Chiesa del Santissimo Redentore (Torino)

chiesa ortodossa russa a Torino

La chiesa del Santissimo Redentore è un edificio religioso situato nella precollina di Torino, nel quartiere Madonna del Pilone. Ospitò in origine le Suore del Buon Pastore e fu costruita nel periodo tra il 1893 e il 1897 in stile tardo-eclettico dall’architetto Giuseppe Gallo. Dal 2001 è concessa alla comunità ortodossa di Torino ed è dedicata a San Massimo, primo vescovo del capoluogo sabaudo, ed è dipendente dal Patriarcato di Mosca. La sede dell'eparchia locale è a Parigi, sede titolare della diocesi di Chersoneso di Europa.[1][2][3][4]

Chiesa del Santissimo Redentore
Chiesa Ortodossa russa di San Massimo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoStrada Comunale Val S. Martino, 7
Coordinate45°03′50.82″N 7°42′41.04″E / 45.064116°N 7.711399°E45.064116; 7.711399
ReligioneChiesa cattolica concessa in uso della Chiesa ortodossa
TitolareSantissimo Redentore
DiocesiArcidiocesi di Torino concessa in uso al Patriarcato di Mosca
ArchitettoGiuseppe Gallo (architetto)
Stile architettonicoStile eclettico
Inizio costruzione1893
Completamento1897
Sito webwww.ortodossiatorino.net/

Al suo interno vi si svolgono le funzioni religiose di rito bizantino, in particolare ecclesiastico russo, con alcune caratteristiche prese in prestito dal rito aghiorita. Le lingue utilizzate riflettono le nazionalità della comunità locale: le celebrazioni si svolgono infatti in russo, slavonico, romeno-moldavo, in greco e in italiano. È l'unica chiesa del suo genere in Italia dove è possibile riscontrare modelli dell'antico rito russo.[5][6][7]

Storia modifica

Inizialmente nato come chiesa conventuale del Santissimo Redentore al servizio delle Suore del Buon Pastore, l'edificio fu progettato da Giuseppe Gallo e completato a fine Ottocento in stile tardo-eclettico. Nel 1943 subì ingenti danni a causa dei bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Nel 2001 le suore lasciarono il complesso conventuale alla comunità ortodossa torinese, che era alla ricerca di una propria sede.[8]

La comunità ortodossa di Torino nacque nel 1994 su iniziativa di un gruppo di fedeli che chiesero l'assistenza pastorale dello ieromonaco Dimitri Fantini, all'epoca parroco milanese del Patriarcato di Mosca. Dapprima le celebrazioni si svolsero presso la cappella di padre Gregorio Baccolini nel quartiere San Salvario, poi presso la chiesa ortodossa rumena di Santa Parascheva.[9] Nel 1997 lo ieromonaco Ambrogio (al secolo Andrea Cassinasco) fu nominato prete, e nel 2001 la comunità fu ufficialmente elevata a parrocchia.[6]

Note modifica

  1. ^ Cassinasco e Berzano 1999, p. 115.
  2. ^ La chiesa del Santissimo Redentore,, su lastampa.it, 19 marzo 2015. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  3. ^ Piazza Hermada e dintorni, su atlanteditorino.it. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  4. ^ Milo Julini, 22 luglio, Santa Maria Maddalena e Torino, su civico20news.it. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  5. ^ Cassinasco e Berzano 1999, p. 116.
  6. ^ a b Centini 2003, p. 174.
  7. ^ CIVICO20NEWS - La Chiesa Ortodossa di San Massimo a Torino, su civico20news.it. URL consultato il 18 gennaio 2022.
  8. ^ Un po’ di Russia a Torino: incontro con Padre Ambrogio, parroco della comunità di San Massimo Vescovo, su piemonteis.org.
  9. ^ Cassinasco e Berzano 1999, p. 117.

Bibliografia modifica

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