra funzione, somma dei grafici riferiti ai significati delle Case astrologiche, che abbiamo definito come "la rappresentazione grafica della vita" e chiamiamola V{t) indicando così che la variabile indipendente è II tempo. Cosa sappiamo di V(t)?

a)    È definita in un intervallo di tempo che è la nostra vita.

b)    In questo intervallo è priva d'interruzioni.

c)     Agli estremi dell'intervallo (nascita e morte) è nulla.

d)    In questo intervallo è positiva (esclusi gli estremi).

e)    In questo intervallo (esclusi gli estremi) ad un determinato istante di tempo corrisponde uno ed un solo valore della V{t).

f)      In questo intervallo è dotata di derivata prima (esclusi gli estremi).

Il punto a) è immediato da comprendere, così come il punto b).

Il punto c) esprime il concetto che la funzione V(t), per come è stata costruita, ha valore zero sia al momento della nascita che al momento della morte.

Se pensiamo di rappresentare la V(t) su un grafico bidimensionale quando la curva tocca l'asse delle ascisse la V(t) vale zero e ciò indica la nascita o la morte del soggetto.

ll punto d) esprime il concetto che non ha senso parlare di valori negativi della V(t) perché significherebbe parlare di intervalli di tempo compresi fra 2 morti (della stessa persona!

Il punto e) esprime Il concetto che in un determinato momento della vita si può essere solo una persona, in un determinato luogo, con determinate esperienze, ecc.

Il punto f) esprime il concetto che gli avvenimenti accadano sempre con dei tempi finiti, mai istantaneamente per quanto rapidi possano apparire.

Impostazione matematica della dimostrazione
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La V(t) è una funzione definita in IﬤR a valori in (Rt), dove (Rt) indica la nostra realtà spazio-temporale.

I = [n, m] dove

n = anno, mese, giorno ed ora di nascita

m = anno, mese, giorno ed ora di morte

V(t) ε C¹(I), ed inoltre si ha:

V(n)=0, V(m)=0. Ancora

V(t) > 0 per t ε ] n, m [

Siano t¹ e t² due momenti qualsiasi della vita del soggetto, ovvero qualunque due istanti di tempo della funzione V(t).

Ɐ t¹, t² ε ] n, m [   si ha

Se t¹≠ t² allora V(t¹) ≠ V(t²)

Cioè la V(t) è una funzione biunivoca in tutto l'intervallo di esistenza esclusi gli estremi.

Noi non siamo in grado di costruire a priori la V(t). Possiamo però vedere la differenza fra due momenti della nostra vita relativi ad un intervallo di tempo prefissato. Se facciamo tendere a zero l'intervallo di tempo fra un’osservazione e l'altra otterremo la tangente alla curva V(t).

Un tema natale, per come è definito, indica la differenza fra due istanti successivi della nostra vita (nascita ed istante immediatamente dopo).

L’intervallo di tempo considerato è infinitesimo.

Tradurre quanto detto sulla curva V(t) significa che possiamo calcolare la tangente alla curva in qualsiasi punto dell'intervallo I, come differenza di due valori della V(t) presi nell'intervallo corrispondente

Se calcoliamo V(t) nel punto p (punto qualunque):

p ε ] n, m [ si ha:

   (1)

Il limite di questo rapporto incrementale è la derivata della V(t) nel punto p.

In particolare, se calcoliamo la derivata destra della V(t) nel punto n, si ha:

dove n è il momento della nascita    

n ε [ n, m [

      (2)

dove Il risultato di questo limite esprime il tema natale relativo al soggetto cui è associata la V(t).

Dall'analisi matematica si sa che l'operazione inversa della derivazione è l’integrazione, da cui segue che interpretazione di un tema natale può essere pensata come “l'integrazione” della V’(t).

Quanto detto equivale a dire:

             (3)

Ovviamente le difficoltà per risolvere tale equazione sono molte: basti pensare che la V’(t) è conosciuta solo per ‘punti’ ed Il valore di m è incognito

Risolvere la (3) non è possibile. È più semplice calcolare:

   (4)

In questo contesto il tema natale assume il ruolo di "origine", cioè è il punto da dove ha inizio la V(t) (cosa che per il soggetto rappresenta la nascita) ed è il punto a cui riferirsi per capire lo svolgersi degli eventi.

Infatti, il tema natale indica ciò che siamo, potenzialmente, al momento della nascita: quali sono i nostri punti deboli e le nostre caratteristiche vincenti; qual è la base da cui partiamo; c'indica la nostra direzione.

Se nella (4) poniamo   uguale all'unità (che possiamo pensare essere il giorno) ottengo:

 (5)

La (5) diventa così l'espressione matematica che giustifica il metodo previsionale delle rivoluzioni degli ascendenti (noto anche come analisi dei transiti nella terminologia astrologica). Ovviamente la (5) esprime tutti ì transiti giornalieri della vita del soggetto. Se volessimo rappresentare il transito di un singolo giorno scriveremmo (con g = giorno qualsiasi appartenente all'intervallo I).

 (6)

E’ noto che il ciclo lunare mensile è di circa 28 giorni.

Se moltiplichiamo la (5) per K=1/28 otteniamo l'espressione matematica che giustifica Il metodo previsionale delle rivoluzioni lunari. Si ha:

 (7)

Analogamente a quanto fatto per la (5), dalla (7) si può ottenere l'espressione della rivoluzione lunare per il singolo mese scrivendo (m’= mese qualsiasi appartenente all'intervallo I):

 (8)

Poiché l’anno solare è composto da circa 365 giorni, moltiplicando la (5) per K’=1\365 otteniamo l'espressione che giustifica il metodo previsionale delle rivoluzioni solari. Si ha:

 (9)

E, come in precedenza, per il singolo anno si scriverà (a = anno qualsiasi appartenente all'intervallo I):

 (10)

Osserviamo che la V’(t) ha le dimensioni di uno spazio [S], dato che esprime le posizioni del pianeti in un dato istante, e dalla (3) si vede che è moltiplicata per un tempo dt. Questa osservazione ci porta a concludere che la V(t) ha le dimensioni di uno spazio per un tempo [S * t ].

Il risultato ottenuto è in accordo con l'osservazione della realtà che percepiamo con i nostri sensi; infatti per individuare un soggetto dobbiamo dare le tre coordinate spaziali e il tempo.