Congregazione dell'esame dei vescovi

dicastero della curia romana soppresso

La Congregazione dell'esame dei vescovi (latino: Congregatio examinis episcoporum) era un organismo della Curia romana, oggi soppresso.

Congregazione dell’esame dei vescovi
Congregatio examinis episcoporum
Organo esaminatore dei canditati vescovi per ratificare la loro elezione
Eretto15 maggio 1591 da papa Gregorio XIV
SoppressoXIX secolo
SuccessoriAssorbita nel Sant'Uffizio
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

Storia e funzioni modifica

Fu creata da papa Gregorio XIV con la costituzione apostolica Onus apostolicae servitutis dell'15 maggio 1591 e istituita definitivamente da papa Clemente VIII nel 1592. Con essa la Chiesa volle marcare la volontà di mettere a disposizione delle diocesi dei candidati con un'ottima preparazione sia teologia che giuridica.[1]

Erano dispensati dall'esame i vescovi nominati a una sede titolare e i vescovi proposti da principi stranieri: di fatto essa esaminava solo i vescovi italiani. La congregazione era composta da nove cardinali, 6 prelati e 24 teologi di diversi ordini religiosi. Gli esami erano tenuti alla presenza del papa, il martedì o il venerdì, nel suo palazzo.[1]

Con decreto di papa Urbano VIII del 16 maggio 1625, si impose agli esaminatori il segreto sulle le materie da sottoporre agli esaminandi. Questa disposizione fu revocata da papa Clemente XIII. La sua attività non fu costante nel secoli successivi, che probabilmente si intersecava con la Congregazione per l'elezione dei vescovi. L'esame dei vescovi fu ripristinato da papa Pio X nel 1903 ma fu sottoposta al Sant'Uffizio.[1]

Cronotassi dei Segretari modifica

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Note modifica

  1. ^ a b c Boutry, p. 107, 2002

Bibliografia modifica

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