Bonifiche Ferraresi

Bonifiche Ferraresi è una società per azioni che è stata quotata all'MTA della Borsa Valori di Milano dal 1947 al 2017, quando è stata revocata in seguito al successo dell'OPAS lanciata da B.F. S.p.A. (già B.F. Holding S.p.A.) che dal 23 giugno 2017 è quotata alla Borsa Italiana.

Bonifiche Ferraresi
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1871
Sede principaleJolanda di Savoia
GruppoB.F.
Persone chiave
Settorebonifiche agrarie
Prodottiproduzione agricola
Fatturato269 milioni di (2021)
Utile netto9.1 milioni di (2021)
Dipendenti176 (2018)
Sito webwww.bfspa.it/gruppo/societ%C3%A0/bonifiche_ferraresi

Storia modifica

Bonifiche Ferraresi venne costituita in Inghilterra nel 1871 col nome di Ferrarese Land Reclamation Company Limited e aveva come oggetto sociale la "bonifica di laghi, nell'acquisto di paludi e terreni nelle vicinanze di Ferrara e in altre località del Regno d'Italia e nella costruzione o la compera di canali, corsi d'acqua, lavori d'irrigazione, moli, scali, ferrovie, strade, fabbricati e macchine locomotive".[1]

Un regio decreto del gennaio 1872 abilitò la società ad operare nel Regno d'Italia ed assunse il nome di Società per la bonifica dei terreni ferraresi.

L'operazione di bonifica incontrò grandi difficoltà tecniche e le idrovore, fatte venire anche dall'Olanda, si dimostrarono inefficienti, anche nella contermine bonifica di San Giorgio[2]. In conseguenza la società nel 1882 deliberò la propria liquidazione, ma, superato il momento di crisi dal 1898 tornò pienamente operativa. Oltre alle bonifiche in provincia di Ferrara, operò in provincia di Arezzo, di Brindisi e di Lecce. La superficie posseduta arrivò ai 16.000 ettari, che per effetto di alienazioni decrebbero fino a 6.500.

Nel periodo 1918-1929 la società riprese l'attività di bonifica e le proprietà aziendali tornarono ingenti, giungendo a 25.000 ettari.

La crisi mondiale del 1929 creò una situazione di nuovo molto pesante fino alla richiesta del concordato preventivo avanzata nel 1930. Secondo lo schema anche di altri salvataggi degli incagli bancari l'Istituto di liquidazione, poi IRI trasformò i propri crediti concordatari, acquisiti dalle banche finanziatrici, in azioni. Nell'operazione partecipò anche la Banca d'Italia che si era accollata crediti in sofferenza del sistema bancario, diventando la maggiore azionista nel 1942. Lo è stata sino al giugno 2014 quando Bonifiche Ferraresi è stata acquisita per il 78,3% (valore di circa 178 milioni) da B.F. Holding (ridenominata nel 2017 B.F.), una società veicolo costituita da investitori privati, con la leadership di Federico Vecchioni, ex presidente di Confagricoltura, nel ruolo di amministratore delegato, e con lo scopo di creare un polo agroindustriale europeo di eccellenza.[3] Partono quindi una serie di aumenti di capitale per 260 milioni, con il risultato che il principale socio risulta la Fondazione Cariplo con il 35,7%, poi il gruppo farmaceutico del milanese Sergio Dompé con il 17,9%. Carlo De Benedetti ha il 14,7%, con quote inferiori sono presenti Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con il 7,1%, il gruppo autostradale Gavio, la famiglia piemontese Mondino, il gruppo Cremonini, l'imprenditrice Ornella Randi Federspiel. Presenti anche Cdp Equity e tre casse previdenziali: l'Enpia degli agricoltori, l'Enpam dei medici e l'Inarcassa degli ingegneri e architetti.

Nel febbraio 2017 la società, che in seguito alla Riforma agraria e agli espropri fatti dall'Ente colonizzazione del Delta Padano si era vista ridurre la superficie posseduta a poco più di 5.000 ettari acquisisce l'azienda (un migliaio di ettari) di proprietà di Bonifiche Sarde, in liquidazione da dieci anni, situato nei comuni di Arborea, Marrubiu e Terralba (Oristano) per 9,5 milioni di euro.[4] Diventando, con complessivi 6500 ettari coltivati, il primo proprietario terriero in Italia. Oltre il 70% dei terreni di proprietà si trovano a Jolanda di Savoia (Ferrara), cui si sommano circa 300 ettari a Mirabello (Ferrara), 1350 ettari nella provincia di Arezzo, mille ettari ad Arborea (Oristano). I dipendenti sono 40 fissi e 120 stagionali.[5] I terreni sono destinati a coltivazioni di riso, mais, grano duro e tenero, orzo, barbabietole da zucchero, erba medica, girasole, soia, orticole piante officinali e frutta.

Nel 2017 rileva anche Sis (Società italiana sementi) e dà vita a Leopoldine, società creata dopo la scissione del patrimonio immobiliare dalla controllata B.F. Dal 14 novembre 2017, al termine dell'OPAS (prevedeva due alternative: un corrispettivo unitario pari a 10 azioni di BF Holding di nuova emissione e pagamento in denaro pari a 1,05 euro, oppure 9,5 azioni BF Holding con il pagamento di 2,25 euro) e la conseguente revoca della sua quotazione in Borsa, B.F. è l'azionista unico. Nel 2018 il bilancio consolidato raggiunge i 78,6 milioni, l'Ebitda è di 4,8 milioni, scende l'utile mentre l'indebitamento finanziario sale a 65 milioni.[6]

Note modifica

  1. ^ L'epopea della bonifica nel Polesine di San GiorgioRivista I tempi della terra Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  2. ^ La tecnologia olandese soccombe al pantano
  3. ^ Corriere fiorentino, 1 febbraio 2016,
  4. ^ Ansa.it, 10 febbraio 2017.
  5. ^ Bilancio aziendale 2016 sul sito dell'azienda
  6. ^ Bonifiche Ferraresi approva il bilancio consolidato 2018, su estense.com, 14 marzo 2019. URL consultato il 12 febbraio 2020.

Bibliografia modifica

  • Giovanni Battista Aleotti, Dell'interrimento del Po di Ferrara e divergenza delle sue acque nel ramo di Ficarolo, discorso inedito di Giambattista Aleotti argentano, D. Taddei, Ferrara 1847
  • Francesco Luigi Botter, Società delle bonifiche ferraresi. Decreto reale. Commenti e osservazioni, Bologna, Tipografia degli Agrofili italiani, 1872, ISBN non esistente.
  • P.M. Aleotti, Le bonifiche ferraresi, in Giornale di agricoltura, industria e commercio del Regno d'Italia, Bologna, 1882
  • Adriano Aducco, Le bonifiche meccaniche nel ferrarese. Sec. rist. fatta dal Comitato per il ricevimento degli ingegneri italiani nella loro visita alle Bonifiche Ferraresi, Stabilimento Bresciani, Ferrara 1899
  • Anna Maria Visser Travagli, Il controllo delle acque in un territorio vocato alla bonifica: la regione del delta prima di Ferrara, in Terra ed acqua. Le bonifiche ferraresi del delta del Po, Catalogo della mostra, Castello Estense, Ferrara, 17 settembre 1989 -18 marzo 1990, Corbo ed., Ferrara, pp. 21-34
  • Antonio Saltini, Dove l'uomo separò la terra dalle acque. Storia delle bonifiche dell'Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Diabasis, 2005, ISBN 88-8103-433-6 Rivista I tempi della terra

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica