Curtiss SC Seahawk

idro Curtiss

Il Curtiss SC Seahawk era un idroricognitore a galleggiante centrale, monomotore ad ala bassa, prodotto dall'azienda statunitense Curtiss Aeroplane and Motor Company negli anni quaranta.

Curtiss SC Seahawk
Un Curtiss SC Seahawk in volo.
Descrizione
Tipoidroricognitore
Equipaggio1
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Curtiss
Data primo volo16 febbraio 1944
Data entrata in servizio1944
Data ritiro dal servizio1949
Utilizzatore principaleBandiera degli Stati Uniti U.S. Navy
Esemplari577
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,0 m (36 ft 4.5 in)
Apertura alare12,5 m (41 ft 0 in)
Altezza5,48 m (18 ft 0 in)
Superficie alare26,0 (280 ft²)
Carico alare157 kg/m² (32,19 lb/ft²)
Peso a vuoto2 867 kg (6 320 lb)
Peso carico4 082 kg (9 000 lb)
Peso max al decollo4 082 kg (9 000 lb)
Propulsione
Motoreun radiale Wright R-1820-62
Potenza1 350 hp (1 007 kW)
Prestazioni
Velocità max504 km/h (313 mph, 272 kt)
Velocità di crociera210 km/h (125 mph, 113 kn)
Autonomia1 000 km (625 mi, 543 nm)
Tangenza11 400 m (37 400 ft)
Armamento
Mitragliatrici2 Browning M2 calibro .50 in
Bombe750 lb (340 kg) esterni
Notedati riferiti alla versione SC-1 con galleggianti

Dave's Warbirds[1] e The Virtual Aviation Museum.[2]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia
Un SC Seahawk dotato di carrello d'atterraggio convenzionale in volo sopra Shanghai. Questo esermplare era assegnato all'incrociatore leggero di classe Cleveland USS Duluth (CL-87).
Un SC Seahawk in configurazione idro durante le operazioni di reimbarco sulla USS Alaska (CB-1).

Storia modifica

Sviluppo modifica

Nel giugno 1942 il Bureau of Aeronautics, l'organo della United States Navy preposto, tra l'altro, all'ammodernamento del materiale bellico a sua disposizione, decise di emettere una specifica che riguardava la fornitura di un nuovo aereo da ricognizione imbarcato che potesse sostituire i Curtiss SO3C Seamew ed i Vought OS2U Kingfisher entrati in servizio prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Tra le caratteristiche richieste la possibilità di operare come i precedenti da unità navali provviste di catapulte e che potesse essere facilmente convertito in velivolo convenzionale, dotato quindi di un carrello d'atterraggio, per operare da basi a terra.

Alla richiesta rispose la Curtiss Aeroplane and Motor Company, già fornitrice del Seamew, che propose il suo progetto, denominato dall'azienda Model 97, il 1º agosto dello stesso anno. Valutato positivamente dalla commissione esaminatrice il 25 agosto successivo venne emesso un contratto di fornitura per due prototipi, che vennero designati XSC-1 (Model 97A), e 5 esemplari per test comparativi.[3] Successivamente, nel giugno 1943, la necessità di equipaggiarsi velocemente di nuovi esemplari venne emesso l'ordine di fornitura definitivo per 500 esemplari della versione di serie SC-1, prima ancora che il primo prototipo fosse portato in volo per la prima volta.[4]

Pur essendo un progetto per un velivolo monoposto venne provvisto di un vano supplementare nella parte posteriore della fusoliera destinato ad essere utilizzato per il salvataggio in mare e per il trasferimento del personale. Venne inoltre equipaggiato con due mitragliatrici Browning M2 calibro .50 in (12,7 mm) posizionate nelle ali e con due piloni subalari sui quali venivano montate bombe fino a 250 lb (113 kg) o in alternativa, sotto la semiala destra, un radar a scansione di superficie. Il galleggiante centrale, originariamente progettato per integrare uno scompartimento per le bombe, subì notevoli perdite se usato a questo scopo e venne in seguito modificato per alloggiare un serbatoio di combustibile addizionale.[3]

Il primo prototipo venne portato in volo per la prima volta il 16 febbraio 1944 presso lo stabilimento Curtiss sito a Columbus, in Ohio.[5] Le prove di volo continuarono fino al 28 aprile dello stesso anno, fino a che anche l'ultimo esemplare di preproduzione si staccò da terra. In seguito vennero realizzati ulteriori 9 prototipi di una nuova versione, designata SC-2, caratterizzata da un diverso disegno della fusoliera che incorporava un diverso lungo abitacolo biposto in tandem, ma questa nuova versione non ebbe alcun seguito produttivo.

Impiego operativo modifica

La prima serie di Seahawk di produzione vennero consegnati il 22 ottobre 1944 ed assegnati alla USS Guam.[6] Tutti i 577 esemplari ricevuti dalla U.S. Navy erano in configurazione terrestre per essere utilizzati dalle Naval Air Station dotate di piste ma al bisogno potevano velocemente essere dotati dei galleggianti per il servizio in mare.

La caratteristica di poter essere equipaggiato sia con un carrello d'atterraggio convenzionale sia con i galleggianti probabilmente rese il Seahawk il miglior idroricognitore a galleggianti di tutta la seconda guerra mondiale. Tuttavia il protrarsi dei tempi di sviluppo lo fece entrare in servizio troppo tardi per dare un significativo contributo nelle vicende belliche del conflitto. Non venne utilizzato infatti prima del giugno 1945, data in cui venne impiegato operativamente durante i bombardamenti che preannunciarono l'invasione alleata del Borneo.[3] Alla fine del conflitto il ruolo degli idrovolanti venne progressivamente oscurato dalla versatilità degli elicotteri che nel 1949 li sostituirono definitivamente.

Livree modifica

La livrea mimetica a tre colori e i distintivi identificativi utilizzati sui Seahawk rispettavano le convenzioni U.S. Navy in materia del 1944, 1945 e le successive convenzioni postbelliche.

Descrizione tecnica modifica

Utilizzatori modifica

Stati Uniti

Velivoli comparabili modifica

  Giappone
Stati Uniti

Note modifica

  1. ^ SC Seahawk. Dave's Warbirds. Curtiss SC Seahawk Ultimo accesso: 14 luglio 2006.
  2. ^ (EN) Curtiss SC-1 Seahawk, su The Virtual Aviation Museum, http://www.luftfahrtmuseum.com. URL consultato il 13 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2012).
  3. ^ a b c Bridgeman, Leonard. "The Curtiss Seahawk." Jane's Fighting Aircraft of World War II. London: Studio, 1946. pag. 221–222. ISBN 1-85170-493-0.
  4. ^ Swanborough and Bowers 1976, pag. 153.
  5. ^ Green 1962, pag. 166.
  6. ^ Green 1962, pag. 167.

Bibliografia modifica

  • (EN) Green, William. War Planes of the Second World War: Volume Six: Floatplanes. London: Macdonald, 1962.
  • (EN) Mondey, David. American Aircraft of World War II (Hamlyn Concise Guide). London: Bounty Books, 2006. ISBN 978-0-7537-1461-4.
  • (EN) Swanborough, Gordon and Peter M. Bowers. United States Navy Aircraft since 1911. London: Putnam, Second Edition 1976. ISBN 0-37010-054-9.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica