Charlie Brown (pilota)

Charlie Brown, vero nome Charles Lester Brown (Weston, 24 ottobre 1922Miami, 24 novembre 2008), è stato un militare e aviatore statunitense. Divenne famoso per essere il pilota di Ye Olde Pub, un B-17 Flying Fortress danneggiato che fu aiutato dall'aviatore nazista Franz Stigler.

Charles Lester Brown
SoprannomeCharlie
NascitaWeston, 24 ottobre 1922
MorteMiami, 24 novembre 2008
Dati militari
Paese servitoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forza armata
Anni di servizio1939 - 1972
GradoTenente colonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione alleata della Germania
BattaglieOffensiva dello USAAF
Decorazioni
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Biografia

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L'equipaggio dello Ye Olde Pub. Brown è il primo inginocchiato a sinistra

Charlie Brown nasce il 24 ottobre 1922 a Weston, nella Virginia Occidentale, da una famiglia di agricoltori. Ultimo di sei figli, fin da giovane si interessa all'aviazione, fino a quando nel 1939 si arruolò nello U.S. Army. Dopo l'attacco a Pearl Harbor, nel 1942 si unì allo U.S. Army Air Force, le forze d'aviazione dell'esercito.

Dopo aver completato l'addestramento al volo ed essere diventato pilota, Brown fu assegnato al 527° Squadrone Bombardieri del 379° Gruppo Bombardieri[1] e il 20 dicembre 1943, all'età di 21 anni, fu inviato nella sua prima missione di bombardamento nel Reich, a Brema, a bordo di un Boeing B-17 Flying Fortress soprannominato Ye Olde Pub.

Durante il bombardamento Brown distrusse una fabbrica di caccia Focke-Wulf Fw 190 rimanendo danneggiato durante l'azione a due dei suoi motori, rendendolo incapace di tenere il passo con la formazione di bombardieri e la protezione che forniva. Dopo vari attacchi da parte di Messerschmitt Bf 109 e Fw 190, lo Ye Olde Pub rimase senza ossigeno, impianto idraulico ed impianti elettrici. Nel mentre, un altro motore fu danneggiato, Charlie rimase ferito ad una spalla e il mitragliere di coda, il sergente Hugh "Ecky" Eckenrode, venne ucciso.[2] A causa della mancanza di ossigeno Brown perse conoscenza raggiungendo una quota di 1000 metri.

Una volta ripresa conoscenza, rifiutò il salvataggio visto che alcuni membri del suo equipaggio erano feriti e incapaci di salvarsi, continuando a volare verso la base di partenza RAF Kimbolton.[3]

L'incontro con Franz Stigler

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Incidente tra Charlie Brown e Franz Stigler.

Dopo pochi minuti, Brown notò un Bf 109 alla sua destra, pilotato dal pilota della Luftwaffe Franz Stigler.[4] Stigler aveva inizialmente pianificato di abbattere il B-17, ma decise di non farlo a causa dello stato dell'aereo, che paragonò all'uccisione dei paracadutisti. Stigler invitò Brown ad atterrare, ma quando Brown rifiutò, Franz decise di scortarlo impedendogli di essere colpito dalle postazioni antiaeree. Una volta superato il Mare del Nord, Stigler fece cenno di atterrare nella neutrale Svezia, facendo accorciare il volo di 2 ore. Brown rifiutò nuovamente e dopo questo Stigler salutò e volò via, lasciandoli a schiantarsi nel Mare del Nord. La storia fu tenuta segreta e Brown rimase silenzioso sull'evento fino al 1986.[5]

Vita successiva

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Dopo che Franz Stigler gli risparmiò la vita, Brown decise di scoprire chi fosse fino ad incontrarlo negli anni 1990,[6] rimanendo amici intimi fino alla morte di Stigler nel marzo 2008. Dopo la fine del servizio nelle forze armate statunitensi nel 1972, visse a Miami fino alla sua morte, avvenuta il 24 novembre 2008,[7] ricevendo nel mentre la Air Force Cross e il Purple Heart.[3]

Nella cultura di massa

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Onorificenze

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  1. ^ (EN) Veteran Tributes, su www.veterantributes.org. URL consultato il 28 luglio 2024.
  2. ^ Franz Stigler e Charlie Brown, su vocidihangar.it, 17 gennaio 2021. URL consultato il 28 luglio 2024.
  3. ^ a b (EN) New Page 2, su www.379thbga.org. URL consultato il 28 luglio 2024.
  4. ^ (EN) The act of mercy in WWII that made former enemies “brothers”, su Aleteia — Catholic Spirituality, Lifestyle, World News, and Culture. URL consultato il 28 luglio 2024.
  5. ^ (EN) When a BF-109 spared a B-17, su youtube.com.
  6. ^ (EN) John Blake, Two enemies discover a ‘higher call’ in battle, su CNN, 9 marzo 2013. URL consultato il 28 luglio 2024.
  7. ^ (EN) Charles L Brown obit The Miami Herald Miami Florida 7 Dec 2008 Sun pg168, in The Miami Herald, 7 dicembre 2008, pp. 168. URL consultato il 28 luglio 2024.

Vedi anche

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