Volo Aeroflot 2230

incidente aereo in Russia nel 1967

Il volo Aeroflot 2230 era un volo passeggeri di linea nazionale da Sverdlovsk a Tashkent, nell'allora Unione Sovietica. Il 16 novembre 1967, un Ilyushin Il-18 operante su tale rotta precipitò dopo il decollo, provocando la morte di tutte le 107 persone a bordo (inclusi dodici bambini). All'epoca fu l'incidente aereo con più vittime in Russia e coinvolgente un Il-18.[1][2]

Volo Aeroflot 2230
Un Ilyushin Il-18 di Aeroflot, simile a quello coinvolto nell'incidente.
Tipo di eventoIncidente
Data16 novembre 1967
TipoGuasto elettrico e conseguente avaria della strumentazione
LuogoVicino all'aeroporto di Sverdlovsk-Kol'covo
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Coordinate56°44′29″N 60°48′13″E / 56.741389°N 60.803611°E56.741389; 60.803611
Tipo di aeromobileIlyushin Il-18V
OperatoreAeroflot
Numero di registrazioneCCCP-75538
PartenzaAeroporto di Sverdlovsk-Kol'covo, Sverdlovsk, RSFS Russa
DestinazioneAeroporto Internazionale di Tashkent, Tashkent, RSS Uzbeka
Occupanti107
Passeggeri99
Equipaggio8
Vittime107
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Russia europea
Volo Aeroflot 2230
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
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L'aereo modifica

Il velivolo coinvolto era un Ilyushin Il-18V prodotto il 25 marzo 1964 con numero di serie 184007002 e marche CCCP-75538. Al momento dell'incidente aveva accumulato 5 326 ore di volo in 2 111 cicli di decollo-atterraggio.[3]

L'equipaggio modifica

L'equipaggio era composto dal pilota al comando Jurij Abaturov, dal copilota Nikolaj Michajlov, dall'ufficiale di navigazione Anatolij Zagorskij, dall'ingegnere di volo Viktor Ospiščev e dal tecnico radio Jurij Efremov.[4]

L'incidente modifica

L'aereo venne autorizzato al decollo dall'aeroporto di Kol'covo alle 21:02 ora locale. Uno dei quattro motori si incendiò ma la sua elica non venne messa in bandiera e cominciò a generare resistenza; questa provocò una brusca virata verso destra durante la salita ad una velocità di 185 nodi (343 km/h) e a un'altitudine di 475 piedi (145 m). Il velivolo cominciò a scendere rapidamente e colpì il terreno ad una velocità orizzontale di 240 nodi (440 km/h), una velocità verticale di 20 m/s e con un'inclinazione di 37°. Si disintegrò completamente, complicando la successiva indagine.

Le indagini modifica

Il team di investigatori concluse che l'incidente era stato provocato da un'indicazione errata degli orizzonti artificiali e del sistema di bussole a causa di un guasto elettrico, e che l'equipaggio non fu in grado di determinare la corretta altitudine. Il guasto elettrico era stato probabilmente generato dal malfunzionamento del motore e dal suo incendio.[1]

Note modifica

Voci correlate modifica