Caelatichthys
Caelatichthys è un genere di pesci ossei estinto, di incerta collocazione sistematica. Visse nel Triassico Medio (Ladinico, circa 241 - 239 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Svizzera e in Italia[1].
Caelatichthys | |
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Fossile di Caelatichthys nitens (Civico Museo Insubrico di Storia Naturale) | |
Intervallo geologico | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Osteichthyes |
Sottoclasse | Actinopterygii |
Famiglia | Platysiagidae |
Genere | Caelatichthys |
Nomenclatura binomiale | |
Caelatichthys nitens Lombardo, 2002 | |
Specie | |
Descrizione
modificaQuesto pesce era di piccole dimensioni, e difficilmente superava i 5 centimetri di lunghezza. Era dotato di un corpo fusiforme e di una grossa testa dal muso smussato e dalle grandi orbite. La pinna dorsale era di forma triangolare e posta appena dietro la metà del corpo, mentre la pinna anale era di forma simile e leggermente arretrata. Le pinne ventrali erano di piccole dimensioni e poste a metà del corpo, mentre le pinne pettorali erano più grandi. La pinna caudale era biforcuta. Le scaglie erano quasi rettangolari, disposte in file oblique e dotate di un bordo posteriore seghettato[1].
Caelatichthys era caratterizzato dal dermosfenotico a contatto con il margine ventrale del dermopterotico, e dall'assenza di contatto tra queste due ossa e l'osso nasale. Non erano presenti ossa sopraorbitali, mentre vi erano 4 o 5 infraorbitali; le ossa premascellari, di piccole dimensioni, erano in contatto tra loro lungo la linea mediana[1].
Classificazione
modificaCaelatichthys venne inizialmente classificato nel grande gruppo parafiletico dei paleonisciformi, e in seguito è stato accostato a un altro piccolo pesce del Triassico e del Giurassico, Platysiagum. Queste due forme, che insieme a Helmolepis costituiscono la piccola famiglia dei Platysiagidae, sono considerate vicine al grande gruppo dei Neopterygii, comprendenti la maggior parte dei pesci ossei attuali[1].
Caelatichthys venne descritto per la prima volta nel 2002 da Cristina Lombardo, sulla base di resti fossili ritrovati a Meride, nella zona di Monte San Giorgio in Svizzera, e a Viggiù in provincia di Varese (Italia). A questo genere sono state ascritte due specie: la specie tipo, C. nitens, rinvenuta in Italia, e C. meridensis trovata in Svizzera. Le due specie si distinguono per il diverso sviluppo delle ornamentazioni delle ossa dermiche e per alcune differenze nella morfologia dei fulcri della pinna anale[1].
Etimologia
modificaIl genere prende il nome dalla parola latina caelatum che significa cesellato, in riferimento all'ornamentazione fortemente scolpita del cranio[1].
La specie tipo C. nitens deve il suo epiteto specifico alla parola latina nitens che significa ricco in ornamentazione[1].
La specie C. meridensis invece è dedicata al sito di ritrovamento: Meride in Svizzera[1].
Note
modificaBibliografia
modifica- C. Lombardo. 2002. Caelatichthys gen. n.: a new palaeonisciform from the Middle Triassic of Northern Italy and Canton Ticino (Switzerland). Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia. 108. 399-414.
- W. Wen; S. X. Hu; Q. Y. Zhang; M. J. Benton; J. Kriwet; Z. Q. Chen; C. Y. Zhou; T. Xie; J. Y. Huang (2018). "A new species of Platysiagum from the Luoping Biota (Anisian, Middle Triassic, Yunnan, South China) reveals the relationship between Platysiagidae and Neopterygii". Geological Magazine.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caelatichthys
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Caelatichthys, su Fossilworks.org.