Utente:Mariu 83/Sandbox2

Fratelli la Bufala
StatoBandiera dell'Italia Italia
Sede principaleNapoli
GruppoA Cento S.p.A.
Prodotti
Sito webwww.fratellilabufala.eu

Fratelli la Bufala è una rete di ristoranti/pizzerie di cucina tipicamente partenopea.

Fratelli la Bufala nasce a Napoli, in via Medina n. 18 il 19 febbraio del 2003 da un’idea dell'imprenditore napoletano Geppy Marotta.[1]

I ristoranti Fratelli la Bufala si caratterizzano per la presenza nel menù di piatti prevalentemente a base di mozzarella di bufala campana e carne di bufala, oltre alla tradizionale pizza napoletana.

Le ricette del menù sono caratterizzate da un lato dall’attaccamento alla tradizione culinaria partenopea e dall’altro alla continua tensione verso l’innovazione.[2]

Il secondo ristorante Fratelli la Bufala viene aperto a Caserta a novembre 2003.

Nel 2004 il marchio Fratelli la Bufala passa sotto la direzione della Holding Emme Sei S.p.A. con Geppy Marotta come Presidente e Paolo Aruta come Amministratore Delegato.

Dopo uno sviluppo prevalentemente concentrato in Italia ed Europa, nel 2007 viene aperto il primo Fratelli la Bufala oltreoceano con l’inaugurazione a Miami in Whasington Avenue.[3]

Oltre al marchio Fratelli la Bufala a partire dal 2004 vengono creati altri marchi quali Bufala Cafè e Sorelle Capitone, sempre di proprietà della Emme Sei S.p.A.

Nel 2015 la Holding Emme Sei S.p.A. subisce una scissione in favore della società A Cento S.p.A. che ad oggi è la proprietaria del marchio Fratelli la Bufala.[4]

Lo sviluppo

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Fratelli la Bufala ad oggi conta circa 70 punti vendita in Italia e nel mondo. Oltre ad essere presente in quasi tutte le principali città italiane, è possibile trovare un ristorante Fratelli la Bufala anche a: Miami, Londra, Dubai, Barcellona, Malta, Il Cairo.[5]

Nel 2012 Fratelli la Bufala ha inaugurato la prima pizzeria con forno a legna in un aeroporto, presso lo scalo internazionale di Napoli Capodichino.[6][7]

Nel corso del 2016 verranno inaugurati i ristoranti di Shangai, Jeddah, Izmir ed altri 3 nella città di Dubai.[8][9]

Curiosità

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  • la storia dei tre fratelli che si legge sul retro dei menù Fratelli la Bufala è inventata
  • a dicembre 2015 il ristorante Fratelli la Bufala di Londra Piccadilly è stato il set televisivo della trasmissione Boss in Incognito di Rai Uno che ha visto protagonista Paolo Aruta, Amministratore Unico della Holding A Cento S.p.A.[10]

Voci Correlate

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Pizza

Pizza napoletana

Ristorante

Pizzeria

Franchising

Cucina napoletana

Cucina mediterranea

Collegamenti esterni

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Sito ufficiale, www.fratellilabufala.com


  1. ^ MADE IN ITALY-Fratelli la Bufala-Pizzaioli Emigranti: da oltre 15 anni a vera pizza napoletana in Italia e nel mondo - impresamia.com, su impresamia.com. URL consultato il 13 aprile 2016.
  2. ^ Fratelli La Bufala: nuovi menu in Italia e aperture all'estero, su Milano Weekend. URL consultato il 13 aprile 2016.
  3. ^ LaTuaMilano.com - Tutte le notizie di Milano in un click!, su www.latuamilano.com. URL consultato il 13 aprile 2016.
  4. ^ Fratelli La Bufala, novità in Italia e non solo..., su Affaritaliani.it. URL consultato il 13 aprile 2016.
  5. ^ Fratelli la Bufala porta a tavola i nuovi menu e apre a Shanghai, su youmark.it. URL consultato il 13 aprile 2016.
  6. ^ Fratelli la Bufala, arriva la prima vera pizzeria nell'aeroporto di Capodichino, su NapoliToday. URL consultato il 13 aprile 2016.
  7. ^ FRATELLI LA BUFALA, INAUGURAZIONE A CAPODICHINO, su www.ilbrigante.it. URL consultato il 13 aprile 2016.
  8. ^ ildenaro.it, Fratelli La Bufala, cinque nuovi locali tra Cina, Dubai e Arabia - ildenaro.it | Economia, politica, professioni, mercati: il quotidiano delle imprese campane, della finanza, che guarda all'Europa e al Mediterraneo, su ildenaro.it. URL consultato il 13 aprile 2016.
  9. ^ Franchising pizzerie: Fratelli La Bufala si espande in Italia e all'estero - AZ Franchising | Franchising dalla A alla Z, su AZ Franchising | Franchising dalla A alla Z. URL consultato il 13 aprile 2016.
  10. ^ Rai Due Boss incognito - 21/12/2015, su www.bossinincognito.rai.it. URL consultato il 13 aprile 2016.