Cofanetto (formaggio)

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Il Cofanetto è un formaggio e prodotto tipico siciliano.[1] Rientra nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf)[2][3].

Cofanetto
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
Zona di produzioneComuni di Custonaci, San Vito Lo Capo, Castellammare del Golfo e Calatafimi in Provincia di Trapani[1]
Dettagli
Categoriaformaggio
RiconoscimentoP.A.T.
SettoreFormaggi

Il formaggio è prodotto nei comuni di Custonaci, San Vito Lo Capo, Castellammare del Golfo e Calatafimi in Provincia di Trapani[3].

Nome modifica

Il nome non si riferisce alla sua forma (esso è infatti un parallelepipedo), ma al vicino monte Cofano sulle cui pendici si allevano i capi il cui latte permette la produzione del cofanetto[1][4].

Storia modifica

È un formaggio di antica tradizione e storia. La Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana nel decreto che inseriva il cofanetto fra i prodotti tipici siciliani[5] riportava, a testimonianza delle radici storiche del prodotto, la citazione di Samuel Butler che faceva risalire la produzione del cofanetto al VI secolo[1].

Caratteristiche modifica

È un formaggio misto, prodotto mescolando il latte di pecora del territorio per un 20/30% col latte di vacca cinisara in proporzione di circa 70/80%[1]. La forma è squadrata con i lati dritti e pesa fra i 2 e i 10 chilogrammi[3].

Produzione modifica

Cagliata modifica

Il processo produttivo è simile a quello per la produzione del pecorino. Il latte viene coagulato con il caglio di agnello alla temperatura di circa 36 gradi. Dopo mezz'ora circa la cagliata viene rotta con un attrezzo in legno detto rotula. Una volta che la massa ha il giusto grado di omogeneità con parti della grandezza di un chicco di riso essa viene messa nella scotta calda per quattro ore e successivamente è messa ad asciugare a cavallo di travi di legno.

Filatura modifica

Il giorno successivo la massa caseosa viene tagliata a strisce e fatta filare avendola immersa in un mastello di legno detto piddiaturi[6] Dopo la filatura usando la tecnica localmente chiamata accuppatina si dà una forma ovale e si inserisce la "palla" ottenuta in un tavoliere di legno per dare la definitiva forma squadrata a parallelepipedo.

Salatura modifica

Dopo un ulteriore giorno di riposo il formaggio viene immesso in salamoia satura per un periodo che dipende dal peso, circa 12 ore per ogni chilogrammo.

Stagionatura modifica

Il cofanetto può essere consumato fresco oppure stagionato.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Vedi scheda da lasiciliainrete.it Archiviato il 17 marzo 2013 in Internet Archive.
  2. ^ Quattordicesima revisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, su politicheagricole.it. URL consultato il 3 maggio 2018.
  3. ^ a b c Cofanetto, su formaggio.it. URL consultato il 4 maggio 2018.
  4. ^ Formaggi della Sicilia, su atlantecaseario.com. URL consultato il 4 maggio 2018.
  5. ^ Vedi: Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, Palermo, Sabato 6 febbraio 1999, N. 6
  6. ^ Il formaggio siciliano Piddiato ne prende il nome.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica