Collegiata di San Tommaso da Villanova

La pontificia collegiata di San Tommaso da Villanova è il principale luogo di culto cattolico della cittadina di Castel Gandolfo, in città metropolitana di Roma Capitale e sede suburbicaria di Albano, parrocchiale della parrocchia omonima, che include nel suo territorio la rettorìa della chiesa della Madonna del Lago al lago Albano.[1]

Pontificia collegiata di San Tommaso da Villanova
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàCastel Gandolfo
Coordinate41°44′46.57″N 12°39′02.74″E / 41.74627°N 12.650761°E41.74627; 12.650761
Religionecattolica di rito romano
TitolareTommaso di Villanova
Sede suburbicaria Albano
Consacrazione1661
ArchitettoGian Lorenzo Bernini
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1658
Completamento1661
Sito webSito ufficiale

Progettata da Gian Lorenzo Bernini su commissione di papa Alessandro VII, deve la propria importanza al vicino complesso delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

Mentre le Parrocchie Pontificie di San Pietro e di Sant'Anna sono competenti circa la pastorale all'interno dello Stato di Città del Vaticano, la Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova si occupa della pastorale circa il territorio delle Ville pontificie ovvero verso i relativi dipendenti. Entrambe le Parrocchie pontificie dipendono dal Vicariato generale per lo Stato della Città del Vaticano e Ville Pontificie, il cui Vicario è attualmente il Cardinale Mauro Gambetti. La chiesa si trova difatti in zona extraterritoriale, come le attigue aree del Palazzo Pontificio e delle Ville annesse.[2]

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Castel Gandolfo.

Papa Alessandro VII Chigi commissionò a Gian Lorenzo Bernini la costruzione di una chiesa a Castel Gandolfo, da utilizzarsi come cappella palatina dell'annesso palazzo Pontificio. Originariamente il luogo di culto doveva essere dedicato a san Nicola di Bari, ma successivamente fu deciso che fosse dedicato a Tommaso di Villanova, canonizzato il 1º novembre 1658.

I lavori iniziarono nel 1658 e si protrassero per tre anni, fino al 1661 quando, terminata la decorazione interna in stucco ad opera di Antonio Raggi, la chiesa venne consacrata.

Descrizione modifica

Architettura modifica

Il modello utilizzato dal Bernini è quello di una tipica chiesa cinquecentesca con pianta a croce greca ma stravolto secondo i canoni barocchi. L'impianto planimetrico di riferimento infatti è quello della chiesa di Santa Maria delle Carceri a Prato, realizzata nel 1485 da Giuliano da Sangallo, dove tutto è armonioso e canonico secondo lo schema rinascimentale di Brunelleschi e Alberti; Bernini invece verticalizza e dinamizza l'intero edificio conferendogli un forte slancio e un estremo dinamismo. Questo slancio verticalistico è infatti ben visibile all'esterno nella facciata, nella cupola e nella lanterna. Altro espediente interessante utilizzato dal Bernini per rendere la struttura ancora più dinamica è l'inserimento di paraste che fuoriescono nell'incontro tra le braccia.

Struttura modifica

 
Interno

L'esterno della collegiata presenta, sulle facciate e sui fianchi, un cornicione continuo che li divide in due ordini sovrapposti, entrambi decorati con lesene tuscaniche binate poste in prossimità dello spigolo. La facciata, che dà sulla piazza, è a capanna, con in basso, al centro, un unico portale sormontato da un timpano semicircolare; nell'ordine superiore, invece, si apre un finestrone rettangolare. La facciata termina con un timpano triangolare all'interno del quale si trova lo stemma papale di Alessandro VII. Sul retro, si trova il campanile in ferro, con tre campane.

L'interno della chiesa presenta una pianta a croce greca, con i bracci, coperti con volta a botte, che presentano una larghezza pari al doppio della loro lunghezza (schema già presente in Santa Maria delle Carceri di Prato). La crociera è coperta da una cupola con tamburo e lanterna, decorata con otto tondi in stucco rappresentanti Scene della vita di San Tommaso di Villanova; nei pennacchi, invece, vi sono i Quattro Evangelisti. In ognuno dei due bracci del transetto, si trova un altare in marmo; quello di sinistra, dedicato alla Madonna, ospita la pala Assunzione di Maria, mentre quello di destra è dedicato a San Tommaso di Villanova. Nell'abside, vi è l'altare maggiore, con all'interno dell'ancona la pala Crocifissione di Pietro da Cortona.

Nell'elaborazione progettuale della cupola, Bernini fonde i due sistemi costruttivi conosciuti all'epoca: la cupola a cassettoni, proveniente dall'antichità e nello specifico individuabile nel Pantheon; e la cupola a costoloni, di ispirazione brunelleschiana, nella notissima cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze.

Organo a canne modifica

L'organo a canne della collegiata è stato costruito dai Fratelli Ruffatti nel 1965 ed è alloggiato entro due stanze ai lati dell'abside, ciascuna delle quali si apre sulla chiesa con un coretto.[3]

La trasmissione è elettrica e la consolle, mobile indipendente, è situata a pavimento nel transetto destro. La mostra ci ciascun corpo è costituita da canne di principale disposte in cuspide unica fuori cassa.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Ticconi, p. 64.
  2. ^ Zone extraterritoriali vaticane, su vatican.va. URL consultato il 6 aprile 2014.
  3. ^ Graziano Fronzuto, Castel Gandolfo - San Tommaso da Villanova - Organo Ruffatti (1965), su liberexit.inpicture.it. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2017).

Bibliografia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sui Castelli Romani.
  • Dimitri Ticconi, Chiese della diocesi di Albano, Roma, Edizioni Mitertheva, 1999.
  • Saverio Petrillo, I Papi a Castel Gandolfo, Velletri, Edizioni Tra 8 & 9, 1995.

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