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Niccolò Ugo Foscolo nacque sull'isola greca di Zante (nota anche come Zacinto, alla quale dedicherà uno dei suoi 12 sonetti), il 6 febbraio del 1778, figlio di Andrea Foscolo (1756 - Spalato, 13 ottobre 1788), medico di vascello, e della greca Diamanta Spathis (settembre 1747- 28 aprile 1817). Era il maggiore di quattro fratelli:

Il padre era Andrea (Corfù, 1754 - Spalato, 24 ottobre 1788), medico di vascello di stirpe veneziana, e la madre Diamantina Spathis (settembre 1747- 28 aprile 1817), figlia di un sarto locale che, nel 1768, era rimasta vedova del nobile Giovanni Aquila Serra. Nicolò "Ugo" era il primo di quattro fratelli: lo seguivano, a breve distanza, Rubina (Zante, 1779 - Mogliano Veneto, 1867), Gian Dionisio (detto Giovanni; Zante, 27 febbraio 1781 - Venezia, 8 dicembre 1801) e Costantino Angelo (detto Giulio; Spalato, 25 novembre 1787 - Ungheria).

Secondo quanto sostenevano gli stessi Foscolo, essi sarebbero discesi da un ramo cadetto di un'omonima casata ascritta al patriziato veneziano. Il soprannome Ugo gli fu infatti affibbiato dal padre nella giovinezza, in ricordo di un leggendario Ugo Foscolo, membro della romana gens Aurelia, che nel V secolo fu inviato da Padova per fondare Rialto. In mancanza di una documentazione certa, gli storici sono abbastanza restii ad avallare queste teorie.

Certamente i Foscolo non erano una famiglia benestante, ma Ugo riuscì comunque a trascorrere un'infanzia priva di disagi. In questo ebbe un ruolo di primo piano la madre che, grazie al suo carattere mite ma deciso, riuscì a creare una profonda unione famigliare, ovviando peraltro ai difetti del marito, uomo iroso e propenso agli sperperi.

Dopo aver ricevuto una prima irregolare istruzione dal parroco locale e dal canonico Reinaud, nel 1785 si trasferì con la famiglia a Spalato, dove Andrea era stato nominato primo medico dell'ospedale militare. Qui Ugo poté attendere alla scuola del seminario arcivescovile, ma gli studi si interruppero nel 1788 con l'improvvisa morte del padre.

Diamantina allora lasciò i figli ai parenti e raggiunse Venezia alla ricerca di una sistemazione stabile. Nel 1792 tutta la famiglia poté stabilirsi in una casetta presso il campo delle Gatte. In questo periodo Foscolo avrebbe frequentato le scuole del seminario patriarcale a Murano o, più verosimilmente, le scuole pubbliche dell'antico collegio dei Gesuiti.

Lo stesso Ugo sosteneva di discendere da un'antica famiglia del patrizia e il suo ramo, a cui apparteneva, fra gli altri, il celebre ammiraglio Leonardo Foscolo, si era stabilito nelle isole Ionie sin dal XVI secolo. Questa linea aveva tuttavia perso le prerogative del patriziato in quanto un suo antenato aveva disatteso la difesa della Patria durante la guerra di Candia. Ricorda inoltre che alcuni membri avessero tentato di rientrare nel Libro d'Oro senza successo.

Diamantina Spathis (1747-1817) era più anziana del marito di una decina d'anni. Figlia del sarto Narciso e di Rubina serra, era vedova di Giovanni Aquila Serra, di origini genovesi, dal quale aveva avuto due figli morti in giovane età.

Questa convinzione si basava su un albero genealogico fatto spedire dallo zio Marco al fratello Giulio. Camillo Antona Traversi e Domenico Bianchini, basandosi su approfondite ricerche, hanno messo in forte dubbio questa possibilità.

Dei fratelli, Giovanni, come è ben noto, si uccise a Venezia dopo aver contratto gravi debiti di gioco. Suicida fu pure Giulio (anche se sopravvisse ad Ugo) mentre si trovava in Ungheria, dove era di stanza essendo tenente colonnello nella cavalleria dell'esercito imperiale. Per quanto riguarda Rubina, sposò Gabriele Molena ed ebbe due figli, Giovanni, morto in giovane età, e Pasquale, parroco a Mogliano. Lei lo seguì nel paese trevigiano e vi morì nel 1867.