Alleanza Nazionale - Patto Segni

lista elettorale italiana (1999)

Alleanza Nazionale - Patto Segni è stata una lista elettorale italiana promossa in occasione delle elezioni europee del 1999 da Alleanza Nazionale, partito ispirato al conservatorismo nazionale e dal Patto Segni, formazione liberale guidata da Mariotto Segni.[4]

Alleanza Nazionale - Patto Segni
LeaderGianfranco Fini
Mario Segni
StatoBandiera dell'Italia Italia
AbbreviazioneAN-PS
Fondazione1999
Dissoluzione1999
IdeologiaConservatorismo[1]
Conservatorismo nazionale[2][3]
Conservatorismo liberale[1]
CollocazioneCentro-destra
Partito europeoAlleanza per l'Europa delle Nazioni
Gruppo parl. europeoUnione per l'Europa delle Nazioni
Seggi massimi Europarlamento
9 / 87
(1999)

L'alleanza si presentò con un unico simbolo, un tondo con i nomi dei due partiti più il simbolo di un elefantino, esplicito richiamo al Partito Repubblicano statunitense, sul cui modello Fini e Segni avevano infatti intenzione di promuovere la nascita di un grande partito liberale e conservatore di centrodestra.[5]

Storia modifica

In una stagione caratterizzata ormai da un'aperta competizione con Forza Italia, Alleanza Nazionale decise di sperimentare un nuovo progetto elettorale, per allargare l'area del centro-destra e ottenere un definitivo affrancamento dall'accusa di neofascismo. Per farlo AN presenta una lista unitaria insieme al Patto Segni, movimento politico di Mario Segni (già alleato nella lotta in favore del bipolarismo), derivato della ex Democrazia Cristiana. L'alleanza si apre anche all'apporto di candidati moderati di diversa estrazione, specialmente quella liberale. Vengono infatti candidati Marco Taradash, proveniente dal Partito Radicale, e lo stesso Segni, democristiano che dopo Tangentopoli aveva scelto di lavorare alla costruzione di un partito liberale. Vittorio Feltri ha poi confessato di aver ricevuto una proposta di candidatura da Fini in persona, proposta che ha però rifiutato.[6]

L'alleanza, però, racimola un insuccesso[7], facendo cadere la forza elettorale complessiva al 10,3% (appena 3 milioni di voti) ed eleggendo soltanto 9 parlamentari europei (di cui 8 AN e solo Mariotto Segni del Patto). Dopo la sconfitta Gianfranco Fini dà le dimissioni dalla guida di AN (salvo poi ritirarle), mentre Segni (pur scegliendo di entrare nella Casa delle Libertà) promuoverà il Patto Segni-Scognamiglio.

L'iniziativa era stata sostenuta anche dall'area laica e liberale del Polo per le Libertà, rappresentata da Arturo Diaconale, Peppino Calderisi, Luca Barbareschi, Giovanni Negri e altri, che speravano in un l'allargamento in senso liberale di AN, che potesse rappresentare una ricchezza per l'alleanza di centrodestra. Dopo l'insuccesso, infatti, daranno vita al Polo Laico, effimero movimento di natura libertaria, laica e radicale.

Fini e Segni, da allora, non hanno più promosso attività politiche insieme, fino al 2009, quando il primo, allora presidente della Camera, annuncia il proprio sostegno al referendum elettorale promosso da Segni e Giovanni Guzzetta.[8]

Risultati elettorali modifica

Elezione Voti % Seggi
Europee 1999 3.194.661 10,28
9 / 87

Note modifica

  1. ^ a b Fini: " La nostra svolta non è finta ", su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 31 maggio 2013 (archiviato il 4 ottobre 2013).
  2. ^ Marco Tarchi, Recalcitrant Allies: The Conflicting Foreign Policy Agenda of the Alleanza Nazionale and the Lega Nord, Europe for the Europeans, Ashgate, 2007, p. 188.
  3. ^ Miroslav Mareš, Transnational Networks of Extreme Right Parties in East Central Europe: Stimuli and Limits of Cross-Border Cooperation (PDF), 2006, p. 4. URL consultato il 23 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2011).
  4. ^ Radio Radicale, Europee: presentazione del simbolo con cui Alleanza Nazionale e Patto Segni affronteranno insieme le elezioni del Parlamento Europeo, su Radio Radicale, 25 aprile 1999. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  5. ^ Giuseppe Guarino, Quando Fini e Mariotto lanciarono l'elefantino, su peppeguarino.wordpress.com, Legno sopra un'onda, 5 luglio 2013.
  6. ^ Rassegna Stampa
  7. ^ https://elezionistorico.interno.gov.it/liste.php?tp=E&dt=13/06/1999&cta=Y&tpEnte=A&tpSeg=C&numEnte=0&sut1=&sut2=&sut3=&descEnte=&descArea=ITALIA%20+%20ESTERO&codTipoSegLeader=
  8. ^ Referendum, retromarcia di Berlusconi Fini: "Io voto, spero anche gli italiani" - Politica - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.

Voci correlate modifica

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