Utente:Lupo rosso/Sandbox/La Colonna Durruti
La colonna Buenaventura Durruti,le milizie anarchiche e della sinistra comunista
modificaintroduzione
modificaPer comprendere la complessa vicenda della Colonna Durruti ed in generale delle altre colonne anarchiche o comuniste di osservanza non moscovita è necessario sia fare un breve escursus sullo sviluppo dell'ideologia anarchica in terra di Spagna, introdottavi da un italiano, sia una brevissima analisi dei rapporti fra forze antifasciste non filomoscovite e filomoscovite.
Cenno all'anarchismo in terra di Spagna
modificaL'anarchia ha ancora ed ha avuto ancor più nel passato forte radicamento nella societa' spagnola. Verso il 1850 l'ideologia anarchica strutturata fu introdotta in Spagna da Giuseppe Fanelli[1],seguace italiano dell'anarco comunista Michail_Aleksandrovič_Bakunin,considerato fra i padri della moderna visione anarchica della societa', all'interno della Prima Internazionale in cui vi era rappresentata la sezione spagnola.
In tempi più recenti, nel 1931, Nestor Makhno inviò una lettera di invito alla lotta agli anarchici spagnoli [2]. Ciò è indicativo della parte focale che avranno gli anarchici nella guerra di Spagna e, dopo la vittoria dei franchisti, nella guerriglia.
«La causa della rivoluzione spagnola è la causa dei lavoratori di tutto il mondo, e, in questa opera, è impossibile coordinarsi con il partito che, per ottenere il potere assoluto nel paese, non esiterebbe ingannare i lavoratori e impadronirsi di tutte le conquiste rivoluzionarie, per divenire il peggior tiranno e nemico della libertà e dei diritti del popolo.»
L'anarchia trovò terreno fertile in terra di Spagna a causa delle pessime condizioni di vita di contadini ed operai che si avvicinarono con rapidità alle proposte dell'anarco-sindacalismo, sviluppate verso la fine del secolo. La Confederazione nazionale del lavoro, ovvero la CNT si formalizzò nel 1911 come risposta di classe al riformismo acquiescente dei sindacati ed ebbe il compito di evitare l'isolamento della frangia anarchica, isolamento che aveva già portato ristretti gruppi di libertari a scegliere il metodo terroristico, errore fatale in situazione non insurrezionale. Cioè si può dire che il sindacalismo fu un mezzo piu' politico che rivendicativo in senso stretto per collegare il movimento anarchico alla classe operaia e che lo scopo era quello di riunire tutti i lavoratori in un unico grande sindacato. La CNT per struttura e scelta era un'organizzazione in cui potevano apportare contributi, ed esserne militanti, anche lavoratori non anarchici, essendo stata concepita come "cinghia di trasmissione" verso l'ideologia anarchica, quindi non era un'organizzazione politica in senso stretto. Dal punto di vista epressamente politico fu creata nel 1927 la FAI, federazione anarchica iberica e seguendo lo schema della "cinghia di trasmissione" molti militanti della FAI divennero importanti capi della CNT. Quando inizio' la guerra civile spagnola esistevano altre formazioni anarchiche confederate come la (FIJL), Federazione iberica dei giovani libertari e le Donne libere (Mujeres libres)[3]. Vi fu una repentina risposta alla sollevazione dei franchisti da parte della CNT, in quanto, tramite questa "cinghia di trasmissione", l'ideologia anarchica aveva fatto grossa presa all'interno della classe operaia. Da qui ebbe inizio la formazione di milizie, che oltre combattere i franchisti procedettero all'occupazione ed espropriazione di grossi appezzamenti di terreno per la ridistribuirli ai contadini ed all'occupazione delle fabbriche. Appena 10 giorni dopo il colpo di mano di Franco vi erano circa 18000 miliziani organizzati militarmente dalla CNT con un retroterra di 150000 pronti alla lotta, in quanto, approfittando dello stato di confusione derivante dallo sbando dell'esercito non era difficile procurarsi armi. L'organizzazione delle milizie era ben diversa da quella di un normale esercito, non vi erano divise e l'appartenenza all'una od all'altra formazione era indicata dal colore dei fazzoletti. L'unita' piu' piccola era il "gruppo" formato da 10 miliziani,che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto, dieci gruppi formavano una "Centuria", un numero di centurie non prefissato ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone costituiva una "Colonna". La Colonna era comandata da un comitato di guerra eletto dai miliziani e rimovibile, in genere ogni colonna aveva aggregati ex ufficiali dell'esercito ed esperti d'artiglieria e nell'uso degli esplosivi.
I rapporti di anarchici ,aderenti al POUM e comunisti non filomoscoviti in relazione ai comunisti di osservanza moscovita
modifica«Contrari all'abolizione della proprietà e agli esperimenti sociali degli anarchici, gli stalinisti e i moderati intendono liquidare tutto quello che resta delle conquiste rivoluzionarie del luglio del '36, e sciogliere il P.O.U.M., oggetto da molti mesi di calunniosi attacchi da parte della stampa del Comintern, perché sostiene che la rivoluzione sociale e la lotta contro i franchisti devono progredire di pari passo e per aver condannato i processi di Mosca a Zinoviev, a Kamenev e agli altri “vecchi bolscevichi”»
Il particolare momento storico porto' allo scontro fratricida fra le formazioni anarchiche, poumiste e dei comunisti di sinistra contro i comunisti di osservanza moscovita guidati dai servizi segreti di Stalin. L'esigenza di Mosca era duplice, una di taglio squisitamente polititico, l'altra di taglio tattico nel panorama europeo; quella politica era che la guerra di Spagna poteva evolversi in faro per una nuova rivoluzione proletaria internazionale, cosa ovviamente sgradita a Stalin, il secondo motivo discendeva dal fatto che l'esautorazione dell'URSS dal Patto di Monaco che diede mano libera alla Germania nazista in Cecoslovacchia, provocando l'ira di Winston Churchill, aveva messo in moto un progressivo avvicinamento fra la Germania nazista e la Russia di Stalin che poi sfociò nel tragico, per i polacchi e nell'immediato prosieguo per i sovietici, patto Patto_Molotov-Ribbentrop. Essenziale era anche la differenza di impostazione teorica tra una societa' comunista e/o comunista libertaria ed una società stalinista per cui gli scontri fra le ali antifasciste suddette erano storicamente inevitabili sia per contesto che per retroterra teorico. I gruppi trotskisti che agirono in Spagna furono diversi, il POUM non si può considerare un gruppo trotskista tenuto conto dei pessimi rapporti con Lev Trotsky e la IV Internazionale. HughThomas, fra i maggiori storici della Guerra di Spagna lo definisce semi-trotskista. Come trotskisti legati alla IV Internazionale vi furono due formazioni che agirono in Spagna tra il luglio 1936 e la fine del 1937 e precisamente:
- La Sección Bolchevique-Leninista de España, strutturata nel novembre 1936 in Barcellona da Manuel Fernández Grandizo, nome di battaglia G. Munis, considerata la sezione spagnola ufficiale della IV Internazionale che tentò invano di entrare nelPOUM di Andreas Nin (la tattica dell'"entrismo" era spesso applicata dai trotskisti). Nel gennaio 1937 iniziò a pubblicare un «Boletín», sostituito tre mesi dopo da «La Voz Leninista». La linea di questa rivista portava avanti l'ipotesi della formazione di un fronte operaio rivoluzionario avverso alla politica di collaborazione con il governo catalano propugnata da POUM e CNT. Durante gli scontri di Barcellona con i comunisti di osservanza stalinista e l'esercito repubblicano la formazione di cui sopra fu la sola a schierarsi con Los Amigos de Durruti. Lui era già morto durante la difesa di Madrid, opponendosi al cessate il fuoco fra le parti ed alla resa dei dirigenti della CNT. La repressione stalinista colpì duramente e fondamentalmente i trotskisti: furono assassinatiErwin Wolf, già segretario di Trotsky, Freund, e Carrasco. I restanti del gruppo furono in gran parte incarcerati all’inizio del 1938 e dopo un processo farsa condannati a morte. Alcuni riuscirono a fuggire durante la presa di Barcellona da parte dei fascisti di Franco a causa della gran confusione del momento.
L'altra formazione trotskista aveva nome Grupo (o Célula) Le Soviet strutturata dall'italiano Nicola Di Bartolomeo, nome di battaglia Fosco. Di Bartolomeo era stato delegato italiano nella commissione preposta alla ricezione ed il controllo dei miliziani che volevano combattere fra le file del POUM. Fu quindi il fondatore del primo gruppo bolscevico-leninista di Barcellona, poi in seguito espulso dalla IV Internazionale con l'accusa di voler far confluire il gruppo nel POUM. In seguito si schierò col Parti Communiste Internationaliste di Raymond Molinier e Pierre Frank, formazione dissidente facente riferimento alla rivista «Le Soviet»,ovvero Organe des Bolcheviste-Léninistes d’Espagne pour la IVe Internationale. Nel 1935 i bordighisti avevano riunito le forze nella formazione Frazione Internazionale della Sinistra Comunista. La guerra di Spagna provocò aspri interni contrasti fra i bordighisi; la frazione di maggioranza di Ottorino Perrone considero' la sollevazione di Franco un problema riguardante strettamente settori della borghesia spagnola in contrasto intestino quindi non interessante come "terreno" di intervento. La frazione di minoranza, invece, con a capo Enrico Russo giudico' invece il contesto in cui si era verificato il golpe spagnolo terreno fertlie per la lotta rivoluzionaria ed i militanti di questa ala bordighista andarono a combattere nella Colonna Lenin[5] del POUM, e si fecero apprezzare per il loro valore. La vicenda di tale Colonna e' stata portata al grande pubblico nel film di Ken Loach, Terra e libertà. Vi furono successivamente discussioni ed analisi sulle relazioni e le iniziative delle formazioni della sinistra non stalinista durante la guerra di Spagna su riviste quali «Prometeo» e «Bilan». Sono particolarmente rilevanti le considerazioni di Camillo Berneri su «Guerra di classe», che sottolineò soprattutto le convergenze fra le varie formazioni, al di la' delle invalicabili basi teoriche di partenza differenti, ritenendo Barcellona assediata sia da Burgos che da Mosca ribadendo quindi la sua netta opposizione alla fase di collaborazione della CNT al governo repubblicano.
Vicenda della colonna Durruti
modificaIl 21 Luglio 1936 vennero formate a Barcellona diverse colonne per contrastare i fascisti di Franco, Tierra y Libertad, Ascaso, Roya y Nigra, Durruti, mentre il POUM organizzò la colonna Lenin in cui confluirono i bordighisti italiani che avevano deciso di partecipare alla vicenda spanola. Le colonne si diressero verso l'Aragona alla riconquista di Saragozza e Huesca. Il fatto che la capitale dell'Aragona fosse caduta in mano dei fascisti significava per la CNT, per la rivoluzione e per l'esito della guerra un colpo tremendo.Saragozza era stato il punto di forza dell'anarchia: la rivolta del 1933 aveva dimostrato quale potenziale si nascondesse in quella città. Era la città dove nel marzo 1936 si era tenuto il congresso nazionale della CNT con la partecipazione di decine di migliaia di militanti.Nell'attacco portato ai falangisti difensori di Huesca morì anche Antonio Cieri,l'anarchico che assieme Guido Picelli aveva comandato la difesa di Parma del 1922. Nella Ascaso era confluita anche la Colonna Italiana organizzata da Carlo Rosselli con Berneri ed Angeloni.[6].Nello specifico della Colonna Durruti va ricordata una figura femminile di gran carisma e peso ovvero Simone Weil. La breve esperienza della Weil nella guerra di Spagna, che abbandonerà dopo un banale incidente (mise un piede in una pentola d´acqua bollente) rientrava nella sua continua ricerca interiore dettata da una profonda inquietudine che la spingeva a partecipare alle grandi sofferenze dell´umanità e l´aveva portata a legarsi ad organizzazioni operaie ed a gruppi di sinistra molto critici nei confronti del comunismo francese d´osservanza stalinista. Al momento della guerra di Spagna la Weil considera l'ideologia anarchica superiore a quella socialista per la sua ricerca della libertà del singolo, anche, come persona e non solo nella libertà sociale, il che rende comprensibile capire la Weil miliziana nella Colonna Durruti. Non per niente il suo pensiero è di vigorosa critica verso tutte le espressioni di potere organizzato, che tendono inevitabilmente a non prendere in considerazione i bisogni del singolo e la richiesta proveniente dal basso, ovvero dai lavoratori che risultano quindi i maggiormente oppressi da tali sistemi. In quel periodo si manifestò quindi una forte volontà di lotta mentre nel contempo la Weil era conscia della miopia delle potenze mondiali che lasceranno scorrere gli avvenimenti fino alla seconda guerra mondiale con tutto il suo tragico contenuto. La solitudine di una lucida consapevolezza e la sconfitta di Spagna la porteranno a sfumare sempre maggiormente il suo impegno a fianco della classe operaia per dedicarsi maggiormente a studi filosofici ed esistenziali connessi anche alla storia delle religioni.
Nella Colonna Durruti, da ricordare, combatterono con altri gli italiani Antoine_Gimenez[7] ed Agostino Sette,che sarà il primo caduto (31 luglio 1936) di nazionalità italiana nella guerra di Spagna .[8].Altre fonti danno come primo caduto
«Enrico Dal Bo, un antifascista veneto, arrivato a Melilla da poche settimane, dopo essere stato membro della sezione barcellonese della Lega italiana dei diritti dell'uomo, insieme a Bruno Sereni, ad Anteo Luzzatto, a Giovanni Fassina, ai fratelli Ornella e Lorenzo Musso e a Umberto Calligaris»
[9],facente parte del Brigate_internazionali#Il_gruppo_dei_grossetani.
La Colonna Durruti(diverrà la 26a Divisione) ebbe successivamente una certa importanza nella guerra civile spagnola, ed anche ne La Retirada sara' l'ultima formazione antifascista che abbandonò la Catalogna proteggendo in pratica la ritirata verso la Francia dei miliziani e civili antiifascisti. La Colonna traeva il proprio nome da Buenaventura Durruti, uno dei dirigenti di spicco della CNT. Tale colonna durante la guerra civile cerco' di liberare dai fascisti di Franco Saragozza, collegamento fra la Catalogna e i Paesi Baschi e zona altamente industrializzata con, all'epoca, fabbriche di armi pesanti. Passando da paese a paese la colonna si ingrossò sempre piu' con l'adesione di contadini ed operai arrivando ad un numero di miliziani superiore a 5000. Vi sono immagini storiche della Colonna Durruti, durante le soste e poi in marcia per arrivare a Saragozza. In quest'ultima azione la colonna Durruti si era divisa in due formazioni, la prima si diresse a Pina, l'altra a Gelsa. Si vedono i miliziani anarchici che scavano le trincee e poi vi sono immagini in cui combattono con sigaretta o pipa fra i denti. Il metodo di combattere della Colonna Duruti è indicativo della metodica di lotta delle colonne anarchiche e/o della CNT, vittoria dopo vittoria nei paesi attraversati dalla Colonna Durruti i miliziani hanno compreso che è importante sconfiggere il golpe fascista ma che è fondamentale cambiare, per ciò che è possibile, l'impostazione sociale, per cui invitavano i contadini ad impossessarsi delle terre e a ridistribuirle in modo egualitario. Da parte loro i contadini fornirono appoggio di sussistenza e logistico ai combattenti della colonna. Tale tematica è illustrata nel film Terra_e_libertà_(film) di Ken Loach. Non di rado i miliziani della colonna dovevano convincere i contadini a non unirsi a loro per combattere ma restare sulla terra distribuita in modo da lavorarla e procedere con l'opera di collettivizzazione del territorio agricolo, azione pertanto di carattere politico, non militare. Il problema più rilevante era la mancanza di armi, nonostante gli operai di Barcellona si fossero dati da fare per produrre con metodi artigianali munizioni ed armamenti, si sopperiva a questa carenza con l'uso dell'esplosivo largamente usato dai minatori soprattutto nelle Asturie. Ne La Ritirada: si evidenzia come le autorità francesi conscie che molti militanti antifascisti rifugiatisi in Francia erano addestrati nell'utilizzo dell'esplosivo, provvidero a rinchiuderli in campi di massima sicurezza considerandoli pericolosi. George Orwell, miliziano di una Colonna del POUM sul fronte aragonese descrisse con cruda realta' il problema della cronica mancanza di approvvigionamento di armi, situazione di nuovo illustrata da Ken Loach nel suo film in cui ascrive questa mancanza di materiale bellico al contrasto fra formazioni libertarie e comuniste non filomoscovite con quelle staliniste all'interno del fronte antifascista. Durante l'autunno del 1936 fu chiesto a Durruti di spostarsi dal fronte di Aragona per andare a combattere a Madrid dove i franchisti con l'appoggio dell'aviazione tedesca e italiana avevano sferrato un massiccio attacco per prendere la città. Nel contempo si passava alla militarizzazione delle Colonne, in senso centralizzato, con disciplina militare ordinaria. Tale processo di "normalizzazione" porto' allo smembramento di una di quelle più note, la Colonna Italiana, in cui combatteva Carlo Rosselli. Buenaventura Durruti rifiutò la militarizzazione della Colonna e 15 giorni dopo morì a causa di una ferita alla schiena prodotta da una scheggia durante la difesa di Madrid. Secondo i suoi dettami la Colonna né si scompaginò né ridusse la portata del suo intervento politico-militare fino ad arrivare ad essere l'ultima formazione antifascista ad abbandonare la Catalogna all'inizio del 1939.
Il 15 marzo 1937 nacque l'organismo Los Amigos de Durruti[10],i fondatori furono Jaime Balius, Félix Martínez e Pablo Ruiz. L'organismo vuol seguire la strada tracciata da Durruti contro la militarizzazione dele Colonne voluta dal governo repubblicano. Il problema della militarizzazione delle Colonne fu spinoso, sopratutto per quelle anarchiche. Un esempio di come si riuscì a militarizzare una colonna di anarchici ardimentosi ma insofferenti persino al formalismo militare delle mostrine, è raccontato da Francesco Fausto Nitti che seppe riorganizzare il già denominato Battaglione della Morte conquistandosi la fiducia degli anarchici introducendo solo un ordinameto militare minimo per rendere più efficace il combattimento senza stravolgerne la struttura libertaria del battaglione stesso. Tale situazione viene descritta nel libro di Pietro Ramella Francesco Fausto Nitti. L'uomo che beffò Hitler e Mussolini. L'esempio di Nitti non fu purtroppo seguito in altre Colonne[11].
Los Amigos de Durruti
modificaJaime Balius [12], nel 1978, fa un'analisi della vicenda insurrezionale spagnola e della situazione in Spagna facendo scaturire dal suo studio nuove prospettive rivoluzionarie.[13] Il raggruppamento degli amici di Durruti nacque il 15 di marzo 1937 da Jaime Balius, Felix Martinez e Pablo Ruiz, come strumento di opposizione alla militarizzazione delle Colonne decretato dal governo repubblicano. Pubblicò un giornale che uscì dalla nascita del gruppo fino al febbraio del 1938. Il raggruppamento quindi raccolse anche i militanti della CNT in disaccordo con la linea di mediazione fra la CNT stessa ed il governo repubblicano.
bibliografia
modifica- Hans Enzensberger breve estate dell'anarchia vita e morte di Buenaventura Durruti Feltrinelli
- Abel Paz Durruti e la rivoluzione spagnola / Il rivoluzionario (19 luglio-20 novembre 1936)BFS, curato da: L. Di Lembo Traduttore: A. Chersi ISBN: 8886389515 ISBN-13: 9788886389518
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- Abel Paz Buenaventura Durruti: cronaca della vita, Salamandra 1980
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- Pier Francesco Zarcone Comunisti anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola, Pescara 2005
bibliografia su rapporti fra Colonne anarchiche e poumisti da una parte e comunisti filomoscoviti dall'altra
modifica- The Spanish civil war. The view from the left, numero monografico della rivista«Revolutionary History», n. 4, 1991;
- MINTZ Frank /PECIÑA Miguel, Los amigos de Durruti, los trotsquistas y los sucesos de mayo, Campo Abierto, Madrid, 1978;
- PÉLAI Pagès, Le mouvement trotskyst pendant la guerre civile d’Espagne, in«Cahiers Léon Trotsky», 1982, n. 10, pp.47-65;
- Jean Cavignac , Les trotskystes espagnols dans la tourmente, in «Cahiers Léon Trotsky», 1982, n. 10, pp. 67-74;
- DURGAN Andy, Les trotskystes espagnols et la fondation du POUM, in «Cahiers Léon Trotsky», 1993, n. 50, pp.15-5;
- GUILLAMON IBORRA Agustin, G.Munis, un révolutionnaire méconnu, in «Cahiers Léon Trotsky», 1993, n. 50, pp. 85-98;
- GERVASINI Virginia, Gli insegnamenti della sconfitta della rivoluzione spagnola (1937-1939), Centro Studi Pietro Tresso,Foligno, 1993;
- GUILLAMON IBORRA Agustin, I bordighisti nella guerra civile spagnola, Centro Studi Pietro Tresso, Foligno, 1993.
- 1931-1937 Rivoluzione e controrivoluzione in Spagna, Ed. Falce Martello, Milano 1995
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- Andreas Nin , Guerra e Rivoluzione in Spagna 1931/37, Ed. Feltrinelli, Milano 1974.
- Lev Trotzsky , Scritti 1936-39 "Parte seconda: la rivoluzione spagnola", Ed. Einaudi, Torino 1962.
collegamenti esterni
modifica- Tra Stalin e Durruti. I comunisti dissidenti
- brevi notizie
- SIMONE WEIL la vita ed il percosro filosofico
filmografia
modificaNote
modifica- ^ vicenda di Fanelli, mazziniano, volontario nella spedizione di Cristina_Trivulzio_Belgiojoso, successivamente partecipa alla difesa della Repubblica Romana con Giuseppe Mazzini,Carlo Pisacane, Giuseppe Garibaldi. Deluso dello scarso risultato in chiave repubblicana della spedizione di Garibaldi si avvicina alle idee internazionaliste libertarie ed in qualità di membro dell’Internazionale nonche' amico di Bakunin e militante dell'Alleanza della Democrazia Socialista si reca a propagandare tali idee a Barcellona e Madrid,risultando perciò uno dei primi fondatori dell'Internazionale in terra di Spagna
- ^ Il testo della lettera
- ^ MUJERES LIBRES
- ^ Dai "fatti di maggio" ai campi della miseria e della fame, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).
- ^ {{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero4/bogoni.html?200824#link2%7Ctitolo=la Colonna [[Lenin|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/soho/den/7257/numero4/bogoni.html?200824#link2}}] da articolo Avanti dell'epoca]
- ^ colonna Ascaso
- ^ Antoine Gimenez & Les Giménologues, Les Fils de la nuit. Souvenirs de la guerre d’Espagne, Editions Les Giménologues et L’Insomniaque, Marseille-Montreuil, 2006
- ^ Agostino Sette di Stefano ed Ermenegilda Veronese, muratore anarchico, era nato il 5 dicembre 1902 a Montagnana (Pd). Da giovane aveva partecipato alla lotta contro le squadre fasciste, conoscendo il carcere e le persecuzioni. Emigrato in Francia nel 1924, e poi, dal 1934 in Belgio, venne espulso da quest'ultimo paese. Nel 1935 era a Marsiglia, in contatto con ambienti anarchici, e nel marzo dell'anno successivo passò in Spagna stabilendosi a Barcellona. Nella città catalana era impegnato nel movimento sindacale. Allo scoppi della sollevazione franchista è tra i primi volontari ad arrruolarsi nella Colonna Durruti. Cadde in combattimento il 31 luglio 1936. Fu il primo italiano che morì combattendo per la Repubblica. Il nipote Tito, anarchico, ha molto materiale disponibile sullo zio
- ^ Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).
- ^ Los Amigos de Durruti
- ^ come è stato messo in evidenza da Ken Loach nel film Terra_e_libertà_(film)
- ^ Jaime_Balius
- ^ VERSO UNA NUOVA RIVOLUZIONE