Cesare Di Bert

aviatore italiano

Cesare Di Bert (Sevegliano, 1º aprile 1920Trieste, 28 gennaio 2017) è stato un aviatore italiano. Sergente della Regia Aeronautica, è stato un asso della seconda guerra mondiale decorato con la medaglia d'argento al valore militare.

Cesare Di Bert
Cesare Di Bert davanti al suo Macchi M.C.200
NascitaSevegliano, 1º aprile 1920
MorteTrieste, 28 gennaio 2017
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia aeronautica
Specialitàcaccia
Reparto1º Stormo C.T. (caccia terrestri)
Gradosergente
GuerreSeconda guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'Argento al Valor Militare
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Biografia modifica

Arruolatosi nella Regia Aeronautica come volontario nel luglio del 1940, a soli 20 anni, nel dicembre dello stesso anno conseguiva il brevetto di pilota militare e veniva assegnato al 1º Stormo C.T. (caccia terrestri) di Campoformido (UD), inquadrato nella 71ª Squadriglia caccia. Con questo reparto fu trasferito in zona Libia Est con base a Tobruk (V squadra aerea SQA5) ove rimase fino all'agosto del 1941. Rientrato in patria nel mese di settembre, fu assegnato al 6º Stormo C.T. con base Catania e combatté nei teatri di operazioni di Malta, Albania e Grecia [1].

Nel corso dei combattimenti, dapprima pilotando il Macchi M.C.200 ed in seguito ai comandi di un M.C.202, riuscì ad abbattere 6 velivoli nemici confermati, mentre il conteggio non ufficiale riportava 10 vittorie. Per questi risultati, fu decorato con tre medaglie d'argento al valor militare e promosso sul campo a sergente[2] .

Durante un combattimento aereo sui cieli di Malta, fu colpito e si salvò lanciandosi con il paracadute, fu recuperato dopo ventiquattr'ore passate su un battellino di salvataggio gonfiabile da un aereo da ricerca e soccorso della Luftwaffe.

Nel 1943 venne trasferito al gruppo C.T. per la difesa di Napoli, in questo periodo abbatté due bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress della statunitense USAAF.

Durante un'operazione notturna, venne colpito, l'aereo prese fuoco e precipitò. Inizialmente bloccato con un piede imprigionato nell'abitacolo, per salvarsi decise di aprire il paracadute ancora nell'interno del velivolo e venne strappato letteralmente dal seggiolino, procurandosi gravi ferite agli arti inferiori, una commozione cerebrale e una paresi transitoria destra. Soccorso, fu ricoverato nell'ospedale militare di Caserta, dove riprese conoscenza dopo parecchi giorni.

Il 6 settembre 1943, grazie all'interessamento personale del generale Tessari, comandante di zona, fu trasportato a Napoli e da qui all'aeroporto di Ronchi dei Legionari.
Rimase immobilizzato nella sua casa natale di Cervignano del Friuli per parecchio tempo e fu dichiarato grande invalido di guerra.

Onorificenze modifica

Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Promozione per merito di guerra

Note modifica

  1. ^ Enc. Mon. Friuli Ven. Giulia, p. 666.
  2. ^ G. Apostolo, G. Massimello, 2000.

Bibliografia modifica

  • Giorgio Apostolo, Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Osprey Publishing, U.K. November 2000, ISBN 978-1-84176-078-0
  • AAVV, Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia , Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, Vol. 3, 1971.