Cappella dell'Addolorata (Campodenno)

cappella a Cressino, Campodenno

La cappella dell'Addolorata è la chiesa sussidiaria di Crescino, frazione di Campodenno, in Trentino. Fa parte della zona pastorale delle Valli del Noce e risale al XIX secolo.[1]

Cappella dell'Addolorata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàCrescino (Campodenno)
Coordinate46°14′34.48″N 11°03′30.91″E / 46.242911°N 11.058585°E46.242911; 11.058585
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna Addolorata
Arcidiocesi Trento
Consacrazione1843
Inizio costruzione1840 ca.
Completamento1842

Storia modifica

La chiesa fu costruita nel 1842 per volere di Bartolomeo Pezzi, che ne sostenne le spese. Il parroco di Denno, Agostino Zuech, in quell'anno benedisse l'edificio come oratorio privato e concesse la celebrazione della messa nei giorni feriali. La cappella era sussidiaria della curazia di Dercolo.[2][3] Don Antonio Pezzi, figlio di Bartolomeo, con testamento del 12 gennaio 1871 legò alla cappella 36 fiorini per la fondazione di una messa annua perpetua (legato Pezzi): infatti era molto comune la cessione di un bene all'erede con l'obbligo di far celebrare, con le relative rendite, un certo numero di messe in memoria del defunto. La messa doveva venire celebrata entro un anno dalla morte del testatore (che avvenne nel 1876).[4]

Dopo il 1934, l'anno in cui venne canonizzato Giovanni Bosco, la volta e le lunette del presbiterio furono ornate da dipinti murali a tempera nei quali è rappresentato il santo.[1][5]

Attorno al 1969 furono realizzati lavori di ristrutturazione e l'interno fu modificato conformemente all'adeguamento liturgico sancito dal Concilio Vaticano II. Inoltre all'inizio del XXI secolo sono stati ritoccati i dipinti murali.[1]

Descrizione modifica

Si trova alcuni metri sotto il livello della Strada statale 43 della Val di Non che le passa davanti.

La facciata si presenta con due paraste, collegate orizzontalmente da un cornicione. Tra due finestre quadrate si apre il portale architravato. Le due fiancate simmetriche hanno entrambe una finestra a lunetta. Sul tetto è situato un piccolo campanile a vela che ospita una campanella.[1]

All'interno la semplice navata unica è coperta da volta a crociera, mentre il presbiterio a pianta rettangolare da una volta a lunetta con dei dipinti murali, così come è dipinta la sommità dell'arco a tutto sesto.[1] Oltre a Giovanni Bosco, le lunette dell'abside raffigurano Sant'Antonio con Bambino.[5] Sulla controfacciata poi trova posto una cantoria lignea.

Nel presbiterio è presente una tela, del 1843, attribuita a Bartolomeo Rasmo, raffigurante la Madonna Addolorata e angeli.[6] Ai lati dell'arco santo poi vi sono due state lignee novecentesche: a destra il Sacro Cuore di Gesù, a sinistra San Giuseppe con Bambino.[5]

Note modifica

  1. ^ a b c d e Cappella dell'Addolorata, su BeWeB - Beni ecclesiastici in web.
  2. ^ S. Weber, p. 275
  3. ^ Arch. parrocchiale Dercolo, p. 40
  4. ^ Arch. parrocchiale Dercolo, p. 50
  5. ^ a b c E. Callovi & L. Siracusano, p. 282
  6. ^ Madonna Addolorata e angeli, su Pittori di Fiemme.

Bibliografia modifica

  • Cooperativa Koinè (a cura di), Parrocchia di Santo Stefano in Dercolo. Inventario dell’archivio storico (1478-1951) e degli archivi aggregati (1901-1944), Trento, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici, 2002. (online)
  • Eleonora Callovi & Luca Siracusano (a cura di), Guide del Trentino. Val di Non. Storia, arte, paesaggio, Trento, Temi, 2005.
  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino occidentale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-118-1.
  • Simone Weber, La Pieve di Denno, Trento, 1990 (1935).

Voci correlate modifica

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