La comarca di Palermo, istituzione di età vicereale avente principalmente funzioni di carattere fiscale, fu una circoscrizione amministrativa del Regno di Sicilia, interamente inclusa nel Vallo di Mazara. La comarca, con capoluogo nella città palermitana, fu stabilita nei primi anni del periodo spagnolo, rimanendo in essere per quasi tre secoli, fino alla riforma amministrativa borbonica, che riorganizzò l'isola, suddividendola in distretti, a loro volta raggruppati in province.

Istituzione e funzioni

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L'istituzione della comarca risale al XVI secolo, quando, con la prammatica del 13 aprile 1583, l'allora viceré di Sicilia, Marcantonio Colonna, riordinò la suddivisione amministrativa del territorio del Regno, ripartendolo in quarantadue[1] circoscrizioni[2].

La comarca di Palermo ricadeva interamente nei confini del Vallo di Mazara, ma non vi è accordo se la comarca fosse una unità amministrativa di secondo livello subordinata al vallo: funzioni e finalità dei valli, infatti, sono oggetto di dibattito. Secondo alcuni autori, l'introduzione delle comarche comportò una organizzazione del regno su due livelli amministrativi: il primo livello era rappresentato dai valli, il secondo livello era rappresentato dalle comarche[3]. Secondo altri autori, invece, le comarche fecero perdere qualsiasi valore amministrativo ai valli, i quali finirono per diventare pure espressioni geografiche: prova di tale ipotesi sarebbe nella non corrispondenza dei confini dei valli con quelli delle comarche, che erano sovrapponibili solo in alcuni punti[4].

La funzione primaria della comarca era connessa all'amministrazione fiscale: Palermo, infatti, in quanto capoluogo della circoscrizione, era la sede del secreto. Costui era il funzionario regio che sovraintendeva alla riscossione dei tributi nell'ambito della comarca[3]. Tra le funzioni dell'ufficio di tale figura, oltre la riscossione dei tributi, vi era anche il censimento della popolazione della circoscrizione: in base ai censimenti, infatti, avveniva la distribuzione del carico fiscale sugli abitanti della comarca stessa[5].

Territorio

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Le comarche erano state concepite in modo tale da ripartire il territorio isolano in circoscrizioni che avessero per capoluogo le città demaniali della Sicilia, dalle quali, poi, dipendevano le città feudali rientranti nella giurisdizione di ciascuna circoscrizione. Vito Amico, in Dizionario topografico della Sicilia, fornisce, per la quasi totalità dei centri siciliani, la comarca di appartenenza[6]. In base a tale testo, pertanto, nella comarca di Palermo rientravano i centri di:

  1. ^ Nel XVII secolo, le comarche divennero quarantaquattro. Luigi Santagati, p. 46
  2. ^ Calogero Ferlisi, p. 115
  3. ^ a b Paolo Militello, p. 19
  4. ^ I confini dei valli non erano totalmente sovrapponibili a quelli delle comarche; pertanto il territorio di una comarca poteva collocarsi a cavallo tra due o tre valli. Luigi Santagati, p. 45
  5. ^ AA. VV., p. 52
  6. ^ AA. VV., p. 52