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Baltia era un'isola leggendaria della mitologia romana, che doveva trovarsi nell'Europa del Nord. È menzionata da Senofonte, in accordo con la Naturalis historia (Storia naturale) di Plinio il Vecchio. Il Mar Baltico potrebbe essere stato chiamato proprio come quest'isola.

Diversi ricercatori posizionano l'isola leggendaria in Zelanda, o presso un'altra isola del Mar Baltico, vicino alle isole dell'Estonia oppure vicino alle coste ricche di ambra dell'attuale Lituania, o nella parte meridionale della Scandinavia (oggi appartenente a Norvegia e Svezia), o ancora sull'isola di Helgoland, nel Mare del Nord. Le due ultime posizioni sono improbabili come luoghi "sopra le coste, la cui ambra viene sollevata dalla marea in primavera e che gli abitanti usano come carburante", come descrive Plinio il Vecchio nella Naturalis historia, perché questi non sono luoghi in cui l'ambra si trova abbondantemente.

Plinio usa alternativamente in nome di Baltia i nomi di Basilia e di Abalo. Il nome di Basilia risale all'opera dello storico Diodoro Siculo, mentre il nome di Abalo sarebbe stato ripreso dall'opera, purtroppo andata perduta, di Pitea. Così riporta Plinio riguardo al viaggio di Pitea e la menzione dell'isola di Abalo:

«Pitea afferma che i Gutoni, una popolazione della Germania, abitasse le coste di un estuario dell'Oceano chiamato Mentonomo, che il loro territorio si estendesse su una distanza di sei stadi, che a un giorno di navigazione da questo territorio ci fosse l'isola di Abalo, sulle cui coste l'ambra fosse gettata dalle onde infrante, come se fosse un'escrescenza del mare in forma concreta; che, inoltre, gli abitanti usassero questa ambra come combustibile e che la vendessero ai loro vicini, i Teutoni.»

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