Utente:Waltramp/Sandbox 2a
Capraia e Limite
modificaNel comune di Capraia e Limite sono presenti 11 pietre d'inciampo, tutte collocate il 31 maggio 2022 nel Giardino della memoria nella frazione di Capraia Fiorentina.[1]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
31 maggio 2022 | Piazza Raffaello Dori 43°44′07.7″N 11°01′01.2″E |
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA ANGIOLO MICHELUCCI NATO 1889 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 5.3.1945 GUSEN |
Gusen, 5 marzo 1945)
Angiolo Michelucci (???, 1889 - |
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA CORRADO CORTI NATO 1904 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 21.10.1944 |
Mauthausen, 21 ottobre 1944)
Corrado Corti ([???, 1904 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA GENE LARINI NATO 1887 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 24.4.1945 |
Mauthausen, 24 aprile 1945), padre di Giuseppe Larini.
Genè Larini (???, 1887 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA GIUSEPPE LARINI NATO 1923 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 3.4.1945 EBENSEE |
Ebensee, 3 aprile 1944), figlio di Genè Larini.
Giuseppe Larini (???, 1923 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA GIUSEPPE MARTELLI NATO 1907 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 7.4.1945 EBENSEE |
Ebensee, 7 aprile 1944)
Giuseppe Martelli (???, 1907 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA GUIDO PALANDRI NATO 1901 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 14.8.1944 GUSEN |
Gusen, 14 agosto 1944)
Guido Palandri (???, 1901 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA OTELLO BINI NATO 1909 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 4.4.1944 EBENSEE |
Ebensee, 4 aprile 1944)
Otello Bini (???, 1909 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA PRIAMO SALANI NATO 1906 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 1.12.1944 BERLINO |
Berlino, 1 dicembre 1944), fratello di Eugenio Salani.
Priamo Salani (???, 1906 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA EUGENIO SALANI NATO 1912 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 1.5.1944 GUSEN |
Gusen, 1 maggio 1944), fratello di Priamo Salani.
Eugenio Salani (???, 1912 - | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA UMBERTO AUGUDIO NATO 1907 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 25.11.1944 SCHLOSS HARTHEIM |
[2], 25 novembre 1944)
Umberto Augudio (???, 1907 - castello di Hartheim | ||
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IN QUESTO COMUNE
VIVEVA VINCENZO FUCINI NATO 1883 ARRESTATO 8.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 4.10.1944 SCHLOSS HARTHEIM |
[2], 4 ottobre 1944)
Vincenzo Fucini (???, 1883 - castello di Hartheim |
|data11=unito
|luogo11=unito
|immagine11=Stolperstein für Angiolo Michelucci (Capraia e Limite).jpg
|scritta11=IN QUESTO COMUNE
VIVEVA
ANGIOLO MICHELUCCI
NATO 1889
ARRESTATO 8.3.1944
DEPORTATO
MAUTHAUSEN
ASSASSINATO 5.3.1945
GUSEN
|cennibiografici11= Lodovico Vigilante (???, 1882 - Mauthausen, 8 febbraio 1945)
|data12=unito
|luogo12=unito
|immagine12=
|scritta12=QUI ERA IN SERVIZIO
ANNIBALE TONELLI
NATO 1913
ARRESTATO 23.11.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN-GUSEN
ASSASSINATO 31.3.1945
|cennibiografici12= Annibale Tonelli (???, 1913 - Gusen, 31 marzo 1945), (1913), guardia di P.S. è arrestato il 26 novembre 1944 lungo il tragitto per la Questura, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Portato nelle stanze della caserma cittadina sede del XXI Reggimento Fanteria,[3] interrogato e torturato per estorcergli i nomi di colleghi antifascisti. Trasferito al carcere genovese di Marassi, quindi Bolzano e la deportazione, il primo febbrario 1945, a Mauthausen. Muore a Gusen il 31 marzo 1945. Dei quattro colleghi della Questura solo uno sopravviverà.[4]
|data13=unito
|luogo13=unito
|immagine13=
|scritta13=QUI ERA IN SERVIZIO
DOMENICO TOSETTI
NATO 1924
ARRESTATO 18.10.1944
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN-GUSEN
LIBERATO
|cennibiografici13= Domenico Tosetti (???, 1924 - Mauthausen, 4 marzo 1945), guardia di P.S. arrestato il 18 ottobre 1944, con altri tre colleghi condivide la tragica sorte della deportazione. Trasferito al carcere genovese di Marassi, a cui segue Bolzano ed il primo febbrario 1945 è deportato a Mauthausen ed infine Gusen. Sopravvive al Lager ed è liberato, unico dei suoi colleghi.[4]
}} ===
Provincia di Rieti
modificaRieti
modificaA Rieti sono presenti due pietre d'inciampo..[5]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
26 gennaio 2024 | Largo C.Graziosi, 3 ingresso Questura 42°24′11.5″N 12°50′58.2″E |
QUI ERA IN SERVIZIO
SALVATORE POTI NATO 1912 ARRESTATO 4.10.1943 DEPORTATO 1943 WIETZENDORF LIBERATO |
commissario di P.S., dal 1937 in Polizia è assegnato alla Questura di Rieti nel 1940. Sospettato, a ragione, per la sua attività antifascista, il 4 ottobre 1943 è arrestato dalle SS, insieme al collega Commissario Filippo Palieri, accusato di avvisare i ricercati dai nazifascisti dell'imminente arresto, salvandoli da serie conseguenze, finanche dalla morte. Deportati entrampi nel Reich internati nell'Oflag 83 di Wietzendorf, Salvatore sopravvive fino alla liberazione del campo del 16 aprile 1945. Rientrato in Italia, riprende servizio in Polizia conseguendo il grado di Dirigente di P.S..
Salvatore Poti (???, 21 gennaio 1912 - ???, ???), | |
QUI ERA IN SERVIZIO
FILIPPO PALIERI NATO 1911 ARRESTATO 4.10.1943 DEPORTATO 1943 WIETZENDORF ASSASSINATO 13.4.1945 |
Filippo Palieri (Cerignola, 22 maggio 1911 - Wietzendorf, 13 aprile 1945), laureatosi in giurisprudenza nel 1933, entra in Polizia nel 1935. Sposa Giuliana Annesi, dalla quale avrà tre figli. Assegnato alla Questura di Rieti ne diventa reggente nel 1943. Antifascista supporta la Resistenza e si adopera per salvare centinaia di artigiani reatini dalla deportazione in Germania, dove sarebbero stati impiegati nel lavoro coatto. Rifiutatosi di eseguire un ordine di rappresaglia è arrestato il 4 ottobre 1943 insieme al collega commissario Salvatore Poti. Entrambi deportati nel Reich, internati nell'Oflag 83 di Wietzendorf, Filippo muore il 13 aprile 1945, a pochi giorni dalla liberazione del campo, a differenza del collega e compagno di prigionia comissario Poti che è liberato.[6]
Insignito della Medaglia d'oro al valor civile. A lui è intitolala una via cittadina nonchè la locale sezione dell'ANPAS. |
Figline e Incisa Valdarno
modificaNel comune di Figline e Incisa Valdarno si trovano 3 pietre d'inciampo, tutte poste il 27 gennaio 2022.[7]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
27 gennaio 2022 | via Brollo, 1 località Brollo 43°38′21.1″N 11°25′19.81″E |
QUI ABITAVA
MARGHERITA GOLDFRUCHT PRISTER NATA 1881 ARRESTATA 23.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA 6.2.1944 |
Trieste, 26 gennaio 1881 - Auschwitz, 6 febbraio 1944), figlia di Moisè e Amalia Pincherle, vedova di Ermanno Goldfrucht, madre di Lea Goldfrucht Melauri. In seguito all'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938, per sfuggire le persecuzioni antisemite, al seguito della famiglia della figlia, coniugata Melauri, con loro si trasferisce nella campagna di Figline Valdarno, in località Brollo su un terreno di proprietà. Ma poco prima del Natale del 1943 sono intercettati e prelevati dalla loro casa per essere incarcerati prima a firenze quindi carcere di Milano dal cui Binario 21 della Stazione Centrale[8], col convoglio partito il 30 gennaio 1944 sono tutti deportati nel Reich con destinazione Auschwitz. Margherita e la figlia il giorno stesso dell'arrivo al campo, 6 febbraio 1944, sono inviate alla camera a gas.[7][9]
Margherita Prister Goldfrucht ( | |
QUI ABITAVA
PAOLO GOLDFRUCHT MELAURI NATO 1894 ARRESTATO 23.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO 24.12.1944 |
Leopoli, 6 luglio 18941879 - Auschwitz, 24 dicembre 1944),figlio di Salomone Goldfrucht e Mina Stadtfeld, coniugato con Lea Goldfrucht , due figlii. Famiglia originaria di Leopoli, nell’odierna Ucraina, si trasferiscono a Trieste, acquisendo nei primi anni '20 la cittadinanza italiana rinunciando al cognome originario sostituito con Melauri. In seguito all'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938, per sfuggire le persecuzioni antisemite, con moglie, figli e suocera si trasferisce nella campagna di Figline Valdarno, in località Brollo su un terreno di proprietà. Ma poco prima del Natale del 1943 sono intercettati e prelevati dalla loro casa per essere incarcerati prima a firenze quindi carcere di Milano dal cui Binario 21 della Stazione Centrale[8], col convoglio partito il 30 gennaio 1944 sono tutti deportati nel Reich con destinazione Auschwitz. Margherita e la figlia il giorno stesso dell'arrivo al campo, 6 febbraio 1944, sono inviate alla camera a gas, Paolo muore la vigilia del Natale 1944.[7][10]
Paolo Goldfrucht Melauri ( | |||
QUI ABITAVA
LEA GOLDFRUCHT MELAURI NATA 1903 ARRESTATA 23.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA 6.2.1944 |
Trieste, 24 agosto 1903 - Auschwitz, 6 febbraio 1944), figlia di Ermanno Goldfrucht e Margherita Prister, coniugata con Paolo Melauri, due figli. In seguito all'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938, per sfuggire le persecuzioni antisemite, la famiglia Melauri e la mamma di Lea che vive con loro, si trasferisce nella campagna di Figline Valdarno, in località Brollo su un terreno di proprietà. Ma poco prima del Natale del 1943 sono intercettati e prelevati dalla loro casa per essere incarcerati prima a firenze quindi carcere di Milano dal cui Binario 21 della Stazione Centrale[8], col convoglio partito il 30 gennaio 1944 sono tutti deportati nel Reich con destinazione Auschwitz. Lea e la mamma Margherita il giorno stesso dell'arrivo al campo, 6 febbraio 1944, sono inviate alla camera a gas, il marito Paolo muore la vigilia del Natale 1944.[7][11]
Lea Goldfrucht Melauri ( |
Leverano
modificaPietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
27 gennaio 2024 | QUI ABITAVA
ANTONIO SALVATORE CAZZATO NATO 1918 INTERNATO MILITARE MORTO 11.2.1944 PATROKLOS |
Leverano, 18 agosto 1918 - Patroklos[12], 11 febbraio 1944), caporale di Fanteria, catturato dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 ed in seguito al rifiuto di aderire alla RSI avviato alla deportazione nel Reich. Disperso in mare in seguito all’affondamento della nave Oria, salpata dall’isola di Rodi e diretta al porto del Pireo (Atene), 11 febbraio 1944.[13]
Antonio Salvatore Cazzato ( | ||
QUI ABITAVA
VITTORIO APRILE NATO 1918 INTERNATO MILITARE MORTO 11.2.1944 PATROKLOS |
Leverano, 11 ottobre 1919 - Patroklos[12], 11 febbraio 1944), soldato di Fanteria, catturato dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 ed in seguito al rifiuto di aderire alla RSI avviato alla deportazione nel Reich. Disperso in mare in seguito all’affondamento della nave Oria, salpata dall’isola di Rodi e diretta al porto del Pireo (Atene), 11 febbraio 1944.[14]
Vittorio Aprile ( | |||
QUI ABITAVA
ANTONIO GIUSEPPE ROLLI NATO 1922 INTERNATO MILITARE DEPORTATO 1943 STALAG VI C LIBERATO |
Leverano, 1922 - ???)
Antonio Giuseppe Rolli ( | |||
QUI ABITAVA
ANTONIO ERROI NATO 1922 INTERNATO MILITARE DEPORTATO 1943 STALAG VI C LIBERATO |
Leverano, 1922 - ???)
Antonio Erroi ( |
Seveso
modificaPietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
26 gennaio 2024 | Corso Marconi, 27 davanti scuola dìinfanzia 45°38′48.27″N 9°08′19.7″E |
QUI VIVEVA
PIERO GORLA NATO 1909 ARRESTATO 8.9.1943 DEPORTATO DANZICA ASSASSINATO 26.1.1945 |
Seveso, 26 febbraio 1909 - Danzica, 26 gennaio 1945), mobiliere, coniugato con Ida Ciceri, due figli. Richiamato alle armi nel 1942, alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 è catturato dai tedeschi; come altri 650.000 soldati del Regio Esercito, il Caporal Maggiore Piero Gorla si rifiuta di collaborare con i nazisti e di aderire alla Repubblica di Salò, di consequenza è deportato nel Reich. Muore a Danzica il 26 gennaio 1945. Riposa nel Cimitero militare italiano a Varsavia. [15]
Gorla Cazzato ( |
- ^ Pietre d'inciampo, su comune.capraia-e-limite.fi.it.
- ^ a b Stalag XI-B, su deportati.it.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatorecasermaSP
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatoredeportatiSP
- ^ PIETRE D’INCIAMPO PER RICORDARE FILIPPO PALIERI E SALVATORE POTI, in formatrieti.it, 26 gennaio 2024. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ Filippo Palieri. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ a b c d Giorno della Memoria, posate le Pietre d’inciampo al Brollo in ricordo della famiglia Melauri, su figlineincisainforma.it.
- ^ a b c Stazione Centrale di Milano, su mi4345.it. URL consultato il 30giugno 2023.
- ^ Margherita Prister, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ Paolo Melauri, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ Lea Goldfrucht, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 10 luglio 2024.
- ^ a b il naufragio del piroscafo Oria, su piroscafooria.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
- ^ Antonio Salvatore Cazzato, su alboimicaduti.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
- ^ Vittorio Aprile, su alboimicaduti.it. URL consultato l'8 aprile 2024.
- ^ A Seveso posata la pietra d'inciampo in memoria di Piero Gorla, in primamonza.it, 26 gennaio 2024. URL consultato il 14 giugno 2024.