Decomunistizzazione

processo di smantellamento dell'eredità comunista

La decomunistizzazione[2][3] è il processo di smantellamento dell'eredità delle istituzioni statali comuniste, della cultura e della psicologia nei paesi post-comunisti. Il termine è più comunemente applicato agli ex paesi del blocco orientale e degli Stati post-sovietici per descrivere una serie di cambiamenti legali e sociali nei rispettivi periodi di post-comunismo susseguitesi al termine della guerra fredda.

Dopo il crollo dell'URSS, sulla facciata del Gran Palazzo del Cremlino, l'iscrizione "СССР" e l’emblema dell'Unione Sovietica sono stati sostituiti da cinque aquile bicefale dello stemma della Russia, nazione nella quale la decomunistizzazione non ha completato il suo percorso
Una delle manifestazioni della decomunistizzazione consiste nell'operare modifiche all'odonomastica. Nel 2017 la via Julian Leński di Poznań fu rinominata in onore di Anna German.[1]

Legislazione adottata modifica

In molti Stati è stata adottata una legislazione che contempla il lustrismo, che consiste nell'epurazione dei gerarchi comunisti e loro collaboratori. In alcuni Paesi la decomunistizzazione prevede il divieto all'utilizzo dei simboli comunisti. Pur condividendo tratti comuni, i processi di decomunistizzazione si sono svolti in modo differente nei diversi Stati.[4][5] In molti paesi europei ex appartenenti al blocco sovietico, di cui 9 sono attualmente membri dell'Unione Europea, è stata vietata, per legge costituzionale, la ricostituzione di partiti comunisti con introduzione pure del reato di apologia del comunismo.[6]

Nazioni coinvolte modifica

Le nazioni coinvolte nell'operazione di decomunistizzazione sono:

Politici comunisti arrestati o processati modifica

Note modifica

  1. ^ (PL) German zastąpi działacza komunistycznego, su radiopoznan.fm. URL consultato il 27 aprile 2022.
  2. ^ decomunistizzare, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 aprile 2022.
  3. ^ decomunistazzarsi, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 aprile 2022.
  4. ^ (EN) Lithuanian ban on Soviet symbols, in BBC News, 17 giugno 2008. URL consultato il 27 aprile 2022.
  5. ^ (EN) Vitaly Shevchenko, Goodbye, Lenin: Ukraine moves to ban communist symbols, in BBC News. URL consultato il 27 aprile 2022.
  6. ^ apologia di comunismo: Paesi dove il comunismo è illegale

Voci correlate modifica

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