Cechi in Bosnia ed Erzegovina

I cechi sono una minoranza nazionale in Bosnia ed Erzegovina. Il più recente censimento della popolazione della Bosnia ed Erzegovina ha registrato 279 residenti di etnia ceca[1].

Cechi bosniaci
Luogo d'origineBanja Luka, Prijedor, Prnjavor, Sarajevo, Srbac, Zenica
Popolazione279[1]
Linguabosniaco/serbo/croato, ceco
Religioneprevalentemente cristiani cattolici
Distribuzione
Federazione di Bosnia ed Erzegovina60
Republika Srpska219
Distretto di Brčko0

Storia modifica

 
Partecipanti a una festa di matrimonio della comunità ceca di Nova Vesa (Srbac) nel 1934

I cechi furono tra i primi stranieri ad arrivare dopo l'occupazione austro-ungarica della Bosnia-Erzegovina nel 1878. Al fine di adattare la Bosnia ed Erzegovina alla società moderna, l'amministrazione austro-ungarica invitò pubblicamente tutte le persone istruite interessate a venire a vivere nel paese e ne inviò alcune con specifici incarichi tecnici o amministrativi. Il governo offrì terre gratuite e opportunità di lavoro agli esperti che risposero alla chiamata pubblica. Persone di varie nazioni dell'Impero risposero, compresi alcuni cechi[2].

I cechi insediatisi diedero un grande contributo alla società della Bosnia ed Erzegovina, soprattutto in termini di sviluppo economico, urbano e culturale, anche organizzando e aprendo numerose strutture industriali e minerarie. Ebbero grandi meriti anche nello sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie e nell'avvio delle telecomunicazioni. Numerosi esperti, tecnici e intellettuali cechi, tra cui impiegati, giudici, funzionari amministrativi, artigiani di tutte le professioni, banchieri, ristoratori, medici, farmacisti, insegnanti, geometri e musicisti, hanno contribuito allo sviluppo della Bosnia ed Erzegovina[2][3].

I cechi si stabilirono in diverse località della Bosnia ed Erzegovina. Quelli impiegati in ambito amministrativo o industriale vivevano prevalentemente a Banja Luka, dove nel 1895 un abitante su cinque era ceco; altre municipalità con una numerosa comunità ceca erano Sarajevo, Bosanski Brod, Derventa, Mostar, Usora, Tuzla e Zenica. Gli insediamenti agricoli principali erano a Mačino Brdo vicino a Prnjavor, Nova Vesa, Nova Topola e Vranduk. Una colonia agricolo-mineraria-amministrativa si trovava a Prijedor. In soli due anni, più di 7 000 cechi, per lo più cattolici, immigrarono in Bosnia ed Erzegovina, stanziandosi soprattuttp a Sarajevo e Banja Luka[2][3]. In particolare i cechi che giunsero a Sarajevo erano originari della Boemia, della Moravia e della Slesia[4]. Fino alla seconda guerra mondiale circa seimila cechi vivevano in Bosnia ed Erzegovina[3].

Un drastico calo del numero dei cechi si verificò dopo la Risoluzione dell'Informbiro: i cechi furono infatti costretti a lasciare la Bosnia ed Erzegovina, la loro terra venne confiscata e le loro società furono chiuse. Il loro numero si ridusse a 1 987. Contrarre matrimoni misti con altri abitanti della Bosnia ed Erzegovina contribuiva a una maggiore assimilazione e la vicinanza religiosa e culturale con i croati cattolici ha contribuito alla loro croatizzazione. Secondo il censimento del 1991 solo 639 cechi erano rimasti in Bosnia ed Erzegovina. Fino a prima della guerra, la messa veniva celebrata in ceco in una chiesa di Prijedor, che però fu demolita all'inizio del 1992.

Situazione attuale modifica

Oggi alcuni cechi vivono a Sarajevo, Banja Luka, Prijedor, Zenica e Prnjavor. La maggior parte dei residenti si trova a Mačino Brdo vicino a Prnjavor e a Nova Vesa vicino a Srbac[2].

I cechi fondarono le sezioni della propria società culturale e artistica Češka beseda in tutta la Bosnia ed Erzegovina; oggi esistono solo a Sarajevo e Banja Luka[3]. Grazie ai legami religiosi e culturali con i croati, un libro sui cechi a Sarajevo è stato pubblicato da Matica hrvatska nel 2015[4].

Note modifica

  1. ^ a b (BSHRSREN) 2013 Population census, su popis.gov.ba, Agenzia di statistica della Bosnia ed Erzegovina. URL consultato il 16 marzo 2023.
  2. ^ a b c d (HR) Marijan Oršolić, Česi u BiH: pioniri moderne industrije i arhitekture u BiH, su prometej.ba, 30 marzo 2015. URL consultato il 6 marzo 2017.
  3. ^ a b c d (BS) Nermin Avdičević e Ivan Arambašić, Ko su bosanski Česi, su manjine.ba, 7 dicembre 2011. URL consultato il 6 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
  4. ^ a b (BS) FENA, Predstavljena knjiga "Česi u Sarajevu": Tradicija češke manjine u BiH duga 150 godina, su klix.ba, 12 novembre 2015. URL consultato il 6 marzo 2017.

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