Conor O'Devany

vescovo cattolico irlandese

Conor O'Devany (Raphoe, 1533Dublino, 1º febbraio 1612) è stato un vescovo cattolico irlandese.

Conor O'Devany, O.F.M.Obs.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Down e Connor (1582-1612)
 
Nato1533 a Raphoe
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato vescovo27 aprile 1582 da papa Gregorio XIII
Consacrato vescovo13 maggio 1582 dal cardinale Nicolas de Pellevé
Deceduto1º febbraio 1612 a Dublino
 
Conor O'Devany

Vescovo e martire

 
Nascita1533 a Raphoe
Morte1º febbraio 1612 a Dublino
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione27 settembre 1992 da papa Giovanni Paolo II
Ricorrenza1º febbraio
AttributiPalma, mitria, bastone pastorale, abito

Biografia modifica

Abbracciò la vita religiosa tra i francescani di Donegal e il 27 aprile 1582, mentre si trovava a Roma, papa Gregorio XIII lo nominò vescovo di Down e Connor: fu consacrato dal cardinale Nicolas de Pellevé.

Rientrato in patria, fu quasi subito arrestato: fuggito dalla prigionia, fu nuovamente arrestato nel 1588 e rinchiuso nel castello di Dublino.[1]

L'11 novembre 1590 inviò al viceré William Fitzwilliam una petizione in cui di dichiarava fedele suddito della Corona inglese, denunciava di essere stato arrestato solo per motivi religiosi e chiedeva di essere liberato: la sua istanza fu accolta e fu liberato il 16 novembre dello stesso anno.[1]

Il cardinale William Allen nel 1591 lo investì di speciali poteri spirituali.[1]

Compilò l'Index martyrialis, un catalogo delle persone condannate a morte in Irlanda a causa della loro fede cattolica.[1]

Accusato di tradimento dal vescovo protestante di Clogher e Meath, George Montgomery, nel 1611 O'Devany fu arrestato per la terza volta e nuovamente imprigionato nel castello di Dublino.[1]

Processato per alto tradimento, fu condannato a morte e impiccato.

Culto modifica

La causa di beatificazione fu introdotta nel 1915.

È uno dei diciassette martiri irlandesi beatificati da papa Giovanni Paolo II il 27 settembre 1992.[2]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 1º febbraio.[3]

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ a b c d e Niccolò Del Re, BSS, vol. IX (1967), col. 1107.
  2. ^ Index ac status causarum (1999), pp. 519 e 609.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 172.

Bibliografia modifica

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN14639927 · ISNI (EN0000 0000 5236 8262 · LCCN (ENnr93008031 · WorldCat Identities (ENlccn-nr93008031