Il cervo dell'Asia centrale (Cervus hanglu J. A. Wagner, 1844) è una specie di cervo originaria dell'Asia centrale, regione in cui in passato era ampiamente diffuso, ma dove oggi è presente solamente in piccole popolazioni sparse attraverso vari paesi. Ciononostante, viene classificato come «specie a rischio minimo» (Least Concern) sulla lista rossa della IUCN dal 2017.[1] Venne descritto per la prima volta intorno alla metà del XIX secolo.[2]

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Cervo dell'Asia centrale
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Cervidae
Sottofamiglia Cervinae
Genere Cervus
Specie C. hanglu
Nomenclatura binomiale
Cervus hanglu
J. A. Wagner, 1844

Descrizione modifica

Rispetto ai suoi simili, il cervo dell'Asia centrale presenta un manto più chiaro, di colore ocra.[2]

Tassonomia modifica

Il nome scientifico Cervus hanglu venne proposto nel 1844 da Johann Andreas Wagner per indicare un esemplare proveniente dal Kashmir che differiva dal cervo nobile (Cervus elaphus) nella forma e nel numero di punte dei palchi.[2] Tra il XIX secolo e gli inizi del XX vennero descritti come specie a sé altri esemplari di cervo provenienti dall'Asia centrale:

Nel 1951, John Ellerman e Terence Morrison-Scott riconobbero tutti questi esemplari come sottospecie del cervo nobile.[8] Nel 2005, anche Peter Grubb considerò i taxa proposti come sottospecie del cervo nobile.[9]

A partire dal 2017, tutte queste forme vengono raggruppate in un'unica specie,[1] costituita da tre sottospecie:

Filogenesi modifica

Nel 2004 venne effettuata l'analisi del DNA mitocondriale di 125 campioni di tessuto provenienti da 50 popolazioni del genere Cervus, di cui due provenienti dal Tagikistan e tre dalla Cina occidentale. I risultati ottenuti giustificarono subito il riconoscimento di due distinte sottospecie di cervo nobile in Asia centrale.[10] Inoltre, i risultati delle analisi filogenetiche sui campioni di tessuto di Cervinae indicarono che i cervi dell'Asia centrale formavano un clade distinto che garantiva ad essi lo stato di specie a sé.[11] Il cervo dell'Asia centrale si separò geneticamente dal cervo nobile europeo durante il periodo Ioniano, tra 770000 e 126000 anni fa.[12]

I risultati delle prime analisi filogenetiche a partire da campioni di pelo provenienti dalla popolazione di cervi del parco nazionale di Dachigam nel Jammu e Kashmir sono stati pubblicati nel 2015. Essi mostrano che i cervi del Kashmir formano un sottocluster all'interno del gruppo dei cervi dell'Asia centrale e che sono geneticamente più vicini a questo gruppo che al cervo nobile europeo.[13]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Brook, S.M., Donnithorne-Tait, D., Lorenzini, R., Lovari, S., Masseti, M., Pereladova, O., Ahmad, K. & Thakur, M. 2017, Cervus hanglu, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c J. A. Wagner, Der Bahra-Singha, in J. C. D. Schreber (a cura di), Die Säugthiere in Abbildungen nach der Natur, mit Beschreibungen, vol. 4, Erlangen, Expedition des Schreber'schen Säugthier- und des Esper'schen Schmetterlingswerkes, 1844, pp. 351-353.
  3. ^ L. A. Adams, Chapter X, in Wanderings of a naturalist in India: the western Himalayas, and Cashmere, Edimburgo, Edmonston & Douglas, 1858, pp. 176-207.
  4. ^ W. T. Blanford, Exhibition of, and remarks upon, two heads and a skin of the Yarkand Stag, in Proceedings of the Zoological Society of London, 1892, pp. 116-117.
  5. ^ R. Lydekker, On an Unnamed Species of Cervus from Turkestan, in The Annals and Magazine of Natural History; Zoology, Botany, and Geology, 7, vol. 5, n. 16, 1900, pp. 195-196.
  6. ^ R. Lydekker, Exhibition of, and remarks upon, a mounted head of a Siberian Wapiti, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 2, giugno, 1902, p. 79.
  7. ^ (DE) B. M. Shitkow, Ueber einen neuen Hirsch aus Turkestan [On a new deer from Turkestan], in Zoologische Jahrbücher, vol. 20, 1904, pp. 91-104.
  8. ^ J. R. Ellerman e T. C. S. Morrison-Scott, Cervus elaphus, Linnaeus 1758, in Checklist of Palaearctic and Indian mammals 1758 to 1946, 1ª ed., Londra, British Museum (Natural History), 1951, pp. 367-370.
  9. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Cervus elaphus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  10. ^ J. C. Ludt, W. Schroeder, O. Rottmann e R. Kuehn, Mitochondrial DNA phylogeography of red deer (Cervus elaphus), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 31, n. 3, 2004, pp. 1064-1083, DOI:10.1016/j.ympev.2003.10.003, PMID 15120401.
  11. ^ C. Pitra, J. Fickel, E. Meijaard e C. Groves, Evolution and phylogeny of old world deer (PDF) [collegamento interrotto], in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 33, n. 3, 2004, pp. 880-895, DOI:10.1016/j.ympev.2004.07.013, PMID 15522810.
  12. ^ R. Lorenzini e L. Garofalo, Insights into the evolutionary history of (Cervidae, tribe Cervini) based on Bayesian analysis of mitochondrial marker sequences, with first indications for a new species, in Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, vol. 53, 2015, pp. 340-349, DOI:10.1111/jzs.12104.
  13. ^ Mukesh, V. P. Kumar, L. K. Sharma, M. Shukla e S. Sathyakumar, Pragmatic perspective on conservation genetics and demographic history of the last surviving population of Kashmir Red Deer (Cervus elaphus hanglu) in India, in PLOS ONE, vol. 10, n. 2, 2015, p. e0117069, DOI:10.1371/journal.pone.0117069, PMC 4324630, PMID 25671567.

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