Caterina Deregibus

attrice italiana

Caterina Deregibus (Casale Monferrato, 14 novembre 1973) è un'attrice italiana.

Biografia modifica

Di padre italiano e madre etiope, si è formata professionalmente presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi, dove si è diplomata nel 1995 in uno spettacolo-saggio composto da testi scelti del Pirandello metateatrale (Qualcosa di vero dev'esserci... - 26 allievi in cerca di un personaggio).[1] Ancora con Ronconi, nel 1996 ha recitato nella messinscena di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, da Carlo Emilio Gadda, nel ruolo di Virginia.[2] L'anno successivo è ne Le mille e una notte con Massimo Ranieri, per la regia di Maurizio Scaparro.[3]

Oltre a recitare in teatro, lavora in produzioni cinematografiche e televisive. Nel 2000 è la protagonista femminile della miniserie tv Linda, il brigadiere e...[4], regia di Alberto Simone, al fianco di Nino Manfredi, e nel 2002 è co-protagonista in Commesse 2, regia di José María Sánchez. Tra le altre sue interpretazioni si ricordano: il cortometraggio L'amore non ha confini (1998), scritto e diretto da Paolo Sorrentino, i film Il talento di Mr. Ripley (1999), diretto da Anthony Minghella, De reditu - Il ritorno, regia di Claudio Bondi, del 2004 e Alice, diretto da Oreste Crisostomi, del (2010).

Negli anni 2010 ritorna a Casale Monferrato e si impegna nelle manifestazioni contro l'amianto.[5]

Attività musicale modifica

Ha partecipato come corista all'album Bàss paradis dei Mau Mau.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Cortometraggi modifica

Teatro modifica

Note modifica

  1. ^ Monica Bonetto, Saggio per giovani attori, su La Stampa, 30 giugno 1995.
  2. ^ Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, su lucaronconi.it, 20 febbraio 1996.
  3. ^ r. sa., Dalle «Mille e una notte» a una fiction televisiva, su La Stampa, 1º ottobre 1998, p. 41.
  4. ^ Linda, il Brigadiere e... Archiviato il 29 agosto 2012 in Internet Archive.
  5. ^ All'Afeva il premio Nobel per la Pace, su casalenews.it, 17 febbraio 2012.

Collegamenti esterni modifica