Utente:Lorenz-pictures/Silvio Berlusconi/I temi caldi dell'attività imprenditoriale

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I finanziamenti di origine ignota modifica

Non è tuttora stato possibile stabilire quali siano le fonti degli ingenti capitali di cui disponeva il giovane imprenditore. Berlusconi, interrogato sulla questione in sede giudiziaria dal PM Ingroia, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Al tempo in cui Luigi Berlusconi era procuratore generale della Banca Rasini, infatti, questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano nomi poi divenuti tristemente famosi, come Roberto Calvi, Licio Gelli e Michele Sindona. La stessa banca Rasini fu indicata da Sindona e da altri "pentiti" come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa[1]. Queste indicazioni assumeranno un importante significato rispetto ad alcune successive ombre sulla figura di Berlusconi (i presunti rapporti con la mafia e l'iscrizione alla loggia massonica Propaganda 2 di Gelli).

Il 7 luglio 1974 il senatore Marcello Dell'Utri, amico di Berlusconi, aveva anche portato il giovane mafioso, Vittorio Mangano, da Palermo nella villa d'Arcore di Berlusconi, appena acquistata, ufficialmente per ricoprire le mansioni di fattore e stalliere. In quel momento Mangano aveva gia subito delle condanne ed era un pregiudicato. Mangano si occuperà di curare la sicurezza della villa, ma anche di accompagnare i figli di Berlusconi a scuola[2]. Berlusconi lo avrà alle sue dipendenze fino alla fine del 1976, quando si licenzierà spontaneamente. Mangano verrà condannato per traffico di droga e per associazione mafiosa semplice, verrà inoltre sospettato di aver rapito il principe Luigi D'Angerio dopo una cena alla villa di Silvio Berlusconi, il 7 dicembre 1974.

Il 26 maggio 1975 scoppiava una bomba a ridosso di un'abitazione di Berlusconi a Milano. Berlusconi, dopo aver ricevuto varie minacce, si traferì per qualche mese con la famiglia in Svizzera e successivamente in Spagna.

La difesa modifica

Le ipotesi di riciclaggio non sono state confutate né confermate da prove decisive, anche a causa del segreto bancario vigente in Svizzera.

Stando alle dichiarazioni dello stesso Silvio Berlusconi, fu la liquidazione del padre, Luigi Berlusconi, divenuto poi collaboratore del figlio all'Edilnord e in molti altri momenti cruciali della sua vita imprenditoriale, che servì a finanziare gli inizi della sua attività imprenditoriale e a costituire la metà del capitale dei Cantieri Riuniti Milanesi.

La fortuna di Silvio Berlusconi, stando a queste dichiarazioni, si basa sulle sue capacità imprenditoriali, sul suo fiuto per gli affari, sul suo lavoro indefesso e su una serie di fortuite circostanze che gli avevano garantito la fiducia dei vari finanziatori [3]. In pratica Silvio Berlusconi è un "self made man".

Le televisioni nazionali modifica

La creazione di un network di canali televisivi appariva di fatto in contrasto con la legge in vigore e con le sentenze della Corte Costituzionale che sin dal 1960 (n. 59/1960) aveva mostrato il suo orientamento in materia. Un tema ripreso anche dal più recente pronunciamento del 1981, dove veniva riaffermata la mancanza di costituzionalità nell'ipotesi di permettere ad un soggetto privato il controllo di una televisione nazionale, considerando questa possibilità, visti gli spazi limitati a disposizione, come una lesione al diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero, garantito dall'articolo 21 della Costituzione.

Tre pretori da Roma, Milano e Pescara (tra cui Giuseppe Casalbore) intervennero nel 1984, disponendo il sequestro nelle regioni di loro competenza del sistema che permetteva la trasmissione simultanea nel Paese dei tre canali televisivi. In conseguenza di ciò e per protesta, le emittenti Fininvest interessate dal provvedimento apposero sul video un messaggio, rinunciando ad una programmazione canonica.

Dopo quattro giorni, il governo, presieduto da Bettino Craxi, intervenne direttamente nella questione aperta dalla magistratura emanando un decreto legge in grado di rimettere in attività il network creato da Berlusconi, ma il Parlamento, invece di convertirlo in legge, lo rifiutava in quanto incostituzionale, permettendo alla magistratura di riprendere l'azione penale contro Fininvest. Craxi varò quindi un nuovo decreto, ponendolo al Parlamento tramite la questione di fiducia, e riuscendo perciò a farlo passare forzatamente. La legge venne esaminata dalla Corte Costituzionale solo tre anni dopo , e questa la lasciò in vigore sottolineando, però, la sua dichiarata transitorietà.

 
Silvio Berlusconi e Bettino Craxi in una foto del 1984

La natura forzosa del provvedimento fu da molti giustificata nella stretta e mai celata amicizia tra Bettino Craxi e Silvio Berlusconi. Nel 1990 lo stesso Craxi, con la moglie Anna, Fedele Confalonieri e Gianni Letta fu testimone di nozze del matrimonio civile con cui Silvio Berlusconi sposò, in seconde nozze, Veronica Lario, nel comune di Milano, davanti al sindaco socialista Paolo Pillitteri, cognato di Craxi. Inoltre lo stesso Craxi fu Padrino di battesimo di Barbara Berlusconi, la prima figlia avuta con Veronica Lario.

Nel 1990 con la legge Mammì si tornava a legiferare in materia e veniva stabilito che non si poteva essere proprietari di più di tre canali, senza l'introduzione, però, di limiti che compromettessero l'estensione assunta televisivamente dalle reti di Berlusconi. L'approvazione della legge rinnovava forti polemiche e cinque ministri del Governo Andreotti si dimisero per protesta. Berlusconi, essendo state decise anche norme volte a impedire posizioni dominanti contemporaneamente nell'editoria di quotidiani, venne costretto a cedere le proprie quote della società editrice del Giornale, vendendole al fratello Paolo Berlusconi.

Nel 1994 una nuova sentenza della Corte (la n. 420) dichiarava incostituzionale parte della legge, richiamando la necessità di porre limiti più stretti nella concentrazione di possedimenti in campo mediatico.

Berlusconi continua, quindi, ad operare nel settore tramite l'azienda Mediaset (nata nel 1995, dallo scorporo delle attività televisive della Fininvest), con concessioni a valenza transitoria.


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  1. ^ . In questo modo si può comprendere la grossa presenza di finanziatori svizzeri nei primi anni di attività di Berlusconi. Per approfondire il sistema di riciclaggio si rimanda a J.Ziegler, La Svizzera lava più bianco, Mondadori, Milano 1992.
  2. ^ «Berlusconi ha assunto Mangano, gliel'ho presentato io, è verissimo, tra tante persone che c'erano in concorso per quella posizione, e ai quali Berlusconi ha addirittura affidato la casa, e il signor Mangano accompagnava anche i figli di Berlusconi a scuola. Non vedo niente di strano nel fatto che io abbia frequentato in questa maniera il signor Mangano, e lo frequenterei ancora adesso» (Marcello Dell'Utri, Tgr Sicilia, 1 luglio 1996).
  3. ^ «Berlusconi deve tirar fuori tutta la sua creatività e la sua tenacia. Lavora giorno e notte, sabato e domenica. Inventa nuove formule di pubblicità e di promozione diretta, di commercializzazione...» [1]