Diocesi di Rusicade

La diocesi di Rusicade (in latino Dioecesis Rusicadensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Rusicade
Sede vescovile titolare
Dioecesis Rusicadensis
Chiesa latina
Vescovo titolareAlejandro Dumbrigue Aclan
IstituitaXIX secolo
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Rusicade
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Rusicade, identificabile con Skikda nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Diversi sono i vescovi conosciuti di questa diocesi africana. Verulo partecipò al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 70º posto nelle Sententiae episcoporum.[1]

Vittore era presente al concilio di Cirta il 5 marzo 305, dove fu accusato di aver bruciato i libri sacri durante la persecuzione del 303; nel 311/312 fece parte del gruppo dei 70 vescovi dissidenti che si opposero all'elezione di Ceciliano di Cartagine e sostennero la nomina del donatista Maggiorino.[2]

Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di una basilica dedicata alla martire Digna, fatta costruire, come riporta la lapide dedicatoria, dal vescovo Navigio verso la fine del IV secolo.[3]

Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Faustiniano e il donatista Iuniore. È probabile che Faustiniano sia da identificare con l'omonimo vescovo, indicato senza la sede di appartenenza nelle sottoscrizioni del concilio antipelagiano celebrato a Milevi nel 416.[4]

A questa sede viene assegnato anche il vescovo Quintiliano, destinatario, verso il 425, di una lettera di sant'Agostino, e a cui il santo raccomanda una nobile vedova, Galla, e sua figlia, Simpliciola. Nella lettera non è riportata la sede vescovile di Quintiliano, ma la famiglia a cui appartenevano le due donne era una delle più importanti di Rusicade.[5]

Ultimo vescovo noto di Rusicade è Eusebio, il cui nome figura al 30º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Eusebio, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[6]

Dal XIX secolo Rusicade è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 5 marzo 2019 il vescovo titolare è Alejandro Dumbrigue Aclan, vescovo ausiliare di Los Angeles.

Cronotassi modifica

Vescovi residenti modifica

  • Verulo † (menzionato nel 256)
  • Navigio † (fine IV secolo)
  • Faustiniano † (prima del 411 - dopo il 416 ?)
  • Quintiliano † (menzionato nel 425 circa)
  • Eusebio † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 457. Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, pp. 260-261. Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 351.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1153, Victor 2.
  3. ^ Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 351. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 773, Navigius 4. Mandouze data la lapide dedicatoria in modo generico tra IV e VI secolo. Il testo della lapide è pubblicato da Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 262.
  4. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 384, Faustinianus 2; p. 620, Iunior 1.
  5. ^ Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 351. Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, pp. 262-263. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 942, Quintilianus.
  6. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 376, Eusebius 4.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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