Alessandro Lingiardi

Alessandro Lingiardi (Sommo, 1895Palacio de Ibarra, 14 marzo 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Alessandro Lingiardi
NascitaSommo, 1895
Morte Palacio de Ibarra, 14 marzo 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
SpecialitàArditi
Reparto535ª bandera "Indomito" del 10º Gruppo Banderas della 2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere"
Anni di servizio1915-1937
GradoTenente
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Battaglia di Guadalajara
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Sommo, provincia di Pavia, nel 1895, figlio di Cesare e Caterina Redocchi.[2] Chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito nel gennaio 1915, fu assegnato al 90º Reggimento fanteria "Salerno", con il quale, dopo lo scoppio delle ostilità con l'Impero austro-ungarico, prese parte alle operazioni belliche per la conquista dei Monti Merzli e Vodil.[3] Nel luglio 1916, al termine del corso per allievi ufficiale di complemento, fu nominato sottotenente dell'arma di fanteria e col 26º Reggimento fanteria "Bergamo" combatté dapprima nella zona dell'Alto Isonzo e poi sul Carso, rimanendo ferito.[3] Divenuto tenente nel luglio 1917, passò a prestare servizio presso la 555ª Compagnia mitraglieri e partecipò alla battaglia del solstizio sul Piave del giugno 1918.[3] Destinato dietro sua domanda ai reparti d'assalto combatté con l'XI Reparto nel corso della battaglia di Vittorio Veneto.[3] Posto in congedo nel dicembre 1919, svolse nella vita civile incarichi di carattere politico e scrisse articoli per giornali e riviste.[3] Mobilitato per le operazioni militari in Spagna con il grado di camicia nera della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, partì imbarcandosi su una nave a Napoli il 1º gennaio 1937.[3]

Assegnato alla 4ª Compagnia mitraglieri, 535ª bandera "Indomito" del 10º Gruppo Banderas della 2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere", cadde in combattimento a Palacio de Ibarra, Brihuega, il 14 marzo 1937 e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze modifica

«Ufficiale, arruolatosi nel corpo volontari come semplice camicia nera, durante la difesa di una posizione violentemente attaccata dall’avversario, rimasto superstite con pochi altri asserragliati in una casa, ne assumeva il comando e, incoraggiando i compagni a resistere, rifiutava ogni invito alla resa da parte del nemico. Rimasto ucciso il tiratore del fucile mitragliatore, ancora efficiente, usava egli stesso l’arma, finché una raffica di mitragliatrice lo fulminava al suo posto di combattimento e di gloria. (O.M.S.) Palacio Ybarra, 14 marzo 1937.[4]»
— Regio Decreto 16 novembre 1940.[5]
— Regio Decreto 31 marzo 1938.
«Più volte usciva volontariamente di pattuglia, infliggendo perdite al nemico e facendo prigionieri. Fornace di Roncadelle, 26 ottobre 1918

Note modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 220.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.35 del 10 febbraio 1941, pag.662.
  3. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  4. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  5. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 10 dicembre 1940, registro 45 guerra, foglio 463.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 220.
  • Filippo Lombardi e Alberto Galazzetti, Storia della 7ª Legione "Cairoli" della M.V.S.N. di Pavia, Voghera, Marvia Edizioni, 2008.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica