Discussione:Grissino

Ultimo commento: 3 anni fa, lasciato da ICE77 in merito all'argomento Fornaio di corte
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 Cucina
 Piemonte
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CSeri problemi relativi all'accuratezza dei contenuti. Importanti aspetti del tema non sono trattati o solo superficialmente. Altri aspetti non sono direttamente attinenti. Alcune informazioni importanti risultano controverse. Potrebbero essere presenti uno o più avvisi. (che significa?)
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DGravi problemi relativi alla verificabilità della voce. Molti aspetti del tema sono completamente privi di fonti attendibili a supporto. Presenza o necessità del template {{F}}. (che significa?)
CSeri problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file importanti per la comprensione del tema. (che significa?)
Monitoraggio effettuato nell'agosto 2013
In data 21 settembre 2007 la voce Grissino è stata accettata per la rubrica Lo sapevi che.
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La grafia corretta

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Il grissino piemontese si scrive robatà e si pronuncia rubatà. La lettera "o" non fonetica si pronuncia con il suono "u". La nota numero 3 è completamente fuori luogo ed impropria. La Regione Piemonte dovrebbe seguire le regole della lingua piemontese perché è la regione che ha inventato il robatà e quando questo è stato inventato in Piemonte non si parlava l'italiano. Questa, con molta probabilità, è una storpiatura della lingua italiana che è accettata dallo Stato e da quelli che governano il Piemonte che con molta probabilità sanno poco o niente della lingua piemontese. Penso che non saper scrivere la propria lingua sia veramente vergognoso, specialmente a livello politico regionale.

ICE77 (msg) 07:37, 4 apr 2011 (CEST)Rispondi

La voce è corretta storicamente ma il resto...

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Sono figlio di uno dei pochi panificatori capaci di fare i grissini stirati a mano, quelli veri e non i rubatà che sono un'altra cosa.

Mi propongo per la revisione della voce. Il procedimento per stirarli è una distensione che fa diventare il pezzo di pastalungo circa 1,5-1,6m e cotto così dopo viene tagliato alla sfornatura.

--Xadhoomx (msg) 13:18, 16 set 2011 (CEST)Rispondi

Fornaio di corte

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Quando nel testo si parla del "fornaio di corte" Antonio Brunero non è chiaro di che corte si stia parlando. In seguito si parla di Vittorio Amedeo II e si presume che la corte sia quella dei Savoia. Questo mi sembra chiaro ma non è sicuramente chiaro a chi non ha una certa affinità con la storia dei Savoia o del Piemonte. Suggerisco quindi di chiarificare di che corte si parla ed aggiungere la parola chiave per rendere il testo più completo.

ICE77 (msg) 01:31, 4 apr 2021 (CEST)Rispondi

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