Sedum acre
La borracina acre (Sedum acre L.) è una piccola pianta carnoso - succulenta di aspetto erbaceo, strisciante, perenne e sempreverde appartenente alla famiglia delle Crassulaceae[2].
Borracina acre | |
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Sedum acre | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Sottofamiglia | Sempervivoideae |
Tribù | Sedeae |
Genere | Sedum |
Specie | S. acre |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Sedum |
Specie | S. acre |
Nomenclatura binomiale | |
Sedum acre L. | |
Sinonimi | |
Nomi comuni | |
borracina gialla |
Etimologia
modificaIl nome del genere (“Sedum”) definito come molti altri da Linneo potrebbe derivare dal verbo di radice latina “sedeo” = “io mi siedo” per il tipo di fusto prostrato oppure anche (secondo altre dizioni) da “sedare”, “calmare” in riferimento ad alcune proprietà della pianta.
Il nome della specie (“Acre”) deriva dal sapore che è appunto acre.
Descrizione
modificaLa forma biologica è camefita succulenta (Ch succ): sono piante che frequentano ambienti piuttosto aridi, con gemme perennanti radenti il suolo (disposte ad una altezza non maggiore di 20 cm) e con organi (fusti, foglie e fiori) adatti a conservare l'acqua. Il Sedun acre è una pianta a foglie succulente quindi caratterizzata da una grande abbondanza di tessuti acquiferi e da un basso numero di stomi (per ridurre al minimo l'evaporazione dei liquidi) e una spessa cuticola fogliare: riesce così ad ottimizzare il consumo di acqua e a farne copiosa riserva nei suoi organi interni.
Radici
modificaLe radici sono superficiali e sottili prodotte da stoloni. La pianta si strappa facilmente dal terreno.
Fusto
modificaIl fusto è esile a volte prostrato (se porta solo foglie) e a volte ascendente (se all'apice porta l'infiorescenza). Se il fusto è sterile allora è fittamente foglioso (con struttura embricata) ed è persistente, mentre se è fertile (con fiori) le foglie sono distanziate e si secca durante la stagione fredda (o generalmente dopo l'antesi). Spesso la pianta forma un esteso tappeto (o cuscinetto) in quanto i fusti possono essere anche direttamente radicati. Altezza: da 5 a 15 cm.
Foglie
modificaLe foglie sono glabre, carnose e sessili. Sono disposte a spirale embricata molto regolarmente e in modo alterno sul fusto. La forma è ovale (pagina superiore piana, quella inferiore convessa), arrotondata alla base (parzialmente amplessicaule) e ottusa all'apice. Larghezza: 2 mm; lunghezza: 3 – 6 mm. Il sapore è lievemente pepato.
Infiorescenza
modificaI fiori sono raccolti in corte spighe cimose composta da 1 – 3 fiori quasi sessili (subsessili).
Fiori
modificaI fiori sono pentameri, ermafroditi, attinomorfi e dialipetali.
- Calice: i sepali sono ovato – lanceolati (ottusi all'apice) e lunghi circa 2 – 3 mm, molto simili alle foglie. La base dei sepali si prolunga in una piccola appendice.
- Corolla: è formata da 5 petali disposti a stella di colore giallo oro intenso, eretto – patenti, lanceolati e acuti all'apice. Larghezza: 2 mm; lunghezza 7 – 10 mm (quindi il doppio del calice).
- Androceo: il numero degli stami è 10 e sono lunghi 4 mm. Di norma sono il doppio dei petali e disposti su due verticilli.
- Gineceo: stili lunghi 3,5 mm.
- Fioritura: maggio – luglio
- Impollinazione: tramite api e mosche.
Frutti
modificaIl frutto consiste in 5 follicoli eretti (lunghezza 3–5 mm) e sono disposti a stella le cui punte a maturità si aprono per far uscire i semi di forma ovale. Questo perché l'ovario durante la crescita forma una stella.
Distribuzione e habitat
modificaL'origine della pianta è Europea-Caucasica. Si trova anche in Africa settentrionale e in Asia. In Italia vegeta in prevalenza nelle regioni settentrionali. Meno frequente nel Meridione e isole.
Cresce sui muri, greti, rupi e luoghi rocciosi ad altitudin comprese tra 0 e 2000 m s.l.m..
Tassonomia
modificaIl genere Sedum comprende circa 140 specie distribuite in tutto l'emisfero boreale. In Italia se ne contano 34 specie.
Varietà
modificaA volte si trovano popolazioni senza sapore (non acre) oppure con fusti più alti (oltre 15 cm); i petali possono essere colorati di giallo pallido e lunghi fino a tre volte i sepali. Queste molteplici varietà sono sempre dovute a popolazioni citogeneticamente varie (popolazioni diploidi 2n=40 oppure popolazioni tetraploidi 2n=80). Come documentazione di quanto detto elenchiamo alcune sottospecie e/o varianti:
- Sedum acre L. subsp. dostalii (Domin) Dostal
- Sedum acre L. subsp. majus (Mast.) R.T. Clausen, (1975)
- Sedum acre L. subsp. neglectum (Ten.) Rouy & E.G.Camus
- Sedum acre L. subsp. sexangulare (L.) O. Schwarz
- Sedum acre L. subsp. tetramerum (Trautv.) Breistroffer
- Sedum acre L. var. almadii Priszter, (1968)
- Sedum acre L. var. aureum Mast. (1878)
- Sedum acre L. var. elegans Mast.
- Sedum acre L. var. glaciale (Clarion ex DC.) Duby
- Sedum acre L. var. glaciale P.Fourn.
- Sedum acre L. var. majus Mast. (1878)
- Sedum acre L. var. spirale (Haw.) Rouy & E.G.Camus
Specie affini
modifica- Sedum sexangulare L. – Borracina inspida o Erba pignola gialla: si differenzia per le foglie verticillate (o sparse) lineari – cilindriche lunghe fino a 6 mm e spesse 1 mm con breve sperone alla base. Si confonde spesso con la nostra pianta in quanto l'habitat delle due specie è lo stesso però non ha lo stesso sapore acre.
- Sedum alpestre Vill – Borracina alpestre: anche questa specie è spesso confusa con la nostra; si differenzia per i petali più piccoli.
Usi
modificaFarmacia
modificaLe parti che si usano sono i fiori e le foglie.
- Componenti: resine, mucillagini e alcaloidi.
- Proprietà: sedativa, diuretica, abbassa la pressione sanguinea, sonnifera, ipotensive, lassativa.
Cucina
modificaPer il contenuto di alcaloidi tossici si sconsiglia l'uso in cucina.
Giardinaggio
modificaSpesso è coltivata nei giardini rocciosi come pianta mellifera.
Galleria d'immagini
modificaNote
modifica- ^ (EN) Sedum acre, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 29 aprile 2024.
- ^ (EN) Sedum acre, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 29 aprile 2024.
Bibliografia
modifica- Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 683.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.499, ISBN 88-506-2449-2.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sedum acre
- Wikispecies contiene informazioni su Sedum acre
Collegamenti esterni
modifica- Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il 14-12-2007.
- Fungoceva.it. URL consultato il 14-12-2007.
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 14-12-2007.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007532153505171 |
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