Utente:Coemgenusss/Sandbox2

«Non cantare, recita. Non danzare, muoviti»

Kaoru Osanai

Kaoru Osanai (Hiroshima, 26 luglio 1881Kamakura, 25 dicembre 1928) è stato un drammaturgo, regista teatrale e attore giapponese.

Fu una delle figure di maggior rilievo del movimento dello shingeki (nuovo teatro) durante l'epoca Shōwa, basato sulla occidentalizzazione delle tradizioni giapponesi, definendone gli aspetti principali e incarnando al meglio il ruolo del regista (direttore di palcoscenico) nella storia del teatro giapponese. La corrente riformista nasce dall'apertura delle frontiere giapponesi (agli inizi del XX secolo) alle idee europee e statunitensi, ed investì non solo il teatro ma anche la poesia, la narrativa ed altre forme espressive artistiche.

Biografia modifica

Origini e primi anni modifica

Osanai nasce a Hiroshima nel 1881, secondogenito di un padre medico dell'esercito e una madre di stirpe samurai.[1] All'età di cinque anni, a seguito della morte del padre, si trasfesce a Tokyo con la famiglia e frequentò la prestigiosa Dai-Ichi Kōtō Gakkō, diplomandosi in letteratura[1]. Si iscrive successivamente all'Università Imperiale di Tokyo, laureandosi in letteratura inglese. nel 1907 fonda una rivista, Shinshichō, con l'obiettivo diffondere la letteratura e il teatro occidentali.[2]

Tra il 1904 e il 1906 svolge attività di critico nelle riviste Teikoku Bungaku e Kabuki e collabora in veste di consulente letterario con l'attore shinpa Ii Yōhō presso il Teatro Masago (Masago-za) di Nihonbashi, curando alcuni adattamenti teatrali come Romeo e Giulietta di Shakespeare, Wagahai wa neko de aru di Natsume Sōseki, Tamakushige futari Urashima di Mori Ōgai e Hakai di Shimazaki Tōson.[3] Ne uscì frustrato a causa della gestione esclusiva che gli attori shinpa avevano del copione, in quanto si sentiva limitato nelle scelte sceniche e interpretative.

L'esperienza del Jiyū gekijō modifica

Nel febbraio 1909 Osanai fonda a Tokyo il Jiyū gekijō (Teatro libero) con l'attore di kabuki Ichikawa Sadanji II, da poco rientrato da un viaggio in Europa durante il quale aveva visitato i maggiori teatri europei sotto la guida del drammaturgo e scenografo Matsui Shōyō. Ichikawa era rimasto colpito dall'English Stage Society, i cui membri sceglievano l’opera da mettere in scena elevando così il livello artistico dei lavori prodotti. //Il nome del Jiyū gekijō trae ispirazione dal Théâtre Libre di André Antonine a Parigi (1887) e dalla Freie Buhne di Otto Brahms (1889) a Berlino, i quali rappresentano i modelli dell'English Stage Society che Osanai aveva visitato. // Il nome (di chi???) riprende gli stessi modelli dell'English Stage Society, ovvero il Théâtre Libre di André Antonine a Parigi (1887) e la Freie Buhne di Otto Brahms (1889) a Berlino.[4] Osanai mette in scena grandi drammaturghi europei come Henrik Ibsen, Maksim Gor'kij, Gerhart Hauptmann, George Bernard Shaw, August Strindberg e Anton Čechov.

L'idea La loro politica era di seguire rigorosamente la traduzione e coinvolgere esperti attori di kabuki. Qui Osanai comprese i limiti del teatro realista interpretato da attori kabuki e ambì ad estendere i confini del kabuki come parte del movimento shingeki, superando gli elementi premoderni e costruendo un teatro che superasse le debolezze strutturali della drammaturgia. // Osanai fu uno dei pionieri //Osanai fu uno degli svariati (???) che contribuì alla definizione degli aspetti fondamentali del teatro shingeki.

La sua prima produzione con il Teatro Libero, John Gabriel Borkman su traduzione di Mori Ōgai, // era un'opera teatrale che si rifaceva al naturalismo occidentale // mostrava il pensiero dei naturalisti occidentali e i drammi modernisti in cui si sfidavano le convenzioni sociali. Fu una conferma del successo che il drammaturgo norvegese aveva avuto tra gli intellettuali e i naturalisti in quegli anni in Giappone. Non avendo esperienze registiche di teatro occidentale Osanai si affidò alle osservazioni di un suo amico che aveva visto il John Gabriel Borkman a Monaco, eppure si rivelò un trionfo.[5] Osanai // si mostrò affascinato dal realismo // divenne devoto avvocato del realismo (ma che modi di scrivere sono??) e trovò nelle implicazioni sociali delle opere di Ibsen, in particolare mostrando la realtà tramite l’ipocrisia borghese, la sua idea di teatro moderno di stampo naturalistico: questo era il tipo di teatro che cercava di imporre in Giappone, realizzabile solo con il distacco dalle forme tradizionali giapponesi e importando il teatro moderno occidentale. // Spronò quindi i drammaturghi giapponesi a inscenare drammi occidentali, dando il via al teatro di traduzione, // Incoraggiò quindi i drammaturghi a scrivere i propri drammi, dando il via al teatro di traduzione (ma se è di traduzione, come fanno a scrivere i propri drammi?) , spesso poco conforme alla società giapponese.[4] Tuttavia, questa produzione allo Yūrakuza, al tempo il teatro più moderno del Giappone, costituì una nuova partenza per il teatro giapponese, può essere definita la prima rappresentazione shingeki. Spettacoli includono il Giulio Cesare di Shakespeare, Il giardino dei ciliegi di Chekhov, Spettri e Un nemico del popolo di Ibsen, La signorina Julie di Strindberg, Oltre l'orizzonte di O’Neill, e il pirandelliano Sei personaggi in cerca d'autore.

All'epoca // la scena teatrale giapponese era domanita dal teatro , bunraku e kabuki. // il Giappone era avvezzo(???) al teatro , bunraku e kabuki. SI può dire che il teatro moderno giapponese inizio con questi spettacoli, basati sugli eroi della tragedia shakespeariana, l’aristocrazia in declino secondo Chekhov, e soprattutto gli spiriti ribelli di Ibsen.

Tra il dicembre 1912 e l'agosto 1913, Osanai viaggiò attraverso l'Europa // assistere in prima persona aile opere di // per essere testimone dei lavori di Max Reinhardt a Berlino e Stanislavkij a Mosca.

Intanto iniziò ad avvicinarsi alle teorie di Edward Gordon Craig che vertevano sull'autonomia del regista, concepito come interprete del messaggio del drammaturgo e come figura che, alla guida della troupe, con visione d'insieme aveva il compito di inscenare e concretizzare i suoi intenti creativi, cogliendone le varie sfaccettature. Invece di formare nuovi attori come fece la Bungei kyōkai di Hōgetsu, Osanai decise di reclutare attori professionisti, già con una solida preparazione ma allo stesso tempo preimpostati secondo i canoni del kabuki. Tuttavia, in questa fase egli diede maggiore priorità alla novità dei testi occidentali piuttosto che alle caratteristiche recitative delle sua troupe.

L'ultima rappresentazione del Jiyū gekijō è L’albergo dei poveri di Maksim Gor’kij, su traduzione di Watsuji Tetsurō, che ricalcava la rappresentazione alla quale Osanai assistette al Teatro d'Arte di Mosca. Nel 1919 si scioglie il movimento del Teatro libero, poiché Sadanji era sempre più occupato nei progetti di produzione della Shōchiku.

Interpretò un ruolo importante nella storia del film quando venne assunto dalla Shochiku nel 1920 al fine di indirizzare gli attori della scuola. Aiutò nella produzione e apparve in Souls on the Road, un lavoro rivoluzionario nel cinema giapponese, e portò avanti importanti talenti come Minoru Murata, Kiyohiko Ushihara, Daisuke Itō, Yasujirō Shimazu e Denmei Suzuki. Ha anche insegnato alla Keio University e ha aiutato scrittori giovani come Jun'ichirō Tanizaki.

L'esperienza dello Tsukiji shōgekijō modifica

Nel 1924, anno successivo al grande terremoto del Kantō che distrusse la capitale, Osanai, insieme al giovane regista Hijikata Yoshi, che aveva studiato drammaturgia a Berlino e Mosca, partecipa alla fondazione del Tsukiji shōgekijō (Piccolo Teatro del quartiere Tsukiji) a Tokyo, Kyōbashi-ku; primo teatro di shingeki a compagnia stabile provvisto di un palcoscenico polifunzionale e di un “laboratorio di teatro” che intendeva rivolgersi a un pubblico giovane e crescere nuovi talenti, come attori, ballerini e tecnici di teatro, in una sorta di comunità in cui avrebbero condiviso i momenti della loro formazione, dagli allenamenti di danza e ginnastica alle prove di recitazione, conducendo uno stile di vita che ricalcava quello occidentale.[6] Iniziò quindi un progetto che sfornava nuove opere teatrali a un ritmo incessante, portando sul palcoscenico più di un centinaio di testi nell'arco di quattro anni.

Nel marzo 1926 esce una pietra miliare del teatro shingeki, “L’eremita” (En no gyōja), scritto da Shōyō, rendendo la classica battaglia dell’uomo, in questo caso un monaco buddhista, contro le forze del male.[7]

Per la didattica Osanai si ispirò a Stanislavskij, con il quale intrattenne una costante corrispondenza in modo da riprodurre fedelmente i suoi spettacoli. Egli infatti, nei viaggi intrapresi in Europa, fu particolarmente impressionato dal lavoro del Teatro d'Arte di Mosca per la riproduzione di scene e costumi, gestualità e movimento d’insieme. D'altro canto, su spinta di Hijikata che aveva un marcato interesse per le avanguardie europee come l'espressionismo tedesco, si insegnarono i metodi di Mejerchol'd basati sulla biomeccanica e sulla focalizzazione delle masse, intese come conglomerati di soggetti anonimi, rispetto al singolo individuo. Inoltre Hijikata, a differenza del suo socio, tese a valorizzare aspetti del kabuki come la danza, le acrobazie e le gestualità.[8]

La lista degli spettacoli che sono stati portati a teatro non include spettacoli di Kikuchi KanKunio Kishida e Yūzō Yamamoto, poiché Osanai evitava testi di produzione giapponese, non ritenendoli artisticamente all'altezza e incompatibili con la sua idea di creare una nuova forma di espressione teatrale: teatro in traduzione diretta e rigorosa dei testi drammaturgici europei. Prediligeva invece i drammi d'autore occidentali e tramite la sua tecnica di riduzione di opere letterarie per il palcoscenico divenne il drammaturgo principale a dare il via alla cosiddetta "era della traduzione" (hon'yaku jidai). Questa scelta scaturì dibattiti e critiche da parte di vari drammaturghi giapponesi, che espressero la loro indignazione nei confronti di un compatriota indifferente all'attività letteraria del proprio paese.

Dopo tre anni, i fondi del conte Hijikata si stavano esaurendo e i membri della troupe erano dimezzati rispetto all'inizio.

Nel 1928, anno della morte di Osanai, viene pubblicato un suo dramma Kokusen'ya kassen (Le battaglie di Coxinga), ma la mancanza di una forte figura centrale, l'influenza del marxismo e di altri movimenti di sinistra in Giappone provocano una crisi del Tsukiji shōgekijō, che l'anno successivo si sciolse. Hijikata fonderà poi lo Shintsukuji gekidan, con parte dei membri originari.[7]

Osanai morì a 49 anni per attacco di cuore dovuto all'arteriosclerosi, venendo ricordato come colui che modernizzò il teatro giapponese, all'epoca ancora fortemente agganciato alle tradizioni feudali, operando l'innesto con la sensibilità occidentale.

Note modifica

  1. ^ a b John Allyn, The Tsukiji Little Theater and the beginnings of modern theater in Japan, Los Angeles, University of California, 1970, p. 63, OCLC 3561508.
  2. ^ Kevin J Wetmore Jr., Siyuan Liu, Erin B Mee, Modern Asian Theatre and Performance 1900-2000, London, Bloomsbury, 2014, p. 32, OCLC 880900877.
  3. ^ Bonaventura Ruperti, Storia del teatro giapponese, Dall'Ottocento al Duemila, vol. 2, Venezia, Marsilio Editori, 2015, p. 106, ISBN 9788831722087.
  4. ^ a b Joshua S. Mostow, The Columbia Companion to modern East Asian literature, New York, Columbia University Press, 2003, pp. 110-111, ISBN 9780231507363, OCLC 53206842.
  5. ^ John Allyn, The Tsukiji Little Theater and the beginnings of modern theater in Japan, Los Angeles, University of California, 1970, pp. 53-54, OCLC 246688106.
  6. ^ Bonaventura Ruperti, Storia del teatro giapponese. Dall'Ottocento al Duemila, vol. 2, Venezia, Marsilio Editori, 2015, p. 120, ISBN 9788831722087.
  7. ^ a b Joshua S. Mostow, The Columbia Companion to modern East Asian literature, New York, Columbia University Press, 2003, pp. 154-157, ISBN 9780231507363, OCLC 53206842.
  8. ^ John Allyn, The Tsukiji Little Theater and the beginnings of modern theater in Japan, Los Angeles, University of California, 1970, p. 74, OCLC 246688106.

Bibliografia modifica

  • (JA) Haruki Mizushina, Osanai Kaoru to Tsukiji Shōgekijō, Tokyo, Machida Shobō, 1954, OCLC 29558535.
  • (EN) John Allyn, The Tsukiji Little Theater and the beginnings of modern theater in Japan, Los Angeles, University of California, 1970, OCLC 246688106.
  • (EN) Joshua S Mostow, The Columbia Companion to modern East Asian literature, New York, Columbia University Press, 2003, ISBN 9780231507363, OCLC 53206842.
  • (EN) Maki Isaka Morinaga, Osanai Kaoru's Dilemma: "Amateurism by Professionals" in Modern Japanese Theatre, in The Drama Review, vol. 49, n. 1, MIT Press, 2005, pp. 119-133.
  • (EN) Maki Isaka Morinaga, Secrecy in Japanese arts : "secret transmission" as a mode of knowledge, New York, Palgrave Macmillan, 2005, ISBN 9781403981783, OCLC 560466024.
  • (EN) Stratos E Constantinidis, Text & presentation, 2006, Jefferson, N.C., McFarland, 2007, ISBN 9780786430772, OCLC 137263279.
  • (EN) Toshikazu Sashida, Japan's first modern theatre : Kaoru Osanai and the Jiyu Gekijo, New York, M.A. Hunter College, 1991, OCLC 703674726.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica