Il Bacco e Cerere è un affresco proveniente da Villa Carmiano, rinvenuto durante gli scavi archeologici dell'antica città di Stabiae, l'odierna Castellammare di Stabia e conservato all'Antiquarium stabiano[1].

Bacco e Cerere
Autoresconosciuto
DataI secolo
TecnicaAffresco
Dimensioni264×175 cm
UbicazioneAntiquarium stabiano, Castellammare di Stabia

Storia e descrizione modifica

L'affresco risale alla prima metà del I secolo, durante l'età flavia e copriva l'intera parete orientale del triclinio di Villa Carmiano, di fronte a quello raffigurante Nettuno e Amimone[1]: fu rinvenuto durante gli scavi effettuati da Libero D'Orsi, negli anni sessanta del XX secolo e ancora intatto, in quanto la villa non era stata mai esplorata precedentemente. Fu in seguito asportato dalla sua collocazione originale e portato all'Antiquarium stabiano, per preservarne l'integrità[1].

L'affresco si divide in tre sezioni ed è di chiara ispirazione dionisiaca, tema che si ripercorre in tutta la stanza e che trae ispirazione da quello del Trionfo di Dioniso: nella parte centrale è riprodotta l'opera principale ossia Bacco e Cerere, nell'atto di dispensare i beni della terra, in groppa ad un cavallo marino che si muove verso il lato destro; la parte superiore dell'affresco ha uno sfondo chiaro nel quale si riconoscono diversi amorini in volo[1]. Nei pannelli laterali, divisi dal centrale da disegni di elementi architettonici e contornati da figure floreali, sono poste delle figure volanti: tutta la zona mediana dell'intero affresco ha uno sfondo in rosso pompeiano. La zoccolatura è in giallo ed al centro reca una decorazione raffigurante un paesaggio lacustre con la presenza di anatre, mentre ai lati, due mostri marini inseriti in una cornice marrone[1].

Note modifica

Bibliografia modifica

  • In Stabiano - Cultura e archeologia da Stabiae, Castellammare di Stabia, Longobardi Editore, 2006, ISBN 88-8090-126-5.

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