Altura (film)

film del 1949 diretto da Mario Sequi

Altura è un film del 1950 diretto da Mario Sequi.

Altura
Massimo Girotti ed Eleonora Rossi Drago nel film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1950
Durata88 min
Dati tecnicibianco e nero
Generedrammatico, sentimentale
RegiaMario Sequi
SoggettoMario Sequi
SceneggiaturaMario Sequi, Pietro Lissia, Vinicio Marinucci, Ákos Tolnay, Bruno Valeri
Produttore esecutivoSaverio D'Amico, Ákos Tolnay
Casa di produzioneP.F.I.
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaMarco Scarpelli
MontaggioMarcello Gengarelli
MusicheEnnio Porrino
ScenografiaAndrea Cannas
Interpreti e personaggi

In Sardegna, Stanis, che anni addietro aveva lasciato il paese, vi ritorna e lo trova nelle mani di Barra, un uomo senza scrupoli che domina incontrastato il mercato del latte. Unitosi in cooperativa con altri pastori, un giorno il camion che porta il latte nei mercati di altri paesi viene assaltato dagli scagnozzi di Barra. Costretto a fuggire dal paese, la sua fidanzata viene corteggiata sempre più insistentemente da Barra; ma Stanis ritorna e grazie a un ex dipendente ottiene le prove che Barra ha fatto distruggere il camion. Dopo un lungo inseguimento, Barra viene ucciso.

Produzione

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Il film è ascrivibile al filone dei melodrammi sentimentali, comunemente detto strappalacrime, allora molto in voga tra il pubblico italiano, in seguito ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice.

Venne iscritto al Pubblico registro cinematografico con il n. 846. Presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 6 aprile 1950, ottenne il visto di censura n. 7.714 del 18 aprile 1950, con una lunghezza della pellicola di 2.185 metri [1].

Distribuzione

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Il film venne distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel corso del 1950.

Venne rieditato, verso la metà del decennio, col titolo Rocce insanguinate[2]. Risulta essere stato proiettato in Portogallo, col titolo Ambição Que Mata, a partire dal 29 giugno 1954.

Altri tecnici

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  1. ^ Come si evince dal visto di censura originale tratto dal sito Italia Taglia.
  2. ^ Manifesto della riedizione del film (JPG), su benitomovieposter.com. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2015).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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