Sue Grafton (Louisville, 24 aprile 1940) è una scrittrice statunitense, nota per i suoi romanzi gialli.

Figlia di uno scrittore di polizieschi, C.W. Grafton, si è dichiaratamente ispirata per le sue storie all'autore statunitense Ross Macdonald. I suoi primi romanzi non hanno goduto di grande fortuna e spesso sono stati scartati dalle case editrici, inducendola a dedicarsi per dieci anni a sceneggiature per il cinema e per la TV.[1] Facendo tesoro dell'esperienza accumulata, ha ripreso la scrittura di romanzi, mai abbandonata. Il grande successo ottenuto con la Serie dell'alfabeto le ha consentito di dedicarsi a tempo pieno a questa professione.

Biografia

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Vita privata

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Nata nel 1940 a Louisville, Kentucky, Sue Grafton è la seconda figlia di C.W. Grafton, avvocato, scrittore occasionale di romanzi gialli, e di Vivian Harnsberger.[2] Cresciuta con la sorella Ann, la scrittrice ebbe un'infanzia difficile a causa dell'alcolismo dei genitori. La madre in particolare a causa della sua condizione usciva di casa solo raramente, e le due sorelle crebbero senza il conforto delle figure genitoriali.

Come dichiarato dalla stessa Sue, la sua infanzia finì all'età di cinque anni, e questa situazione la fece crescere ribelle, indipendente, libera nello spirito, curiosa, ma anche piuttosto ansiosa e paurosa. Nonostante l'assenza del padre, Sue ne ha sempre preso le difese e ha manifestato ammirazione nei suoi confronti, mentre tutta la rabbia e il risentimento si sono diretti verso la madre. Nel 1960 quest'ultima venne ricoverata in ospedale e operata per rimuovere un cancro all'esofago, frutto di 15 anni di fumo e alcool. Una volta dimessa si suicidò, e il padre dopo un anno si risposò. In quello stesso periodo, all'età di vent'anni Sue si sposò con l'intenzione di abbandonare al più presto la casa in cui era vissuta.

Sue frequentò prima l'Università di Louisville e poi la Western Kentucky University[3]. Nel 1961 si laureò in letteratura inglese, ma si iscrisse anche a corsi di discipline umanistiche come storia dell'arte. Era inoltre iscritta al Pi Beta Fi (ΠΒΦ), una confraternita femminile internazionale.

Dopo la laurea trovò impiego in un ospedale, poi come cassiera e come segretaria in uno studio medico a Santa Monica, in California[4]. Divorziata due volte, Sue Grafton è sposata da oltre vent'anni con Steven F. Humphrey, ha tre figli dai precedenti matrimoni e numerosi nipotini[1][4].

Sue e il marito vivono tra Montecito, California, e Louisville, Kentucky; il marito insegna filosofia nelle Università di entrambe le città[1].

Carriera

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Sue Grafton ha iniziato a scrivere all'età di 18 anni e ha completato il suo primo romanzo quattro anni dopo. Negli anni successivi scrisse altri sei manoscritti, ma delle sette opere realizzate fino a quel momento solo due vennero pubblicate[3]. Visto lo scarso successo ottenuto, l'autrice si orientò verso la scrittura di sceneggiature e per quindici anni dalla sua penna presero vita numerosi film, tra i quali Sex and the Single Parent (1979), Mark, I love You (1980) e Nurse (1980). La sua sceneggiatura per Walking through the fire (1979) le è valsa un premio agli Christopher Award. In collaborazione con il marito, Steven Humphrey, ha adattato due romanzi di Agatha Christie per il piccolo schermo, A Caribbean Mystery, e Sparkling Cyanide, diventato il film Agatha Christie. Cianuro a colazione (1983), e scritto due ulteriori sceneggiature, Killer in the family (1983) e Love on the run (1985)[4] È stata anche autrice della storia su cui si è basata la sceneggiatura del film Svengali (1983)[5], sempre prodotto per essere distribuito su piccolo schermo. 

A seguito della sua esperienza di sceneggiatrice, e le maggiori conoscenze acquisite su come strutturare una storia, impostare un dialogo, far procedere l'azione narrativa, Grafton si sentì pronta per cimentarsi nuovamente con il genere narrativo[6]. Fonte di ispirazione per la sua nuova produzione furono i dissapori vissuti in quel periodo con il marito: prossima al divorzio e in lotta per l'affidamento dei figli, Grafton confessò di aver immaginato molti modi per uccidere o menomare l'ex partner[6].

L'autrice è sempre rimasta molto affascinata dai gialli che contenevano nel titolo un elemento ricorrente, in grado di collegarli ai successivi, come ad esempio le opere di John D. MacDonald, nelle quali l'elemento connotante del titolo è rappresentato da un colore, e quelli di Harry Kemelman, nei quali è contenuto il riferimento ai giorni della settimana. L'idea di scrivere una serie di romanzi legati dalla successione delle lettere dall'alfabeto, le venne leggendo The Gashlycrumb Tinies di Edward Gorey, un libro illustrato che in ordine alfabetico presentava le storie di 26 bambini, ognuno identificato da una lettera, e delle loro svariate morti, corredate dalle illustrazioni dello scrittore stesso.

La serie dell'alfabeto

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La serie di romanzi polizieschi che la rese nota al pubblico è conosciuta come Alphabet series, "Serie dell'alfabeto", in cui i volumi sono fra loro legati dalla presenza nel titolo di termini che hanno a che fare con il crimine, in successione alfabetica[6]. Le sue opere sono state pubblicate in 28 paesi e 26 lingue, fra cui l'estone, il bulgaro e l'indonesiano[6].

Il primo romanzo della serie, "A" is for Alibi, scritto ed ambientato nel 1982[7], è seguito da "B" is for Burglar, "C" is for Corpse e così via. Il titolo del romanzo relativo alla lettera "X", a differenza di tutte le altre opere, non è seguito da alcun altro termine. La scrittrice riuscì ad abbandonare la sua attività come sceneggiatrice e a dedicarsi completamente alle sue opere solo dopo l'uscita di "G" is for Gumshoe[8]. Come da lei annunciato, l'ultimo romanzo della serie sarà "Z" is for Zero [9].

Se il primo romanzo risulta essere ambientato nello stesso anno in cui è stato scritto (1982), nei successivi il tempo della storia prosegue più lentamente del tempo reale. Ad esempio "Q" is for Quarry è ambientato nel 1987, ma è stato scritto nel 2002.

La serie si svolge nella città fittizia di Santa Teresa, in California, basata a sua volta sulla città di Santa Barbara, nelle cui vicinanze, nella periferia a Montecito, vive la scrittrice. Il nome fittizio non è scelto a caso, ma risulta essere un tributo allo stesso Ross MacDonald che lo inventò ed usò per primo nel suo romanzo Bersaglio mobile (The moving target, 1949), sempre avendo in mente Santa Barbara e usandolo poi anche in un romanzo successivo, L'uomo sotterraneo, (The underground man, 1971). [10][11]

Protagonista dei romanzi è Kinsley Millhone, un'investigatrice privata residente a Santa Teresa[12]: le storie sono raccontate dal suo punto di vista e utilizzano termini diretti e crudi, in modo del tutto ricollegabile alla tradizione del genere poliziesco cosiddetto "hard-boiled".[13]. La protagonista si presenta dando enorme importanza alla sua attività professionale e tralasciando invece dettagli sulla vita personale, che saranno rivelati poi nel corso dei vari capitoli della serie.

"Y” is for Yesterday, pubblicato nel 2017, è ambientato nel 1989 e risulta particolarmente attuale per le tematiche trattate, come il bullismo e gli abusi anche a sfondo sessuale. La trama verte intorno all'omicidio, avvenuto dieci anni prima, di uno studente prossimo al diploma da parte di un compagno, incitato a sua volta da un altro studente. Nonostante il tempo trascorso dall'avvenuto crimine, alle persone coinvolte sembra sia successo ieri. Da qui il titolo del romanzo. L’autrice dimostra di saper scavare a fondo ed abilmente nella psiche di questo gruppo di amici, e mostra come la loro vita da adulti sia stata molto influenzata dal periodo adolescenziale.[14]

Per quanto il personaggio di Kinsey , dalla “A” alla “Y”, sia rimasto costantemente quello dell'investigatrice privata, single divorziata ed irritabile, l’autrice ha dato spazio, nel corso dei romanzi, ad una sua crescita personale, caratterizzandola sempre di più, rivelando molti aspetti del suo carattere e modo di fare e aprendo sempre più scorci sulla sua vita privata. Caso emblematico la figura di Henry, il suo locatore, che diventa per l'investigatrice una sorta di padre putativo. Ulteriori esempi sono la scoperta di legami di parentela prima sconosciuti, quali i difficoltosi rapporti con la nonna e i cugini in "J" is for judgement, o ancora i riferimenti agli ex-mariti, come quelli a Mickey Magruder, il primo, in "O"is for outlaw [6] o, più indietro nella serie, al secondo, Daniel, raccontato in "E" is for Evidence[3].

L'ultimo romanzo della serie è previsto in uscita nel 2019[15], quando Kinsey festeggerà il suo quarantesimo compleanno.[14]  Anche se non ha dichiarato di voler continuare la serie una volta arrivata alla lettera "Z", Sue ha allo stesso tempo fatto intendere che tutto è possibile.[3]

Per quanto riguarda un'eventuale trasposizione cinematografica o televisiva dei suoi romanzi l'autrice si è rifiutata di vendere i diritti, pur avendo dichiarato in passato di aver immaginato Debra Winger per il ruolo di Kinsey. In un'intervista l'autrice ha dichiartato di non voler che il viso di un'attrice sia imposto forzatamente a uniformare l'immagine del suo personaggio, togliendo quindi ai suoi lettori la libertà di immaginarla secondo le loro aspettative.[6] Inoltre, tra le altre ragioni che l'hanno spinta ad allontanarsi dalla fama e dalla ricchezza offerta da Hollywood, vi è l'esperienza pregressa in quel mondo come sceneggiatrice. Pur avendo maturato esperienze positive, la scarsa libertà e il controllo tradizionalmente esercitato sugli scrittori ha reso quello trascorso un periodo che non ha amato particolarmente. Sue invece vuole avere un controllo totale in ogni fase e preferisce lavorare quindi da sola[6]. Tanto è forte la sua decisione che ha perfino minacciato di perseguitare i suoi figli semmai questi decidessero di cedere i diritti dopo la sua morte[16].

Sue Grafton nel panorama della letteratura

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Il suo lavoro e in particolare la serie dell’alfabeto, non solo le ha dato un enorme successo, ma l’ha inserita tra le personalità più importanti nel panorama della letteratura gialla come innovatrice del cosiddetto “tough gal private eye” (genere nato tra la fine degli anni ’70[13] e l’inizio degli anni ’80[17] in contrapposizione al hard-boiled, tipicamente maschile) e, più in generale, di riformatrice del genere giallo. Tra i meriti che le sono riconosciuti vi è infatti proprio quello di aver aperto alle donne- e a tematiche principalmente femminili - un mondo piuttosto sessista e per lo più maschile, caratterizzato dal cosiddetto “hard-boiled detective mode”; in tal senso viene collegata al lavoro di altre scrittrici, quali Sara Paretsky e Marcia Muller[7], ma anche Linda Barnes, Lia Matera e Liza Cody[17]

La sua scrittura

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Gramn parte delle sue storie pescano direttamente dal vissuto personale. La scrittura ha rappresentato per Sue Grafton un'alternativa alla sua situazione familiare estremamente difficile, uno strumento che le ha permesso di sfogare la sua rabbia, la sua frustrazione e superare i momenti di sconforto. [1] Questo fortissimo legame con le vicissitudini personali è visibile fin dai primi scritti, seguiti alla morte della madre nel 1960. In queste storie, scritte in prima, seconda e terza persona, ritrae, con altri nomi, i membri della sua famiglia: Sue è “Kit”, la madre Vivian è Vanessa e la sorella Ann trova riscontro nel personaggio di Del.[2]  Questa infanzia in una famiglia così difficile, così come il suo vissuto in generale, continueranno ad influenzare la sua produzione creativa anche negli anni successivi. Non a caso la protagonista della sua serie più famosa è orfana dei genitori, morti in un tragico incidente d’auto, dall'età di cinque anni. Età non casuale dal momento che lei stessa dichiara che la sua infanzia è finita a quell'età.[2] La stessa Sue definirà la protagonista della serie Kinsey Millhone il suo alter ego.

Metodi di ricerca e rapporto con i lettori

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La parte creativa e le ricerche correlate alla stesura di ogni romanzo hanno sempre avuto un ruolo molto importante e fondamentale per Sue. La scrittrice ha dichiarato in molte occasioni di voler scrivere opere sempre fresche ed originali e non copie di qualcosa già scritto in precedenza.[1] Fin dai primi romanzi questa fase ideativa è stata caratterizzata da almeno due aspetti fondamentali e ricorrenti in termini di metodo: l'utilizzo di note e appunti - raccolti in una sorta di diario - e un attento e minuzioso lavoro di ricerca e documentazione, fatto di letture approfondite di giornali, testi e manuali sulle varie tematiche affrontate o correlate al romanzo in questione, nonché contatti diretti con le persone coinvolte in prima linea nel mondo del crimine, quali investigatori privati, poliziotti, amministratori di istituti penitenziari,medici legali, avvocati e così via.[3][1]. Le fasi di stesura di "O" is for outlaw sono un caso emblematico di questo metodo definito dall'autrice una sorta di costante "gioco di supposizioni", un procedere a tentativi ed errori finché non viene trovata la soluzione migliore. Hanno accompagnato la scrittura di questa opera 8 diari e ben 376 pagine di note, la lettura di una quindicina di libri sul periodo della guerra in Vietnam e il coinvolgimento di un elevato numero di persone, tra le quali il primario dei servizi del pronto soccorso dell'UCLA, l'università della California, alcuni investigatori privati di Los Angeles, bibliotecari, manager di azienda e un veterano di guerra[18]. Il risultato è che i suoi romanzi appaiono molto realistici proprio perché il metodo seguito permette di evitare errori di incongruenza con la realtà. Questa preoccupazione per esempio l'ha portata a modificare il titolo originario di "K" is for kidnap in "K" is for Killer. In principio infatti era pensato come un caso di rapimento, ma questo è un crimine federale e pertanto non sarebbe mai affidato ad un investigatore privato. Grazie alle sue minuziose ricerche Sue se n'è resa conto ed ha quindi cambiato l'opera in itinere[6].

Importante per Sue è anche il rapporto con i lettori, rivelabile nella struttura stessa dei romanzi della serie dell’alfabeto, pensati come una sorta di resoconto che l’investigatrice presenta ai suoi clienti-lettori, che si concludono sempre con la firma preceduta da un “rispettosamente”[13]. Lo scambio di opinioni e la corrispondenza tenuta con i lettori si sono rivelati spesso occasione per l'individuazione di errori all'interno delle sue opere. Fra questi le è stato segnalato, ad esempio, come in "B" is for Burglar Kinsey avesse utilizzato un mazzo di chiavi per allentare una vite di una porta nel sotterraneo in cui era scesa, mentre tale mazzo era stato dimenticato in precedenza in auto. In "K"is for Killer le è stato fatto notare come l'albero di limone sia una pianta sempreverde e quindi la scrittrice non possa far riferimento a foglie cadute da un albero di quel tipo.[18]

Premi e Riconoscimenti

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  • Nel 1986 ha vinto il Premio Shamus e l'Anthony Award con B come bugiardo (B is for Burglar)[19]
  • Nel 1987 ha vinto l'Anthony Award con C come cadavere (C is for Corpse)[20]
  • Nel 1987 ha vinto il Premio Macavity per il miglior racconto con The Parker Shotgun
  • Nel 1991 ha vinto il Premio Shamus e l'Anthony Award con G come guai (G is for Gumshoe)[21]
  • Nel 1995 ha vinto il Premio Shamus con K come Killer (K is for Killer)
  • Nel 2000 ha vinto ha vinto il "Distinguished Woman of Achievement Award" in occasione del YMCA di Lexington Smith-Breckinridge di quell'anno[22].
  • Nel 2003 ha vinto il Premio Shamus alla carriera.
  • Nel 2004 ha vinto il "Ross Macdonald Literary Award"
  • Nel 2008 ha vinto il premio "Cartier Dagger" conferito dall'associazione britannica "Crime Writer's Association"
  • Nel 2009 ha vinto il Grand Master Award, conferito dall'organizzazione statunitense di scrittori di genere giallo "Mystery Writers of America"..
  • Nel 2011 ha vinto il Premio Agatha alla carriera.
  • Nel 2013 ha ottenuto il premio alla carriera "Bouchercon's Lifetime Achievement Award"[19].
  • Nel 2014 è stata ospite d'onore al "Left Coast Crime"[23] e nello stesso anno è stata nominata per il Premio Shamus vinto già tre volte in passato.[24].

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Prime opere

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  • Keziah Dane (1967)
  • The Lolly-Madonna War (1969) – trasposizione filmica: Lolly-Madonna XXX (1973)

Serie dell'Alfabeto

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  • 1982, "A" Is for Alibi
    "A" come alibi, Giallo Mondadori, 1990. ISBN 88-04-36870-5
  • 1985, "B" Is for Burglar
    "B" come bugiardo, Giallo Mondadori, 1990. 88-04-36869-1
  • 1986, "C" Is for Corpse
    "C" come cadavere, Giallo Mondadori, 1990. 88-04-36855-1
  • 1987, "D" Is for Deadbeat
    "D" come delitto,Giallo Mondadori, 1988. 88-04-37394-6
  • 1988, "E" Is for Evidence
    "E" come esplosione, Giallo Mondadori, 1989.
  • 1989, "F" Is for Fugitive
    "F" come fuggitivo, Giallo Mondadori,1992. 88-04-33910-1
  • 1990, "G" Is for Gumshoe
    "G" come guai, Giallo Mondadori, 1994. 88-04-35095-4
  • 1991, "H" Is for Homicide
    "H" come homicide", Giallo Mondadori, 1994. 88-04-36778-4
  • 1992, "I" Is for Innocent
    "I" come innocente, Giallo Mondadori, 1995. 88-04-37772-0
  • 1933, "J" Is for Judgment
    "J" come Judgment, Giallo Mondadori, 1994. 88-04-38733-5
  • 1994, "K" Is for Killer
    "K" Come Killer, Salani Editore, 1997. 88-7782-619-3
  • 1995, "L" Is for Lawless
    "L" come legge, Salani editore, 1998 88-7782-635-5
  • 1996, "M" Is for Malice
    "M" come male, Salani editore, 1998 88-7782-664-9
  • 1998, "N" Is for Noose
    "N" Come Nodo, Salani Editore, 2000. 88-8451-008-2
  • 1999, "O" Is for Outlaw 
    "O" Come Omicidio, Salani editore, 2001. 88-8451-071-6
  • 2001, "P" Is for Peril
    "P" Come Pericolo, Salani Editore, 2002. 88-8451-110-0
  • 2002, "Q" Is for Quarry
    "Q" Come Quore, Salani Editore, 2003. 88-8451-294-8
  • 2004, "R" Is for Ricochet"
    "R" Come Rancore" , Salani Editore, 2006. 88-8451-622-6
  • 2005, "S" Is for Silence"
    "S" Is for Silence
  • 2007, "T" Is for Trespass
  • 2009, "U" Is for Undertow
  • 2011, "V" Is for Vengeance
  • 2013, "W" Is for Wasted
  • 2015, "X"
  • Autunno 2017, ""Y" Is for Yesterday"
  • Autunno 2019, ""Z" Is for Zero"

Altre pubblicazioni

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  • Teaching a Child (2013), un saggio all'interno dell'antologia "Knitting Yarns: writers on knitting", pubblicata da W.W Norton & Company.
  • Kinsey and Me (2013), una collezione di storie brevi con protagonista Kinsey Millhone e altre riguardanti la madre dell'autrice stessa.
  • The Lying Game (2003), una storia breve con protagonista sempre Kinsey Millhone che è apparsa nel catalogo di "Land's End" in una sua edizione speciale in occasione del 40° anniversario nel settembre del 2003.E' inoltre stato inserito nella documentazione data ai partecipanti alla conferenza "Malice Domestic" del 2011, durante la quale è stato un premio per la carriera all'autrice stessa.

Filmografia[25]

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  • 1973, "Lolly-Madonna XXX", "La terra si tinse di rosso "; sceneggiatura , basato sul romanzo "The Lolly-Madonna War (1969)"
  • 1975, Rhoda (TV Series) (1 episodio)  - With Friends Like These (1975)
  • 1979,

- Walking Through the Fire (film TV)

- Sex and the Single Parent (film TV)

  • 1980,

- Nurse (film TV)

- Mark, I Love You (Film TV)

  •  1981-1982, Mary Benjamin (TV Series, 25 episodi)

- Pilot (1982)

- Impressions (1982)

- Euthanasia (1982)

- Fevers (1982)

- The Clown Prince Is Indisposed (1982)

- Father (1982)

- On the Line (1982)

- Where's Mary? (1982)

- Black-Out (1982)

- Hands of Gold (1982)

- A Matter of Privacy (1982)

- A Place to Die (1982)

- The Store (1982)

- To Life (1982)

- A Question of Dignity (1981)

- Going Home (1981)

- Equal Opportunity (1981)

- Rivals (1981)

- My Life as a Woman (1981)

- Margin for Error (1981)

- Best Friends (1981)

- Long Days Journey Into Morning (1981)

- Life Begins at Dinner (1981)

- Hear My Hands (1981)

- The Gifts (1981)

- A Little Rain (1981)

  •  1982, Seven Brides for Seven Brothers (serie TV ) (3 episodi, 1982)

- Pilot (1982)

- I Love You Molly McGraw (1982)

- A House Divided (1982)

  •  1983,

- Miss Marple nei Caraibi ( film TV )

- A Killer in the Family (film TV)

  •  1985, Love on the Run (film TV)
  •  1987, Tonight's the Night (film TV)

Nella cultura popolare

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  • Nell'episodio dal titolo "Mayham" della serie televisiva "The Sopranos", Carmela sta al capezzale di Tony all'ospedale leggendo una copia di ""G" come Guai.[26]
  • Nell'episodio "Local Ad" della serie "The Office", Phyllis va ad un incontro in un centro commerciale nel quale l'autrice firmava i suoi libri con lo scopo di convincerla a prendere parte allo spot pubblicitario della filiale dell'azienda Dunder-Mifflin a Scranton. [27] Incitata da Michael Scott a non accettare un no come risposta, dopo aver aspettato in fila per un deciso rifiuto da parte di Sue, Phyllis continua ad insistere, col risultato che viene buttata fuori dal negozio. Nel frattempo Andy e Creed commentano su quanto l'autrice sia sexy da impazzire.
  • In una scena del film "Vero come la finzione" ( "Stranger than Fiction"), si vede il prof. Hilbert che legge uno dei romanzi di Sue Grafton, ""I" come Innocente", mentre lavora come bagnino.[28]
  • Nell'episodio "Un padre responsabile" ("To Whom it may concern") della serie "Una mamma per amica" ("Gilmore Girls"), Sookie ammette che sta leggendo due libri della Grafton mentre siede allo chalet in montagna. Nello specifico ""R" come Rancore" e ""S"come silenzio".[29]
  • Nella serie televisiva "Reaper", una tra le cose che Ben cerca nella sua donna ideale è che abbia un interesse per i romanzi di Sue Grafton. [30][31]Alla fine si invaghirà di una infermiera che alla sua domanda se stesse leggendo un romanzo di Sue Grafton, rispose ""G" come guai".
  • Nel romanzo di Stieg Larsson, "Uomini che odiano le donne", il protagonista Mikael Blomkvist siede con il romanzo "A mystery" di Sue Grafton tra le mani.[32]
  • Nell'episodio 14 della terza stagione di Superego podcast, Rob Delaney, guest star e famosa personalità di Twitter, interpreta la parte di Sue Grafton.[33]
  • Nella serie "Bernie Rhodenbarr" di Lawrence Block, la serie di romanzi "dell'alfabeto" di Sue Grafton è discussa in molte occasioni.[34] Una delle gag più ricorrenti vede Rhodenbarr e la sua amica Carolyn inventarsi i nomi più improbabili per i romanzi di Sue Grafton, sempre basandosi sull'alfabeto. Ad un certo punto Carolyn dice di essere convinta Kinsey sia gay, come appare evidentemente essere lei stessa tra l'altro, argomentando pure la sua teoria, mentre Rhodenbarr si mostra più scettico.
  • Nell'episodio 6 della quarta stagione di "The Whitest kids U' Know", in uno sketch viene presentata una montagna di libri di Susan Merriweather, chiara parodia della serie di Sue Grafton.[35]
  • Nel nono episodio della prima stagione di "Great News", dal titolo "La nonna di Greg" (in originale "Carol has a Bully"), Carol legge un fittizio romanzo di Sue Grafton dal titolo "S" is for sex murder" (che si potrebbe tradurre come ""S" come sesso e omicidi").[36]
  1. ^ a b c d e f Claire E. White, A Conversation With Sue Grafton, in The Internet Writing Journal. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  2. ^ a b c (EN) John Crace, Sue Grafton: 'My childhood ended when I was five', in The Guardian, 18 marzo 2013. URL consultato il 16 ottobre 2017.
  3. ^ a b c d e Sue Grafton & Kinsey Millhone Q&A, su www.suegrafton.com. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  4. ^ a b c Kinsey Millhone's PI Report on Sue Grafton, su www.suegrafton.com. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  5. ^ John J. O'Connor, TV Movie: 'Svengali', in New York Times, March 9, 1983. URL consultato il 23 Ottobre, 2017.
  6. ^ a b c d e f g h A Conversation with Sue Grafton, su www.suegrafton.com, 1996. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  7. ^ a b Kathleen Gregory Klein (a cura di), Women Times Three: Writers, Detectives, Readers, Bowling Green, Ohio, Bowling Green State University Popular Press, 1995, ISBN 978-0-87972-682-9.
  8. ^ Claire E White, A Conversation with Sue Grafton, su writerswrite.com, Writers Write. URL consultato il 18 Ottobre, 2017.
  9. ^ Susan Gulbransen, Racing Time: Alphabet author Sue Grafton counts down to Zero, in Book, September 1, 2002. URL consultato il 18 ottobre, 2017.
  10. ^ (EN) Santa Teresa (fictional city), in Wikipedia, 6 agosto 2017. URL consultato il 2 novembre 2017.
  11. ^ (EN) In 'Alphabet' Mysteries, 'S' Is Really For Santa Barbara, in NPR.org. URL consultato il 2 novembre 2017.
  12. ^ Barney Brantingham, W Is for Writers Conference; Sue Grafton Is Kinsey Millhone, in Santa Barbara Independent, July 1, 2008. URL consultato il 18 ottobre, 2017.
  13. ^ a b c Walton, P.L. e Jones, M., Detective Agency: Women Rewriting the Hard-Boiled Tradition, University of California Press, 1999, ISBN 978-0-520-92146-7.
  14. ^ a b (EN) Sue Grafton's alphabet series appears to be near its end, in WTOP, 21 agosto 2017. URL consultato il 19 ottobre 2017.
  15. ^ Welcome Letter from Sue Grafton, su www.suegrafton.com. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  16. ^ Linda L. Richards, "G" Is for Grafton: Sue Grafton's Murderous Moments, su januarymagazine.com, January Magazine, 1997. URL consultato il 19 ottobre , 2017.
  17. ^ a b Klein, K.G., Diversity and Detective Fiction, Bowling Green State University Popular Press, 1999, ISBN 978-0-87972-796-3.
  18. ^ a b Sue Grafton Interview 1999, su www.suegrafton.com. URL consultato l'8 novembre 2017.
  19. ^ a b (EN) Bouchercon, su Bouchercon. URL consultato il 23 ottobre 2017.
  20. ^ Anthony Awards, su fantasticfiction.co.uk. URL consultato il 23 ottobre, 2017.
  21. ^ Sue Grafton, su fantasticfiction.co.uk, Fantastic Fiction. URL consultato il 23 Ottobre, 2017.
  22. ^ YWCA to honor Grafton, in Lexington Herald-Leader, June 4, 2000, p. H5.
  23. ^ Lucinda Surber, Left Coast Crime 2014: Calamari Crime, su leftcoastcrime.org.
  24. ^ The Private Eye Writers of America, su privateeyewriters.com.
  25. ^ Sue Grafton, su IMDb. URL consultato il 25 ottobre 2017.
  26. ^ Lisa Schwarzbaum, The Coma-Back Kid, in Entertainment Weekly, January 13, 2007. URL consultato il 25 Ottobre, 2017.
  27. ^ Christine Fenno, The Office: See Spot Not Run, in Entertainment Weekly, October 28, 2007. URL consultato il 17 Ottobre, 2017.
  28. ^ Kevin Crust, He's hearing things, in Los Angeles Times, November 10, 2006, p. E1. URL consultato il 25 Ottobre, 2017.
  29. ^ Gilmore Girls - Transcript 143, su crazy-internet-people.com. URL consultato il 2 novembre 2017.
  30. ^ (EN) List of Reaper characters, in Wikipedia, 3 agosto 2016. URL consultato il 2 novembre 2017.
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  33. ^ (EN) Sue Grafton, in The Superego Podcast: Profiles In Self-Obsession. URL consultato il 2 novembre 2017.
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Bibliografia (0 a los angeles time, metti accesso e autore per riviste)

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  • (EN) Klein, K.G., Women Times Three: Writers, Detectives, Readers., Bowling Green State University Popular Press, 1995, ISBN 978-0-87972-682-9.
  • (EN) John Crace, Sue Grafton: 'My childhood ended when I was five', in The Guardian, 18 marzo 2013. URL consultato il 16 ottobre 2017.
  • (EN) Kevin Crust, He's hearing things, in Los Angeles Times, 10 novembre 2006. URL consultato il 25 ottobre 2017.

Collegamenti esterni (vedi se video interviste )

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  • Sue Grafton, su suegrafton.com. URL consultato il 26 ottobre 2017.