Battaglia del fiume Sabis
La battaglia del Sabis, nota anche come battaglia del Sambre o battaglia contro i Nervii, fu combattuta nel 57 a.C. nelle Fiandre tra un esercito della Repubblica romana e un'alleanza di tribù belgiche, principalmente Nervi, nei pressi del fiume Sambre.[2].
Battaglia del Sabis parte della conquista della Gallia | |||
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Data | luglio 57 a.C. | ||
Luogo | Fiume Sambre, nei pressi di Saulzoir, moderna Francia | ||
Esito | Vittoria romana | ||
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Il comandante delle truppe romane, il proconsole Gaio Giulio Cesare, fu sorpreso e rischiò la sconfitta; secondo il suo racconto, i Romani riuscirono alla fine, grazie ad una difesa ostinata, alla capacità del comandante e all'arrivo delle truppe di rinforzo, a trasformare una sconfitta in una vittoria decisiva.
Contesto storico
modificaNell'inverno 58-57 a.C., Cesare venne a conoscenza di voci che indicavano la volontà delle tribù di Belgi di attaccare i Romani.[3] Queste notizie gli furono utili per estendere le proprie conquiste al di là della Gallia vera e propria, per assoldare altre due legioni, la XIII e la XIIII,[4] e per convincere la tribù dei Remi ad allearsi con lui.[5]
Come rappresaglia, le tribù belgiche e celtiche attaccarono Bibracte, l'oppidum dei Remi, situato nei pressi del fiume Aisne, allo scopo di attirare allo scoperto Cesare;[6] questa alleanza includeva le tribù dei Bellovaci, Suessioni, Nervii, Atrebati, Ambiani, Morini, Menapi, Caleti, Veliocassi, Viromandui, Atuatuci, Condrusi, Eburoni, Ceresi e Pemani, ed era sotto il comando di Galba, re dei Suessioni.
Preludio alla battaglia
modificaCesare rispose rapidamente, difendendo l'oppidum e attaccando la tribù dei Nervi; la scarsa coordinazione delle forze alleate fece sì che l'unione collassò, e gli eserciti tribali ritornarono ciascuno alle proprie terre, dove vennero sconfitti singolarmente e assoggettati dai Romani.[7] Le quattro tibù dei Nervi, degli Atuatuci, degli Atrebati e dei Viromandui si rifiutarono però di arrendersi.
Forze in campo
modifica- Repubblica romana - Gaio Giulio Cesare
- Otto legioni: VII, VIII, VIIII Triumphalis, X, XI, XII, XIII, XIIII
- Ausiliari, arcieri e cavalleria
Totale: circa 40 000
- Alleanza belgica - Boduognato
- Eserciti alleati: Nervi, Viromandui, Atrebati
Totale: 85 000 secondo Cesare[1]
Battaglia
modificaPrima fase: i Romani in marcia sono attaccati dalla cavalleria dei Belgi
modificaLe legioni di Cesare marciarono per tre giorni nel territorio dei Nervi, ricevendo rapporti sulle loro posizioni.[8] Cesare portò avanti le sei legioni veterane, mentre le due nuove legioni scortavano i bagagli. Le forze romane cominciarono a costruire il campo di marcia a nord-est del fiume Sabis su una collina. Ad ovest del fiume, con egual pendenza, si trovava un altro colle estremamente boscoso opposto a quello dove i Romani stavano costruendo il campo. E dentro a questi boschi della riva opposta si erano nascosti i Belgi.
La cavalleria insieme a frombolieri ed arcieri ausiliari di Cesare attraversò il corso d'acqua, che era profondo meno di un metro, per ottenere informazioni sulla disposizione del nemico e per ingaggiare battaglia con la cavalleria dei Belgi, la quale si ritirò tra i boschi e di nuovo uscendone attaccava nuovamente i Romani, per ritirarsi ancora una volta tra gli alberi.
Le forze belgiche, sotto il comando di un certo Boduognato, erano composte dai Nervi, dai Viromandui e dagli Atrebati, in quanto gli Atuatuci erano ancora in marcia, e non fecero in tempo a giungere sul luogo della battaglia prima della sua fine. Si erano disposti sulla riva sud del fiume, al riparo degli alberi e si preparavano all'attacco.[9]
Seconda fase: attacco in massa dei Belgi al campo romano
modificaDopo aver attraversato il fiume, che in quel punto era profondo solo tre piedi (poco meno di 1 metro), i Belgi caricarono su per la collina contro le legioni che stavano preparando il campo e che non ebbero, quindi, il tempo di disporsi in assetto da battaglia. I Romani, infatti, iniziarono a combattere mentre alcuni di loro non avevano ancora indossato l'elmo o imbracciato lo scudo. I legionari prendevano posizione nello schieramento casualmente di fianco alle insegne più vicine, dove si trovavano meno distanti dal luogo in cui, poco prima, stavano costruendo il campo[10].
Terza fase: la controffensiva romana
modificaSul lato sinistro dello schieramento romano, i soldati della IX e X si trovarono a fronteggiare gli Atrebati, i quali furono, però, ricacciati oltre il fiume dopo un fitto lancio di giavellotti. I legionari, passato il Sabis inseguirono il nemico in fase di ritirata e ne fecero un grande strage. Egualmente anche le legioni VIII e XI che si trovavano al centro dello schieramento, sbaragliarono i Viromandui lungo le rive del fiume. Le legioni VII e XII, rimaste da sole a difesa del campo romano, furono attaccate da più parti dai Nervi che costituivano la parte più consistente dello schieramento avversario[11].
In questa confusione totale, dove per poco la parte destra dello schieramento romano non fu completamente travolta dall'avanzata dei Nervi, solo la ferrea disciplina delle legioni e dei loro ufficiali salvò il generale romano da una possibile disfatta. Cesare racconta anche che:
Le due legioni, la VII e XII, pur se quasi circondate, continuarono a combattere con grande ardore per la propria sopravvivenza, mentre le legioni XIII e XIV si avvicinavano il più rapidamente possibile al teatro della battaglia.
Quarta fase: la vittoria romana
modificaCesare, dopo aver esortato la legione X, si recò all'ala destra dello schieramento romano, dove i soldati della legione XII erano incalzati dai Nervi.
Con l'arrivo alle spalle dell'esercito dei Nervi della Legio X e dei rinforzi che erano stati fino a quel momento a guardia delle salmerie, i Romani presero il sopravvento, e sebbene i Nervi combattessero con coraggio e ostinazione, furono completamente massacrati. Cesare narra che al termine della battaglia dei 60 000 Nervi, ne rimasero in vita solo 500.[12] E gli Atuatuci, venuti a sapere della sconfitta subita dai loro alleati, si ritirarono tutti insieme in una sola città fortificata dalla natura del luogo: l'oppidum di Namur.
Conseguenze
modificaLa presa della città di Namur, la vittoria contro i Nervi prima, e quella presso il fiume Axona nel corso della stessa campagna del 57 a.C., diedero a Cesare il controllo dell'attuale Belgio.
Note
modifica- ^ a b Cesare, De bello Gallico 2.4 (10 000 Viromandui e 15 000 Atrebati) e De bello Gallico 2.28 (60 000 Nervi).
- ^ Il luogo della battaglia individuato dagli storici moderni, sono le colline di Hautmont-Boussières (campo dei Romani) e di Bois du Quesnoy (Napoleone III, Histoire de Jules César, vol. II, Parigi 1865-1866, p.123; L.A.Constans, in Guide Illustre des Campagnes de Cesar en Gaule, Classical Journal, Vol. 25, No.9, Jun., 1930, p.44; C.Jullian, Histoire de la Gaule, III, p.263).
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.1
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.2
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.3 - 2.5
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.6
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.6 - 2.15
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.16
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.29
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.20-21.
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.22-23.
- ^ Cesare, De bello Gallico 2.28.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, 2 (la battaglia occupa quasi l'intero libro)
- Fonti secondarie
- Turquin, Pierre, "La Bataille de la Selle (du Sabis) en l'An 57 avant J.-C.", Les Études Classiques 23/2 (1955), pp. 113–156.
- Napoleone III, Histoire de Jules César, vol.II, Parigi 1865-1866.
- L.A.Constans, in Guide Illustre des Campagnes de Cesar en Gaule, Classical Journal, Vol. 25, No.9, Jun., 1930.
- C.Jullian, Histoire de la Gaule, vol.III.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su battaglia del fiume Sabis
Collegamenti esterni
modifica- Prins, Marco, e Jona Lendering, "The battle of the Sabis (57 BCE)" Livius.org, su livius.org. URL consultato il 15 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).