ALICK ISAACS modifica

Alick Isaacs (* Glasgow, 17 luglio 1921; † Londra, 26 gennaio 1967 ) è stato un Medico, Virologo ed Immunologo britannico.

Laureato con Lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Glasgow, fu vincitore di importanti borse di studio, come quelle sovvenzionate dal Medical Research Council e dalla Fondazione Rockefeller di New York, avendo così l'opportunità di lavorare nei migliori poli universitari e di ricerca del mondo, come, tra gli altri, il periodo svolto sotto la guida di F. M. Burnet presso il Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne. Grazie alla collaborazione che intraprese con i colleghi Jean Lindenmann, Derek Burke e Robin Valentine, svolse un intenso lavoro di ricerca sull'interferenza[1] tra virus influenzali, attivi e non, e cellule embrionali di pollo, pubblicando nel 1950-1951 una serie di sei articoli a riguardo.

Nel 1957 insieme al suo collega svizzero Jean Lindenmann[2], scoprì l'Interferone.

Biografia modifica

Le origini modifica

Alick Isaacs nacque a Glasgow nel luglio del 1921, da genitori di origini tedesche, lituane e inglesi. Il suo cognome deriva dal nonno Barnet Galinsky il quale, vissuto nell'epoca dell'oppressione antisemita che nel 1800 imperversava in Lituania, fu costretto ad immigrare in Inghilterra ove quando arrivò, non conoscendo la lingua, si presentò come "Barnet, figlio di Israele", ricevendo così il cognome inglese "Isaacs". I genitori, Luois Isaacs e Rosine Lion, commerciante lui e maestra elementare lei, si sposarono nel 1920 a Londra trasferendosi, dopo il matrimonio, da Kilmarnoch a Glasgow. Il padre di Alick, date le proprie origini modeste, crebbe con il desiderio di migliorare la posizione sociale della propria famiglia, indirizzando i figli verso le migliori professioni, specialmente quella medica. Alick crebbe in una famiglia molto felice, tutt'altro che ricca ma dai gusti semplici e senza preoccupazioni materiali. Primogenito di quattro figli, fin dai primi anni dell'adolescenza provò grande fascino per la figura del medico, tanto da desiderare di non fare altro se non quello[3]. Come Alick, anche il fratello diventò medico, con specializzazione in geriatria, mentre la sorella divenne assistente sociale. Alick ricevette una solida educazione secondo la tradizione scozzese, frequentando la scuola "Pollokshields" di Glasgow, ove studiò il francese ed il latino e incrementò le proprie conoscenze nelle arti chimiche e fisiche. Pur non avendo basi di biologia, Alick, da studente brillante quale dimostrò di essere fin dai primi anni scolastici, coltivò i propri interessi iscrivendosi a Club culturali e leggendo, da fervente appassionato, ricerche scientifiche e storie di guarigioni. Come suggerito dalle proprie origini, Alick frequentava la Sinagoga, oltre che i corsi di ebraico, sviluppando dunque, una conoscenza approfondita del Giudaismo. Sin dall'adolescenza, coltivò molteplici interessi culturali ed intellettuali oltre la lettura, tra cui la musica, il tennis e gli scacchi, facendo trasparire sin da subito doti, quali l'acume e la concentrazione, che avrebbero distinto il futuro scienziato.

Gli anni universitari modifica

Nel 1939, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, i genitori del giovane Alick si trasferirono a Kilmarnock, dove il padre aveva mantenuto la propria attività di commerciante. Alick, rimasto a Glasgow con uno zio, si iscrive all'Università presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, dove nel 1944 si laureerà con Lode. I riconoscimenti accademici, per la mente brillante che dimostrò di essere, non si fecero attendere ricevendo, sin dall'inizio, diversi premi tra cui la "Medaglia John Hunter" in medicina clinica, la "borsa di studio Lorimer" in Fisiologia ed altri in Chirurgia e Dermatologia. Alick mosse i primi passi da medico frequentando il Western Infirmary, ospedale universitario ad ovest di Glasgow, dove seguì i casi clinici per un anno; il giovane medico non restò, tuttavia, particolarmente attratto dal lato clinico della medicina, preferendo rivolgere la propria conoscenza sulla ricerca. Iniziò cosi la carriera da ricercatore, lavorando dal 1945 al 1947, presso il dipartimento di batteriologia di Glasgow dove incontrerà il Professor Carl Browning, per il quale conserverà grande affetto e ammirazione. I primi contributi di Isaacs alla letteratura scientifica, riguardarono i batteri in particolare gli Streptococchi. Il più degno di nota fu uno studio[4] su un test per differenziare gli Enterococchi dai Micrococchi; egli infatti si rese conto che gli enterococchi non producevano catalasi, diversamente da quanto fatto da micrococchi e stafilococchi, riuscendo quindi a differenziarli. Nell'articolo infatti egli scriveva:

«[...] La presenza della catalasi è fondamentale per il metabolismo della cellula batterica e per la sua capacità di sopravvivere nella cultura. Sembra ragionevole, quindi, separare i membri del genere Streptococcus, che non producono catalasi, dai Micrococchi catalasi-positivi. Oltre al suo interesse per la classificazione, è stata trovato che, la reazione della catalasi sia un utile test pratico nel lavoro di laboratorio di routine. Il suo grande vantaggio è la sua estrema semplicità e rapidità, e ciò fa si che si esegua più velocemente della colorazione con il metodo di Gram. Così un cocco Gram-positivo isolato dal sangue, da urina o pus ecc., che non mostra né concatenamento né la tipica morfologia microscopica e coloniale di Staphylococcus aureus o albus, può essere facilmente assegnato al genere Streptococcus o Micrococcus.»

I primi studi sulla Virologia e gli anni a Melbourne modifica

Sin da subito, l'abilità del giovane medico impressionò molti dei suoi insegnanti e fu da essi immediatamente riconosciuto il talento che Alick avesse, tanto che nel 1947 ottenne una borsa di studio dal Medical Research Council ed andò a lavorare sotto il Professor Stuart Harris presso l’Università di Sheffield. Qui Alick iniziò gli studi riguardanti il virus dell’influenza, studi a cui dedicò quasi tutta la propria vita lavorativa. Come disse infatti, Christopher Howard Andrewes, suo predecessore a capo della Divisione di Batteriologia e ricerca sui Virus presso il National Institute for Medical Research (NIMR)

«[...] Quando, anni dopo, stava lavorando nella mia divisione di batteriologia e ricerca virale, l'ho invitato ad ampliare i suoi interessi lavorando su altri virus. Tuttavia il virus influenzale di per sé ha fornito problemi sufficienti per occuparlo a tempo indeterminato, e il lavoro ha portato, a tempo debito, alla scoperta dell'Interferone. Soltanto negli ultimi anni della sua vita egli, esaminando l'azione dell'Interferone, ebbe occasione di studiarlo in relazione ad altri virus. [...][5]»

Durante l'anno a Sheffield, Alick scoprì una serie di meccanismi d'azione tra il virus e gli anticorpi diretti, che fecero risvegliare in lui il proprio interesse verso lo studio delle reazioni tra virus e sistema immunitario, che lo avrebbero poi portato ad iniziare gli studi futuri portando alla scoperta dell'Interferone. Era il 1948, quando Isaacs ottenne la Rockefeller Travelling Fellowship, andando a lavorare sotto la guida del futuro Premio Nobel per la Medicina F. M. Burnet al Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne. Dopo aver lavorato un anno presso questo Istituto, il Medical Research Council gli conferì una borsa di studio speciale per permettergli di rimanere in Australia per un altro anno. Il suo primo lavoro con Burnet e altri colleghi trattava delle variazioni cui andavano incontro i virus influenzali in laboratorio e la loro base genetica[6]. Negli anni seguenti Isaacs, affascinato dal fenomeno dell'Interferenza virale, iniziò diversi studi a riguardo, producendo una serie di articoli in cui venivano descritti i fattori da cui tale fenomeno dipendesse e la relazione tra il virus dell'Influenza e la risposta immunitaria.

La Direzione del "World Influenza Centre" modifica

Nel 1951 Isaacs tornò in Gran Bretagna per lavorare al National Institute for Medical Research, presso il laboratorio del World Influenza Centre di Londra, uno dei sei centri mondiali supervisionati dall'Organizzazione Mondiale della Sanitàresponsabili dell'analisi dei virus influenzali. Isaacs, successore del Dott. C. M. Chu alla guida del centro, fu chiamato a raccogliere i nuovi ceppi provenienti da tutto il mondo, studiarne la composizione antigenica in relazione ai cambiamenti noti frequentemente tra un focolaio e l'altro, e scoprire come nuovi tipi antigenici si diffondevano in tutto il mondo. Egli aveva già avuto una simile esperienza, grazie ad uno studio condotto in Australia, riguardo un'epidemia di influenza che aveva colpito Ocean Island nel Pacifico[7]; da qui egli fornì la prova che i virus, che avevano raggiunto la Gran Bretagna poco dopo che aveva iniziato il suo lavoro presso il Centro, fossero di due origini. I ceppi scandinavi, provenienti dal Mare del Nord, apparentemente sorti come riattivazioni di infezione dormiente dall'inverno precedente e predominanti, e i cosiddetti ceppi di Liverpool probabilmente giunti dall'emisfero meridionale. Isaacs, anticipando i concetti di deriva antigienica, avanzò l'ipotesi che i virus influenzali, già analizzati da diversi suoi colleghi, potessero dare vita a ceppi virali diversi[8]. Capì, quindi, che i ceppi potessero essere meno efficacemente neutralizzati dagli anticorpi presenti nella popolazione oltre che potessero esistere come ceppi nuovi, in conseguenza, ad oggi è ben noto, di modifiche strutturali degli antigeni di superficie dovute all'accumulo di mutazioni puntiformi o al fenomeno di riassortimento genomico con sostituzione di geni, anche, tra virus umano e virus animale; fattori che, favorendo l'elusione del virus dall'azione degli anticorpi, causano, con più facilità, infezioni pandemiche. Per diverso tempo Alick fu impegnato nello studio dei casi di influenza e, proprio le ricerche sui virus influenzali gli valsero, nel 1954, l'onore di ricevere la prestigiosa Medaglia d'orodi Bellahouston oltre che avvicinarlo, sempre più, a quella che sarebbe sta la sua più grande scoperta. Pur continuando la ricerca sui virus influenzali, Alick era sempre più affascinato dal fenomeno dell'interferenza a cui decise di dedicarsi, lasciando nel 1954 la direzione del centro al Dott.H.G.Pereira. Nonostante ciò tra il 1954 e il 1957 Isaacs collaborò agli studi sulla struttura delle particelle influenzali con i microscopisti del Mill Hill Institute, Heather Donald e R. G. Valentine. Essi elaborarono delle tecniche per il conteggio accurato delle particelle virali, diversificarono le strutture filamentose da quelle sferiche e portarono alla luce la molecola di RNA ivi presente.

La scoperta della "Molecola" modifica

Il fenomeno dell'interferenza, per cui in cellule già infettate da un un agente virale era inibita la replicazione di qualunque altro virus, era già noto sin dal 1940, ed Isaacs ne fu attratto fin dai primi anni universitari. Egli iniziò a lavorare su questo tema mentre era in Australia, dove infatti aveva scoperto che l'interferenza causata da virus influenzale non era correlata alla penetrazione virale delle cellule durante l'infezione, piuttosto sembrava essere il risultato di un evento che si verificava nelle cellule infette. Era l'estate del 1956 quando Isaacs incontra per la prima volta Jean Lindenmann, giovane medico batteriologo arrivato al World Influenza Centre come borsista dell'Accademia svizzera. Entrambi erano interessati al fenomeno dell'interferenza ed anzi Lindenmann affermerà che era stato proprio l'articolo di Alick, pubblicato su una rivista australiana, ad aver risvegliato in lui l'interesse per l'interferenza[9]. La ricerca dell'interferone nacque, come ricorda Burke membro della divisione di chimica dell'istituto e futuro collaboratore di Isaac e Lindenmann, mentre si saggiava la risposta ad un'altra analisi, perché se era chiaro il fenomeno dell'interferenza, era ancora poco chiaro da cosa fosse causata. Dalla collaborazione di Isaacs e Lindenmann insieme a Burke e Valentine, nacque una ricerca su frammenti di membrana corio allantoica di uova di pollo. Le membrane venivano trattate con virus dell'influenza inattivato con raggi UV, che quindi poteva interferire senza moltiplicarsi, ed in secondo tempo messe in coltura con il virus attivato per saggiarne l'attività interferente. I risultati furono sorprendenti per gli stessi autori che in un articolo scrivevano:

«[...] È stato sorprendente... Dopo ventiquattro ore, una notevole attività di interferenza è rimasta nel fluido di rivestimento quando le membrane trattate sono state rimosse e sono state aggiunte nuove membrane. Così si è considerata la possibilità che la nuova attività interferente fosse prodotta dalle membrane stesse... La molecola è stata trovata, analizzando la crescita delle cellule trattate con il virus dell'influenza mediante titolazione per saggiare la presenza di emoagglutinazione, dovuta al legame tra le cellule virali ed i globuli rossi delle cellule ospiti. La sostanza attiva è stata battezzata "inter-Feron" e si è concluso che la creazione di interferenze era accompagnata dalla liberazione di tale molecola [...][10]»

Lindenmann e Isaacs notarono, dunque, che se inattivavano il virus usando il calore o ancor meglio utilizzando, come consigliato da Burke, i raggi UV, e inoculavano tale virus in cellule sane, quelle cellule diventavano resistenti ad ulteriori infezioni da virus vivi. Più tardi, Lindenmann e Isaacs scoprirono che le cellule esposte ai virus inattivati secernevano una sostanza, precedentemente sconosciuta, che bloccava future infezioni virali e che loro chiamarono Interferone.

L'interferone modifica

L'interferone è una molecola capace di proteggere cellule già infette, da ulteriori infezioni inibendo la crescita virale e la moltiplicazione cellulare. È una citochina che viene prodotta dall'organismo come segnale cellulare di avvenuta infezione. L'interferone impedisce alle cellule di dividersi e diffondersi, il che lo rende importante nella lotta contro i tumori oltre che nella cura di diverse patologie quali l'epatite o la sclerosi multipla. Esistono diverse classi di interferoni, ognuno dei quali attiva determinati complessi molecolari per eliminare l'agente che li determina. Diverse varianti sono state scoperte nel tempo e, nonostante all'inizio si pensasse che potessero curare ogni patologia, col tempo si è intuito il duplice ruolo di validi alleati ma anche causa di effetti collaterali, in alcuni casi gravi.

Gli ultimi anni modifica

Nel giugno 1961 Isaacs salì a capo della Divisione di Batteriologia e Ricerca sui Virus, presso l'Istituto Nazionale per la Ricerca medica, come successore del suo maestro C. H. Andrews, continuando gli studi sull'interferone. Nel 1962l'Università Cattolica di Lovanio in Belgio gli conferì una  laurea honoris causa in medicina. Nel 1966 venne eletto Fellow(FRS) dalla Royal Society. Isaacs fu sostituito, prematuramente, a capo dell'Istituto che presiedeva dal collega H.G.Pereira a causa di un emangioma che lo colpì, causandogli diversi episodi di profondo disturbo mentale. La mente del grande scienziato si spense nel gennaio del 1967, a distanza di un anno dalla nomina a Fellow For Royal Society, quando morì il 26 gennaio 1967 a causa di una emorragia intracranica.

Molti di coloro che hanno lavorato con Alick Isaacs testimoniarono il suo "entusiasmo contagioso, ma anche il suo coraggio nel difendere le proprie tesi". Tra le varie testimonianze, quelle dei suoi colleghi:

Il Dr H. G. Pereira scriveva: «[...]Tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con Alick Isaacs hanno tratto grande beneficio dal suo modo di essere. La sua capacità di cogliere le caratteristiche essenziali di un problema e di suggerire approcci redditizi è stato un grande aiuto per i suoi colleghi e gran parte del lavoro svolto nella Divisione di Virologia e Batteriologia durante la sua permanenza a Mill Hill porta segni della sua influenza, anche quando il suo nome non figura tra gli autori. In realtà, era puntiglioso sulla questione della paternità e non avrebbe voluto il suo nome su un articolo a meno che una buona parte del lavoro sperimentale, non fosse stato da lui effettuato. Inoltre, l'interesse che egli nutriva per i suoi colleghi non si limitava al loro lavoro, ma si estendeva a questioni personali. I nuovi arrivati alla Divisione lo trovavano sempre pronto a dare aiuto e consigli[...]»[11]

D. Burke: «[...]Incontrai per la prima volta Isaacs nel novembre 1955. Mi colpì subito, era una persona estremamente intelligente e molto vivace.... Gli esperimenti richiedevano ore per essere titolati, e questo lasciava il tempo per parlare. Alick era il leader della conversazione per le idee sui nuovi esperimenti, o su discussioni politiche, faceva passare rapidamente il tempo... Tuttavia, la cosa migliore è stata la compagnia, e ricorderò sempre di aver fatto le titolazioni per emoagglutinazione nella stanza 215 con Alick e Jean.... È stata anche l'estate in cui è nato il nostro primo figlio. Ricordo che la chiamavamo la "particella interferente" a causa del sonno perso.[...][12]

J. Lindenmann «[...]Alick era, come molti creativi, soggetto ad attacchi di depressione seguiti da fasi di esuberante attività mentale... Durante il periodo in cui ho avuto il privilegio di lavorare con lui, sembrava in tutti i sensi felice e in sintonia con il mondo. Non riesco a ricordare un solo caso in cui non fosse nemmeno moderato. Quando non era d'accordo con qualcosa che facevo o dicevo, un'osservazione leggermente ironica era tutto ciò che si concedeva. Alick aveva un talento per fischiare partiture operistiche piuttosto complicate, e bisognava indovinare di cosa si trattasse. Una sua caratteristica che consideravo tipicamente britannica era fare scommesse. Sul risultato di ogni esperimento scommettiamo sei pence, una moneta che non c'è più, che valeva meno di un centesimo... L'atmosfera in laboratorio era molto rilassata ma mai volgare. Alick aveva una sorta di tranquilla autorità, mitigata dal senso dell'umorismo. Nonostante la sua origine ebraica, era, almeno ai miei occhi alieni, un modello di britannicità. [...]»[13]

Vita privata modifica

A parte il suo lavoro, Isaacs trasse grande piacere dalla musica e per diversi anni frequentò corsi serali di archeologia, diventando abbastanza esperto in questo campo. Ma il suo interesse principale lontano dal laboratorio è sempre stata la sua famiglia. Isaacs conobbe, durante il suo anno a Sheffield, Susanna Gordon figlia di un musicista.Quando ad Isaacs fu prolungata per un secondo anno la borsa di studio a Melbourne,lei partì come medico di bordo e si unì a lui. I due si sposarono a Melbourne nel 1949. Susanna iniziò la sua carriera come pediatra, divenendo in seguito una psichiatra infantile di successo. Dalla loro unione nacquero nel 1950 due gemelli, e una figlia nel 1953, per cui tutti sapevano che avesse un'enorme devozione e ammirazione.

Pubblicazioni modifica

Nel corso della sua carriera, Alick Isaacs ha pubblicato più di 110 pubblicazioni scientifiche. Tra le opere più importanti vi sono una serie di sei articoli sull'interferenza tra virus influenzali inattivi e attivi nell'embrione di pulcino, scritti insieme a Margaret Edney e pubblicati tra il 1950 e il 1951, tra i quali spicca il secondo in cui Isaacs scriveva:

«[...] il virus interferente ha dimostrato di non avere alcun effetto sull'adsorbimento della cellula di virus vivo, successivamente aggiunto, né sul suo assorbimento: l'azione interferente è stato quindi ritenuto che abbia luogo all'interno della cellula.[...][14]

Alcune delle sue note di laboratorio, di cui detto sopra, si conservano presso la Biblioteca Nazionale di Medicina a Bethesda, Maryland.[15] Infine, da ricordare, vi sono i suoi scritti principali sulla scoperta dell'Interferone, a memoria della mente dello scienziato brillante che dimostrò di essere.

Note modifica

  1. ^ (EN) Virus interference. II. Some properties of interferon, in Proceedings of the Royal Society of London. Series B - Biological Sciences, vol. 147, n. 927, 12 settembre 1957, p. 268, DOI:10.1098/rspb.1957.0049. URL consultato il 28 novembre 2021.
  2. ^ (EN) The Discovery of Interferon by A. Isaacs and J. Lindenmann, su brainimmune.com. URL consultato il 28 novembre 2021.
  3. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, p. 206, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010. URL consultato il 28 novembre 2021.
  4. ^ (EN) Alick Isaacs, Mccunn Research Scholar e J. M. Scouller, Catalase production by gram-positive cocci: A simple test for differentiating enterococci from micrococci, in The Journal of Pathology and Bacteriology, vol. 60, n. 1, 1948-01, pp. 135–136, DOI:10.1002/path.1700600114. URL consultato il 29 novembre 2021.
  5. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, pp. 207-208, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010. URL consultato il 29 novembre 2021.
  6. ^ A. Isaacs e M. Edney, Variation in laboratory stocks of influenza viruses: genetic aspects of the variations, in British Journal of Experimental Pathology, vol. 31, n. 2, 1950-04, pp. 209–216. URL consultato il 29 novembre 2021.
  7. ^ A ISAACS, INFLUENZA IN AN ISOLATED COMMUNITY AN EPIDEMIC ON OCEAN ISLAND, in The Lancet, vol. 255, n. 6594, 1950-01, pp. 64–66, DOI:10.1016/s0140-6736(50)90004-3. URL consultato il 30 novembre 2021.
  8. ^ A. Isaacs, A. W. Gledhill e C. H. Andrewes, Influenza A viruses; laboratory studies, with special reference to European outbreak of 1950-1, in Bulletin of the World Health Organization, vol. 6, n. 3, 1952, pp. 287–315. URL consultato il 30 novembre 2021.
  9. ^ (EN) Jean Lindenmann, Interferon and Before, in Journal of Interferon & Cytokine Research, vol. 27, n. 1, 2007-01, p. 3, DOI:10.1089/jir.2007.9995. URL consultato il 30 novembre 2021.
  10. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, p. 210, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010. URL consultato il 30 novembre 2021.
  11. ^ (EN) Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1967-11, p. 216, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010. URL consultato il 30 novembre 2021.
  12. ^ D.C. BURKE, Early Days with Interferon, in Journal of Interferon Research, vol. 7, n. 5, 1987-10, pp. 441–442, DOI:10.1089/jir.1987.7.441. URL consultato il 30 novembre 2021.
  13. ^ (EN) Jean Lindenmann, Interferon and Before, in Journal of Interferon & Cytokine Research, vol. 27, n. 1, 2007-01, pp. 3–5, DOI:10.1089/jir.2007.9995. URL consultato il 30 novembre 2021.
  14. ^ Alick Isaacs e Margaret Edney, INTERFERENCE BETWEEN INACTIVE AND ACTIVE INFLUENZA VIRUSES IN THE CHICK EMBRYO, in Australian Journal of Experimental Biology and Medical Science, vol. 28, n. 2, 1950-03, pp. 231–238, DOI:10.1038/icb.1950.21. URL consultato il 30 novembre 2021.
  15. ^ Alick Isaacs Laboratory Notebooks 1938-1965, su oculus.nlm.nih.gov. URL consultato il 30 novembre 2021.

Alick Isaacs (* Glasgow, 17 luglio 1921; † Londra, 26 gennaio 1967 ) è stato un Medico, Virologo ed Immunologo britannico.


Laureato con Lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Glasgow, ha lavorato presso il Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne sotto la guida del futuro Premio Nobel per la Medicina F. M. Burnet. In collaborazione con i colleghi Jean Lindenmann, Derek Burke e Robin Valentine, svolse un intenso lavoro di ricerca sull'interferenza[1] dei virus influenzali.

Nel 1957 insieme al suo collega svizzero Jean Lindenmann, scoprì l'Interferone[2].


Biografia modifica

Le origini modifica

Alick Isaacs nacque a Glasgow nel luglio del 1921, da genitori di origini tedesche, lituane e inglesi. Il suo cognome deriva dal nonno Barnet Galinsky il quale, vissuto nell'epoca dell'oppressione antisemita che nel 1800 imperversava in Lituania, fu costretto ad immigrare in Inghilterra ove si presentò come "Barnet, figlio di Israele", ricevendo così il cognome inglese "Isaacs". I genitori, Luois Isaacs e Rosine Lion, si sposarono nel 1920 a Londra trasferendosi, dopo il matrimonio, da Kilmarnoch a Glasgow. Il padre di Alick, date le proprie origini modeste, crebbe con il desiderio di migliorare la posizione sociale della propria famiglia, indirizzando i figli verso le migliori professioni, specialmente quella medica. Primogenito di quattro figli, fin dai primi anni dell'adolescenza provò grande fascino per la figura del medico, tanto da desiderare di non fare altro se non quello[3]. Alick ricevette una solida educazione secondo la tradizione scozzese, frequentando la scuola "Pollokshields" di Glasgow, ove studiò il francese ed il latino e incrementò le proprie conoscenze nelle arti chimiche e fisiche. Pur non avendo basi di biologia, coltivò i propri interessi iscrivendosi a Club culturali e leggendo, da fervente appassionato, ricerche scientifiche e storie di guarigioni. Sin dall'adolescenza, coltivò molteplici interessi oltre la lettura, tra cui la musica, il tennis e gli scacchi, facendo trasparire doti, quali l'acume e la concentrazione, che avrebbero distinto il futuro scienziato. Come suggerito dalle proprie origini, Alick frequentava la Sinagoga, oltre che i corsi di ebraico, sviluppando dunque, una conoscenza approfondita del Giudaismo.[4]

Gli anni universitari modifica

Nel 1939, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, i genitori del giovane Alick si trasferirono a Kilmarnock. Alick, rimasto a Glasgow con uno zio, si iscrisse all'Università presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, laureandosi con Lode nel 1944. Ricevette sin dai primi anni diversi riconoscimenti accademici, tra cui la "Medaglia John Hunter" in medicina clinica e la "borsa di studio Lorimer" in Fisiologia. Alick mosse i primi passi da medico frequentando il Western Infirmary, ospedale universitario ad ovest di Glasgow; il giovane medico non restò, tuttavia, particolarmente attratto dal lato clinico della medicina, preferendo rivolgere la propria conoscenza sulla ricerca. Iniziò cosi la carriera da ricercatore, lavorando dal 1945 al 1947, presso il dipartimento di batteriologia di Glasgow dove incontrerà il Professor Carl Browning, per il quale conserverà grande affetto e ammirazione. I primi contributi di Isaacs alla letteratura scientifica, riguardarono i batteri in particolare gli Streptococchi. Il più degno di nota fu uno studio su un test per differenziare gli Enterococchi dai Micrococchi; egli infatti si rese conto che gli enterococchi non producevano catalasi, diversamente da quanto fatto da micrococchi e stafilococchi, riuscendo quindi a differenziarli.[5]

I primi studi sulla Virologia e gli anni a Melbourne modifica

Alick dimostrò, sin da subito, le proprie abilità in campo scientifico, tanto che nel 1947 ottenne una borsa di studio dal Medical Research Council ed andò a lavorare per il Professor Stuart Harris presso l’Università di Sheffield. Qui Alick iniziò gli studi riguardanti il virus dell’influenza, studi a cui dedicò quasi tutta la propria vita lavorativa. Come disse infatti, Christopher Howard Andrewes, suo predecessore presso il National Institute for Medical Research (NIMR):

«[...] Quando, anni dopo, stava lavorando nella mia divisione di batteriologia e virologia, l'ho invitato ad ampliare i suoi interessi lavorando su altri virus. Tuttavia il virus influenzale di per sé ha fornito problemi sufficienti per occuparlo a tempo indeterminato, e il lavoro ha portato, a tempo debito, alla scoperta dell'Interferone [...][6]»

Durante l'anno a Sheffield, Alick scoprì una serie di meccanismi d'azione tra il virus e gli anticorpi diretti, che fecero risvegliare in lui il proprio interesse verso lo studio delle reazioni tra virus e sistema immunitario, che lo avrebbero poi portato alla scoperta dell'Interferone. Era il 1948, quando Isaacs ottenne la Rockefeller Travelling Fellowship, andando a lavorare sotto la guida del futuro Premio Nobel per la Medicina F. M. Burnet al Walter and Eliza Hall Institute di Melbourne. Il suo primo lavoro con Burnet e altri colleghi trattava delle variazioni cui andavano incontro i virus influenzali in laboratorio e la loro base genetica. Negli anni seguenti Isaacs, affascinato dal fenomeno dell'Interferenza virale, iniziò diversi studi a riguardo, producendo una serie di articoli in cui venivano descritti i fattori da cui tale fenomeno dipendesse e la relazione tra il virus dell'Influenza e la risposta immunitaria.[7]

La Direzione del "World Influenza Centre" modifica

Nel 1951 Isaacs tornò in Gran Bretagna per lavorare al National Institute for Medical Research, presso il laboratorio del World Influenza Centre di Londra, uno dei sei centri mondiali supervisionati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità responsabili dell'analisi dei virus influenzali. Isaacs, successore del Dott. C. M. Chu alla guida del centro, fu chiamato a raccogliere i nuovi ceppi virali provenienti da tutto il mondo, studiarne la composizione antigenica e scoprire come nuovi cluster si diffondessero in tutto il mondo. Egli aveva già avuto una simile esperienza, grazie ad uno studio condotto in Australia, riguardo un'epidemia di influenza che aveva colpito Ocean Island nel Pacifico. Isaacs, anticipando i concetti di deriva genetica, avanzò l'ipotesi che i virus influenzali potessero dare vita a ceppi virali diversi. Da qui egli fornì la prova che i virus, che avevano raggiunto la Gran Bretagna fossero di due origini. I ceppi scandinavi, provenienti dal Mare del Nord, apparentemente sorti come riattivazioni di infezione dormiente dall'inverno precedente e predominanti, e i cosiddetti ceppi di Liverpool probabilmente giunti dall'emisfero meridionale.[8] Per diverso tempo Alick fu impegnato nello studio dei casi di influenza e, proprio le ricerche sui virus influenzali gli valsero, nel 1954, l'onore di ricevere la prestigiosa Medaglia d'oro di Bellahouston. Nel 1954, Alick lasciò la direzione del centro al Dott.H.G.Pereira, pur continuando a collaborare agli studi sulla struttura delle particelle influenzali con i microscopisti del Mill Hill Institute, Heather Donald e R. G. Valentine.[9]

La scoperta della "Molecola" modifica

Il fenomeno dell'interferenza, per cui in cellule già infettate da un un agente virale era inibita la replicazione di qualunque altro virus, era già noto sin dal 1940. Era l'estate del 1956 quando Isaacs incontra per la prima volta Jean Lindenmann, giovane medico batteriologo, borsista dell'Accademia svizzera. Entrambi erano interessati al fenomeno dell'interferenza ed anzi Lindenmann affermerà che era stato proprio l'articolo di Alick, pubblicato su una rivista australiana, ad aver risvegliato in lui l'interesse per l'interferenza[10]. La ricerca dell'interferone nacque mentre si saggiava la risposta ad un'altra analisi perché, se era chiaro il fenomeno dell'interferenza, era ancora poco chiaro da cosa fosse causata. Dalla collaborazione di Isaacs e Lindenmann insieme a Burke e Valentine, nacque una ricerca su frammenti di membrana corio allantoica di uova di pollo. Le membrane venivano trattate con virus dell'influenza inattivato con raggi UV, che quindi poteva interferire senza moltiplicarsi, ed in secondo tempo messe in coltura con il virus attivato per saggiarne l'attività interferente. I risultati furono sorprendenti per gli stessi autori che in un articolo scrivevano:

«[...] È stato sorprendente... Dopo ventiquattro ore, una notevole attività di interferenza è rimasta nel fluido di rivestimento quando le membrane trattate sono state rimosse... La molecola è stata trovata, analizzando la crescita delle cellule trattate con il virus dell'influenza mediante titolazione per saggiare la presenza di emoagglutinazione, dovuta al legame tra le cellule virali ed i globuli rossi delle cellule ospiti. La sostanza attiva è stata battezzata "inter-Feron" e si è concluso che la creazione di interferenze era accompagnata dalla liberazione di tale molecola [...][11]»

Lindenmann e Isaacs scoprirono che se inattivavano il virus e lo inoculavano in cellule sane, quelle cellule diventavano resistenti ad ulteriori infezioni da virus vivi; questo grazie alle secrezione di una sostanza che bloccava le future infezioni virali, sostanza che loro chiamarono Interferone.

L'interferone modifica

L'interferone è una molecola capace di proteggere cellule già infette, da ulteriori infezioni inibendo la crescita virale e la moltiplicazione cellulare. È una citochina che viene prodotta dall'organismo come segnale cellulare di avvenuta infezione. L'interferone impedisce alle cellule di dividersi e diffondersi, il che lo rende importante nella lotta contro i tumori oltre che nella cura di diverse patologie quali l'epatite o la sclerosi multipla.[12]

Gli ultimi anni modifica

Nel giugno 1961 Isaacs salì a capo della Divisione di Batteriologia e Ricerca sui Virus, presso l'Istituto Nazionale per la Ricerca medica, continuando gli studi sull'interferone. Nel 1962 l'Università Cattolica di Lovanio in Belgio gli conferì una laurea honoris causa in medicina. Nel 1966 venne eletto Fellow (FRS) dalla Royal Society. Isaacs fu sostituito, prematuramente, a capo dell'Istituto che presiedeva dal collega H.G.Pereira a causa di un emangioma che lo colpì, causandogli diversi episodi di profondo disturbo mentale. La mente del grande scienziato si spense il 26 gennaio 1967, a distanza di un anno dalla nomina a Fellow For Royal Society, quando morì a causa di una emorragia intracranica.

Molti di coloro che hanno lavorato con Alick Isaacs testimoniarono il suo "entusiasmo contagioso, ma anche il suo coraggio nel difendere le proprie tesi". I suoi colleghi scrisserò:

H. G. Pereira: «[...]Tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con Alick hanno tratto grande beneficio dal suo modo di essere, riguardo la sua capacità di cogliere le caratteristiche essenziali di un problema... Inoltre, l'interesse che egli nutriva per i suoi colleghi non si limitava al loro lavoro, ma si estendeva a questioni personali [...]»[13]

J. Lindenmann «[...]Alick era, come molti creativi, soggetto ad attacchi di depressione seguiti da fasi di esuberante attività mentale... Durante il periodo in cui ho avuto il privilegio di lavorare con lui, sembrava in tutti i sensi felice e in sintonia con il mondo. Non riesco a ricordare un solo caso in cui non fosse nemmeno moderato. Quando non era d'accordo con qualcosa che facevo o dicevo, un'osservazione leggermente ironica era tutto ciò che si concedeva.... L'atmosfera in laboratorio era molto rilassata ma mai volgare. Alick aveva una sorta di tranquilla autorità, mitigata dal senso dell'umorismo. Nonostante la sua origine ebraica, era, almeno ai miei occhi alieni, un modello di britannicità. [...]»[14]

Vita privata modifica

A parte il suo lavoro, Isaacs trasse grande piacere dalla musica e per diversi anni frequentò corsi serali di archeologia. Ma il suo interesse principale lontano dal laboratorio è sempre stata la sua famiglia. Isaacs conobbe, durante il suo anno a Sheffield, Susanna Gordon. I due si sposarono a Melbourne nel 1949. Susanna iniziò la sua carriera come pediatra, divenendo in seguito una psichiatra infantile di successo. Dalla loro unione nacquero nel 1950 due gemelli, e una figlia nel 1953, per cui tutti sapevano che avesse un'enorme devozione e ammirazione.

Pubblicazioni modifica

Nel corso della sua carriera, Alick Isaacs ha pubblicato più di 110 pubblicazioni scientifiche. Tra le opere più importanti vi sono una serie di sei articoli sull'interferenza scritti insieme a Margaret Edney e pubblicati tra il 1950 e il 1951, tra i quali spicca il secondo in cui Isaacs scriveva:

«[...] il virus interferente ha dimostrato di non avere alcun effetto sull'adsorbimento della cellula di virus vivo... l'azione interferente è stato quindi ritenuto che abbia luogo all'interno della cellula.[...][15]

Alcune delle sue note di laboratorio, di cui detto sopra, si conservano presso la Biblioteca Nazionale di Medicina a Bethesda, Maryland.[16]

Note modifica

  1. ^ Virus interference. II. Some properties of interferon, in Proceedings of the Royal Society of London. Series B - Biological Sciences, 12 settembre 1957, p. 268, DOI:10.1098/rspb.1957.0049.
  2. ^ (EN) The Discovery of Interferon by A. Isaacs and J. Lindenmann, su brainimmune.com.
  3. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, 1º novembre 1967, p. 206, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  4. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, 1º novembre 1967, p. 206, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  5. ^ (EN) Alick Isaacs, Mccunn Research Scholar e J. M. Scouller, Catalase production by gram-positive cocci: A simple test for differentiating enterococci from micrococci, in The Journal of Pathology and Bacteriology, vol. 60, n. 1, 1948-01, p. 136, DOI:10.1002/path.1700600114.
  6. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, pp. 207-208, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  7. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, p. 208, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  8. ^ (EN) Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1967-11, p. 213, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  9. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, p. 214, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  10. ^ (EN) Jean Lindenmann, Interferon and Before, in Journal of Interferon & Cytokine Research, vol. 27, n. 1, 2007-01, p. 3, DOI:10.1089/jir.2007.9995.
  11. ^ Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1º novembre 1967, p. 210, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  12. ^ Mark R. Walter, The Role of Structure in the Biology of Interferon Signaling, in Frontiers in Immunology, vol. 11, 2020, pp. 2943, DOI:10.3389/fimmu.2020.606489.
  13. ^ (EN) Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1967-11, p. 216, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  14. ^ (EN) Jean Lindenmann, Interferon and Before, in Journal of Interferon & Cytokine Research, vol. 27, n. 1, 2007-01, p. 4, DOI:10.1089/jir.2007.9995.
  15. ^ (EN) Christopher Howard Andrewes, Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol. 13, 1967-11, p. 208, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  16. ^ Alick Isaacs Laboratory Notebooks 1938-1965, su oculus.nlm.nih.gov.

Bibliografia modifica

  • C. H.Andrews. Alick Isaacs, 1921-1967, in Biographical Memoirs of Fellows of the Royal Society, vol.13, 1967-11, pp.204–221, DOI:10.1098/rsbm.1967.0010.
  • A.Isaacs,J. Lindenmann, R.C. Valentine. Virus interference. II. Some properties of interferon, in Proceedings of the Royal Society of London. Series B, 12 settembre 1957, pp.268-73,DOI:10.1098/rspb.1957.0049.
  • Alick Isaacs, Mccunn Research Scholar e J. M. Scouller. Catalase production by gram-positive cocci: A simple test for differentiating enterococci from micrococci, in The Journal of Pathology and Bacteriology, vol.60, n.1, 1948-01, pp.135–136, DOI:10.1002/path.1700600114.
  • J. Lindenmann. Interferon and Before, in Journal of Interferon & Cytokine Research, vol.27, n.1, 2007-01, p.3, DOI:10.1089/jir.2007.9995.
  • Mark R. Walter, The Role of Structure in the Biology of Interferon Signaling, in Frontiers in Immunology, vol.11, 2020, pp.2943, DOI:10.3389/fimmu.2020.606489.
  • Alick Isaacs Laboratory Notebooks 1938-1965, su oculus.nlm.nih.gov.

Sitografia modifica