Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Inarzo)

chiesa di Inarzo

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Inarzo, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano[1]; fa parte del decanato di Azzate.

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàInarzo
Indirizzovia Vanetti
Coordinate45°47′09.3″N 8°44′00.23″E / 45.785918°N 8.733396°E45.785918; 8.733396
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanti Pietro e Paolo
Arcidiocesi Milano
Consacrazione1698 prima consacrazione
1912 ultima consacrazione
Inizio costruzioneXVII secolo
Completamento1870

Storia modifica

La prima citazione di una chiesa ad Inarzo risale al 1300 circa ed è da ricercare nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero[2].

Nel Liber seminarii del 1564 si legge che Inarzo era una retorica inserita nella pieve foraniale di Brebbia[3].

Negli anni 1670 iniziò la costruzione dell'attuale parrocchiale[1], sorta accanto alla precedente cappella[2]; nel 1683 il cardinale Federico Visconti, compiendo la sua visita, trovò la nuova chiesa completata[1]. La consacrazione venne impartita nel 1698 dall'arcivescovo di Milano cardinal Federico Caccia[1].

Nella relazione della visita pastorale del 1748 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si legge che il clero a servizio della cura d'anime era costituito dal parroco e da altri tre preti, che nella chiesa avevano sede la Scuola della Dottrina Cristiana e le confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario e che i fedeli erano 452[3], scesi a 430 nel 1779[3].

Nel 1822 il campanile subì un intervento di ristrutturazione e nel 1870 la chiesa fu oggetto di un ampliamento[1], con il quale andò ad inglobare parte della vecchia chiesetta[2]; in quell'occasione fu edificata la sagrestia[1].

Dalla relazione della visita condotta dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nel 1898 s'apprende che i parrocchiani erano 1057 e che nella chiesa parrocchiale, che aveva come filiali la cappella della Conversione di San Paolo a Bernate, avevano sede la confraternita del Santissimo Sacramento, la Pia Unione delle Figlie di Maria, la Compagnia di San Luigi Gonzaga, la Congregazione del Terz'Ordine di San Francesco d'Assisi e la Sacra Lega Eucaristica[3].
Nel 1912 la chiesa fu consacrata dal suddetto arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari[1].

Da secoli inserita nel vicariato di Besozzo, nel 1974, in ottemperanza al decreto emanato dell'arcivescovo Giovanni Colombo il 2 maggio dello stesso anno, la chiesa passò al decanato di Azzate[3].

Descrizione modifica

Facciata modifica

La facciata della chiesa è spartita da una cornice marcapiano in due registri, entrambi tripartito da quattro lesene[1]; l'ordine inferiore presenta il portale, che è architravato, e, ai lati di quest'ultimo, le due nicchie che ospitano altrettante statue raffiguranti i Santi Pietro e Paolo, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra di forma rettangolare[1]. A coronare il tutto è il timpano, all'interno del quale vi è la scritta DOM[1].

Interno modifica

L'interno è ad un'unica navata voltata a botte sulla quale s'affacciano due cappelle laterali[1]; a conclusione della chiesa è l'abside di forma semicircolare[1].

Opere di pregio qui conservate sono il marmoreo altare del Crocefisso, ai lati del quale sono poste le statue di Sant'Agnese e di San Luigi Gonzaga[1], l'altare della Madonna del Rosario con ai lati le statue di San Giuseppe e del Sacro Cuore di Gesù[1], l'altare maggiore, realizzato con marmi policromi[1], e gli affreschi raffiguranti i Quattro Evangelisti, i Santi Pietro e Paolo, Gesù Cristo e il Sacro Cuore[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Inarzo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'11 agosto 2020.
  2. ^ a b c Cenni storici, su comune.inarzo.va.it. URL consultato l'11 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2020).
  3. ^ a b c d e Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 agosto 2020.

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