Utente:Valentina1965/Sandbox

Biografia modifica

Ugo Nasi nasce il 24 giugno 1958, a Milano.

Nel 1980 alla prima cinematografica a Milano de Il Nome della Rosa, diretto da Jean-Jacques Annaud, e con la partecipazione di Sean Connery, conosce Dario Fo, di cui diventa amico. È proprio l’amicizia con il premio Nobel, nella sua figura di narratore eclettico (vedi Mistero Buffo) che influenza fortemente Ugo Nasi.

Si laurea in Giurisprudenza, con una tesi in Diritto Medievale, diventando poi avvocato. Successivamente vince un concorso in Magistratura come GOT, presso la Corte di Appello di Milano.

La sua attività di scrittore inizia nel 2015 con il Thriller Storico Le Pagine Perdute edito da Kairòs, recensito tra gli altri da Rai 3.[1] Successivamente realizza altri racconti sempre incentrati sulla narrazione storico medievale.

Saggi Storici modifica

Appassionato di Storia Medievale scrive diversi saggi storici, collaborando con Magazine culturali “on line” quali Oubliette (Fonte Accreditata per la Categoria Cultura di Google News) e Vanilla Magazine nella sezione dedicata alla Storia Antica.

* Rapporti tra Federico II ed i Templari modifica

In particolare, in una monografia, sostiene la tesi del rapporto che esisterebbe tra Federico II di Svevia e l’Ordine dei Templari, suffragato dalla suggestione del “potere” dei numeri che legherebbe il primo ai secondi. Per l’autore, lo Stupor Mundi ed i Cavalieri Templari condividevano la “sapienza del numero otto”, che nella dimensione esoterico alchemica aveva come significato l’infinito, e la Resurrezione. Prova ne sarebbero, tra le altre cose, le piante a forma ottagonale di innumerevoli palazzi, manieri, fonti battesimali, e chiese fatti edificare, in modo quasi maniacale, dall’uno e dagli altri. [2]

* La Terza Tesi modifica

Un tema che ha suscitato scalpore, conosciuto anche come “La terza Tesi” di Ugo Nasi, si lega all’interpretazione semantica del quadrato del sator. Come è noto, questa parola altro non sarebbe che l’acronimo della parola stessa con altre quattro, che in qualsiasi combinazione vengano disposte tra loro, compongono sempre la misteriosa frase SATOR-AREPO-TENET-OPERA-ROTAS. Nella sua Terza Tesi, l’autore attribuisce però al palindromo un’accezione alternativa, legato proprio ai Templari. Dietro a questa frase di facciata ve ne sarebbe un’altra “occulta” che i Monaci Cavalieri avrebbero dissimulato nell’anagramma del SATOR. Ovverosia il messaggio celato TECTA-NOCTE-ERAT- ESORDIO -TERRA: “In principio la terra era popolata dalle Tenebre”. Sussisterebbe dunque un evidente nesso logico tra la frase riportata sulla Stele della luce nera (o Lux Tenebris), e quella palindroma, scolpita sul quadrato del SATOR. Se la teoria fosse confermata, la Stele della luce nera , altrimenti detta della Lux Tenebris, altro non sarebbe che una diversa espressione semantica per ribadire lo stesso argomento del SATOR: LUCE NERA = TENEBRE

Critiche modifica

  • In una monografia incentrata sulle scomuniche inflitte da Papa Innocenzo III e Papa Gregorio IX a Federico II, l’autore ha suscitato aspre polemiche da parte di alcuni critici di area cattolica, per aver sostenuto la tesi di una serrata propaganda anti imperiale dei due pontefici. Ciò, secondo Nasi, sarebbe stato attuato attraverso la Cronica di Salimbene di Adam, tesa a gettare “fango” sulla figura dello Stupor Mundi, attraverso il racconto di macabri esperimenti di cui l’Imperatore Svevo si sarebbe macchiato. Detta teoria, come detto, ha sollevato il fermo diniego di parte della dottrina storico medioevale.
  • Le critiche più aspre però sono state mosse all’autore in relazione alla sua “Terza Tesi”, da parte dei sostenitori storici “romanisti” dell’origine del Quadrato del Sator, che muovendo dal ritrovamento di un esemplare a Pompei, escludono categoricamente che il palindromo possa essere attribuito ai Cavalieri Templari. Sulla diatriba, è intervenuto di recente ancora una volta l’autore, precisando che seppur il quadrato del Sator sia effettivamente da collocare in epoca romana, precisamente nel suo periodo imperiale, la frase sia stata però “fatta propria” in epoca medievale come TECTA-NOCTE-ERAT- ESORDIO -TERRA (vedi Terza Tesi).
  • Nasi ha ricevuto alcune critiche anche da parte di lettori che non gli perdonano di manipolare gli eventi storici che tratta nei suoi romanzi ad uso e consumo della Fiction letteraria.

Conferenze Storiche modifica

Nel 2019 partecipa come relatore ad un ciclo itinerante di conferenze storiche, patrocinate dagli Assessorati alla Cultura del comprensorio toscano, quali Viareggio, Lucca, Arezzo, Monteverdi Marittimo, aventi ad oggetto Leonardo da Vinci.[3]

In quel contesto illustra alcuni personaggi femminili medioevali di rilevante fama, quali Ildegarda di Bingen, Trotula di Ruggero, Guglielma di Boemia. Alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, con il pubblico assiepato persino fuori dall'edificio, per il tutto esaurito della manifestazione, contesta fermamente l'assunto che il medioevo sia stato un periodo buio della società ed il principio che, nell'età di mezzo, la condizione femminile sia stata succube del potere maschile. Al contrario egli sostiene che proprio in questo periodo si siano affermate moltissime donne quali, oltre a quelle illustrate nelle sue conferenze, anche Brunechilde, regina dei Franchi, Matilde di Canossa, Marzia degli Ubaldini, Caterina Sforza, Giovanna d'Arco, etc.

Presentazioni multimediali modifica

Personaggio eclettico e versatile, sempre nel 2019 costituisce il Canale YouTube “Corti Storici” dove realizza e pubblica documentari culturali incentrati su personaggi e fatti di epoca medievale, che raccoglie ampio successo tra il pubblico degli appassionati di questa materia.[4]

Romanzi modifica

Scrive la “Trilogia del Mistero” in cui i suoi racconti, ambientati in epoca moderna ma con ampi rinvii a quella medievale si occupano, in chiave romanzata, di misteri irrisolti dell’antichità.

  • LE PAGINE PERDUTE un thriller storico la cui trama si dipana tra il dodicesimo secolo ed il periodo attuale, legato alla rivelazione dell'enigmatico Manoscritto Voynich[5]
  • ARCANA RUBRIS – tradotto in diverse lingue – è un romanzo storico la cui protagonista, una P.M. italiana, insieme ad un commissario di Volterra, scoprono il segreto inquietante racchiuso in un antichissimo dipinto di Jan Van Eijck.[6]
  • L'ULTIMO AFFRESCO il terzo romanzo storico della Trilogia dei Racconti del Mistero, incentrato sulla figura misteriosa e controversa di Gundemberga, la figlia illegittima della Regina Teodolinda[7]

Saggi modifica

Note modifica