Chun Doo-hwan

politico e militare sudcoreano

Chun Doo-hwan[2] (전두환?, Jeon DuhwanLR, Chŏn TuhwanMR; Hapcheon, 18 gennaio 1931[1]Seul, 23 novembre 2021) è stato un politico e generale sudcoreano, presidente e dittatore della Corea del Sud dal 1980 al 1988.

Chun Doo-hwan
전두환
全斗煥
Chun Doo-hwan nel 1985

Presidente della Corea del Sud
Durata mandato1º settembre 1980 –
25 febbraio 1988
Capo del governoYoo Chang Soon
Kim Sang Hyup
Chin Iee Chong
Lho Shin Yong
Lee Han Key
Kim Chung Yul
PredecessoreChoe Kyu-hah
SuccessoreRoh Tae-woo

Dati generali
Partito politicoPartito della Giustizia Democratica
UniversitàAccademia militare coreana
FirmaFirma di Chun Doo-hwan 전두환 全斗煥
Chun Doo-hwan
Chun Doo-hwan nel 1959
NascitaHapcheon, 18 gennaio 1931
MorteSeul, 23 novembre 2021
ReligioneBuddhismo
Dati militari
Paese servitoBandiera della Corea del Sud Corea del Sud
Forza armataEsercito della Corea del Sud
Anni di servizio1951 - 1980
GradoGenerale
GuerreGuerra di Corea
Guerra del Vietnam
Comandante diNational Intelligence Service
Studi militariAccademia militare coreana
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A seguito della sua autorizzazione ai massacri ordinati per sedare la rivolta scoppiata a Gwangju contro la sua presidenza, fu condannato a morte nel 1996, ma ricevette l'amnistia dall'allora Presidente in carica Kim Young-sam.

Biografia modifica

Nato in una famiglia di contadini nel Kyongsang meridionale (una remota regione montagnosa), fu il secondogenito di dieci fratelli. In tenera età studiò il cinese classico come autodidatta ma iniziò la sua formazione istituzionale piuttosto tardi[3]. Nel 1940, all'età di nove anni, la sua famiglia si trasferì in Manciuria nella provincia di Jilin. Dopo solamente un anno la famiglia fece ritorno in Corea e si stabilì nella città di Taegu, il terzo centro cittadino più importante della Corea del Sud, e dopo un periodo di studi irregolari, fu finalmente ammesso alle scuole superiori, ma interruppe i suoi studi allo scoppio della guerra di Corea nel 1950.

Dopo aver superato gli esami di ammissione per il corso all'Accademia militare coreana nel 1951, dal 1952 al 1955 prestò servizio come cadetto durante il conflitto in Corea. Durante questo periodo si dedicò alla creazione di un gruppo semi-clandestino denominato Hanahoe, coinvolgendo diversi dei suoi commilitoni di corso, come Roh Tae-woo e Kim Bok-dong, i quali avrebbero avuto ruoli importanti nel sostegno al suo colpo di Stato. L'Hananoe (società della mente unica) era un gruppo di militari di ispirazione politica ultra-conservatrice che aveva chiare intenzioni di opporsi al corso considerato eccessivamente liberale dell'allora politica coreana.

Nel dicembre del 1958 Chun sposò Lee Soon-ja, figlia del generale coreano in pensione Lee Kyudong, amico personale del presidente e dittatore Park Chung-hee; contemporaneamente Chung fu assegnato al campo di addestramento di Gimpo, a poca distanza da Seul, nel corpo delle forze speciali coreane. Nel 1959 Chun fu inviato negli Stati Uniti d'America per un periodo di addestramento di cinque mesi in guerra psicologica presso il campo militare di Fort Black in Carolina del Nord.

Allo scoppio della Rivoluzione d'aprile il 19 aprile 1960, Chun era presente ad Okinawa mentre partecipava come membro delle forze speciali alle grandi manovre congiunte tra Stati Uniti d'America e Corea. Quando il 16 maggio 1961 il generale Park Chung-hee rovesciò il governo, Chun diede il suo appoggio collaborando al colpo di Stato, e guidando i cadetti dell'accademia militare in marcia su Seul per affiancare la rivolta.

Da questo momento in poi l'ascesa al potere di Chun divenne molto più rapida: nel 1963, con il ripristino della normalità Chun divenne responsabile dei servizi di intelligence coreani, e nel 1966 vice comandante delle forze speciali paracadutisti. Nel novembre 1969 venne nominato colonnello e assegnato al Quartier Generale dell'Esercito coreano e nel 1970 fu inviato come volontario in qualità di comandante del 29º Reggimento dell'esercito coreano durante la guerra del Vietnam.

Nominato nell'aprile 1980 a capo dei servizi segreti sudcoreani (KCIA), il 17 maggio 1980 dichiarò la legge marziale in tutto il paese. Partecipò alla repressione della rivolta di Gwangju che seguì e che protestava contro l'estensione della legge marziale . Migliaia di manifestanti, studenti e sindacalisti sono stati uccisi durante i nove giorni di repressione organizzati dal regime sudcoreano.

Il 20 maggio 1980, ha sciolto l'Assemblea Nazionale schierandovi l'esercito. Poi ha costretto il presidente Choi Kyu-ha a dimettersi il 16 agosto 1980. Si sbarazzò dei suoi potenziali rivali all'interno del regime militare, ordinando l'arresto del capo di stato maggiore, con l'accusa spuria di complicità nell'assassinio di Park, e di una ventina di politici.

Il regime militare del generale Chun Doo-hwan fu caratterizzato dalla continuazione del "miracolo economico" sudcoreano, caratterizzato da alti tassi di crescita economica ma anche da un alto debito e dalla repressione dei movimenti sindacali. Il suo regno fu anche segnato dall'uso diffuso della tortura contro i dissidenti e dalla repressione della libertà di parola.[4]

Onorificenze modifica

Onorificenze coreane modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Chun Doo-hwan, su britannica.com. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  2. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Chun" è il cognome.
  3. ^ (EN) Answers - The Most Trusted Place for Answering Life's Questions, su Answers. URL consultato il 1º febbraio 2023.
  4. ^ (EN) Eric Toussaint, The South Korean miracle is exposed, su cadtm.org, 15 giugno 2020. URL consultato il 1º febbraio 2023.
  5. ^ Elenco degli insigniti dell'anno 1958.

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Collegamenti esterni modifica

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