Acanthurus mata

specie di pesce

Acanthurus mata (Cuvier, 1829) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Acanthuridae[2].

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Acanthurus mata

In basso un giovanile, in alto un adulto
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
SottordineAcanthuroidei
FamigliaAcanthuridae
GenereAcanthurus
SpecieA. mata
Nomenclatura binomiale
Acanthurus mata
(Cuvier, 1829)
Particolare della testa in cui è visibile la conformazione della macchia oculare

Distribuzione e habitat

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Questa specie è diffusa nell'Indo-Pacifico tropicale dal mar Rosso e il Sudafrica a ovest alle isole Marchesi e le isole Tuamotu a est e arrivando a nord al Giappone meridionale e a sud alla grande barriera corallina australiana e alla Nuova Caledonia[3][4].

Questa specie vive in banchi nelle acque aperte soprastanti fondi duri, sia corallini che rocciosi. Contrariamente alla maggioranza degli altri Acanthurus frequenta anche le acque torbide[1][4][5]. I giovanili vivono in acque basse e in aree protette dalle onde trovando rifugio fra i coralli molli[1][3][4].

Si può trovare fra i 5 e i 100 metri di fondale, comunemente non oltre i 45 metri[3] e non sopra i 15[1].

Descrizione

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Questa specie, come gli altri Acanthurus, ha corpo ovale, compresso lateralmente e in questa specie decisamente allungato. La bocca è piccola, posta su un muso sporgente; sul peduncolo caudale, particolarmente sottile, è presente una spina mobile molto tagliente. La pinna dorsale è unica e piuttosto lunga, di altezza uniforme. La pinna anale è simile ma più corta. La pinna caudale è lunata. Le scaglie sono molto piccole. La livrea dell'adulto è variabile, la tinta di fondo va dal bruno rossastro al blu scuro all'azzurro chiaro. Sulla testa e il corpo sono presenti linee azzurre orizzontali molto più definite nei giovanili. Dietro l'occhio è presente una macchia gialla allungata che si divide in due linee nella parte frontale antistante l'occhio. La spina sul peduncolo caudale è di colore nero[3][4][5].

È riportata la taglia massima è di 50 cm[3].

Biologia

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Può vivere fino a 23 anni[3].

Comportamento

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È una specie semipelagica che forma banchi di piccole dimensioni che stazionano a mezz'acqua. Si mescola talvolta ai gruppi di Caranx sexfasciatus[1].

Alimentazione

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Si nutre soprattutto di zooplancton[1][3][6]. I giovanili consumano alghe bentoniche[1]. È stato osservato nutrirsi delle feci di carangidi[1].

Riproduzione

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Forma aggregazioni numerose per la riproduzione[1].

È oggetto occasionale di pesca per il consumo specie in Thailandia e nelle Filippine. Si cattura con reti da posta, nasse e con il fucile subacqueo. È oggetto anche di pesca illegale[1].

Acquariofilia

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Si trova sul mercato dei pesci d'acquario[1].

Conservazione

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È comune in gran parte dell'areale e le popolazioni sono stabili. Il prelievo è modesto e non sembrano sussistere preoccupazioni per lo status della specie. La Lista rossa IUCN classifica A. mata come "a rischio minimo"[1].

  1. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Acanthurus mata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Acanthurus mata, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d e f g (EN) Acanthurus mata, su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2021.
  4. ^ a b c d R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  5. ^ a b H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishes and their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.
  6. ^ (EN) Food items reported for Acanthurus mata, su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2021.

Bibliografia

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  • R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  • H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishesand their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.

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