Discussione:Separatismo femminista

Ultimo commento: 11 anni fa, lasciato da Blackcat in merito all'argomento fonti

Alcune "correzioni" modifica

Mi dispiace contribuire facendo il pelo al lavoro altrui, anche a me farebbe piacere dedicarmi a scrivere le voci piuttosto che criticare seppur costruttivamente, il tempo è tiranno come si sa. Inoltre non faccio modifiche direttamente sulla voce perchè non vorrei venissero lette come "prevaricazioni", non lo sono. Apprezzo moltissimo il lavoro fatto su questa come su altre voci, per chiarezza. Vengo al dunque: nelle recenti modifiche ci sono diciamo delle "imprecisioni" e per chi studia il femminismo non sono questioni di lana caprina, ma significative.

1 Nella frase : "Le femministe separatiste ritengono che uomini e donne, anche se con le migliori intenzioni e disponibilità, difficilmente sfuggano ai modelli sociali e culturali patriarcali, sessisti e limitanti la piena autodecisione della donna", la parola "autodecisione" suona proprio male: è un termine che non si usa in contesti femministi, al limite "autodeterminazione" potrebbe andare bene. Inoltre si ritiene anche che i modelli sociali e culturali patriarcali e sessisti limitino anche l'autodeterminazione e la libertà degli uomini. Quindi io lascerei fino a "sessisti" oppure scriverei "modelli sociali e culturali patriarcali e sessisti che limitano l'autodererminazione e la piena libertà delle persone. Ma onestamente mi sembra ridondante.

2 Nella frase: "Inoltre si opera così una scelta riguardo al proprio referente politico. Le femministe separatiste si rivolgono alle altre donne per lavorare su obbiettivi sociali e politici, partendo dalla consapevolezza e dalla coscienza della discriminazione di genere che bisogna superare per cambiare l'esistente", il separatismo non è una pratica per "superare" e cambiare l'esistente, è uno strumento per acquisire consapevolezza e (per alcune) una scelta e pratica politica che investe buona parte delle proprie vite. Si ritiene che dalla "discriminazione di genere" (dalla consapevolezza di) bisogna partire per cambiare l'esistente, con le pratiche ed i percorsi che ognuna/o sceglie (sia separatisti che non e nella misura e modi che corrispondono al proprio "posizionamento" e scelta).

3 La frase: "Si vuole, quindi, dirigere le proprie energie, la propria fiducia e la propria apertura al dialogo esclusivamente verso altre donne, fuori dal contesto naturale sociale, che vede la vicinanza dei due sessi, situazione vissuta come patriarcale e sessista", non è corretta: voler spendere le proprie energie etc verso le donne non equivale a dire che la vicinanza dei due generi è vissuta come patriarcale e sessista, ma semplicemente che chi sceglie questo tipo di pratica fa delle scelte anche in base alle proprie priorità, non si "demonizza" le relazioni (di qualsiasi tipo) con uomini, trans e transgender.

4 Più avanti: le donne non "aderiscono" ad una "forma di femminismo", ma interpretano -ognuna come crede e sente giusto- la "pratica separatista", e come specificato nella voce può essere molto variabile da esperienza ad esperienza. Lascerei la frase come era prima.

5 Sulle "considerazioni e critiche": gli uomini non sono esclusi da nessuna decisione, è chi pratica il separatismo a sottrarsi (in vari modi e misure, come detto). Non si parla di "quadri di partito", su quali decisioni dovrebbero essere chiamati ad esprimersi? Non è chiaro a quali processi ci si riferisce. Se alcune donne decidono di lavorare, fare politica, incontrarsi solo con altre donne fanno una scelta sulla loro vita. Bisognerebbe descrivere con precisione di quale esclusione si parla. In che termini gli uomini vengono esclusi? Sul fatto che ci siano tensioni riguardo al separatismo, possiamo essere d'accordo, ma messa così sembra che ci sia una sorta di "partito", strutturato con tanto di asseblee costituenti e deliberazioni che esclude gli uomini. Non è così! =) E per chi conosce e frequenta alcuni contesti fa anche un pò sorridere...davvero senza offesa, ma non c'è un grande partito femminista separatista, ci sono varie realtà, gruppi che iniziano e finiscono, reti di relazioni e condivisioni... Inoltre ci sono anche dei gruppi di uomini che praticano l'autocoscienza in modo separato (o separatista). Non direi che escludono le donne da processi decisionali o cose del genere. Probabilmente ho annoiato. Spero sia utile il mio contributo, --Rhockher 22:48, 10 mag 2010 (CEST)Rispondi

risposta alle correzioni modifica

1 Autodeterminazione mi va bene, anzi, meglio. Spero che tu tenga conto dei gruppi femmnisti in rete, presenti in vari ambienti, ad esempio questo, molto agguerrito. [1] Il seguito del tuo discorso lo condivido, non va bene perchè sarebbe ridondante quello che proponi.

2 Il separatismo è una pratica per "superare" e cambiare l'esistente, partendo dalla riflessione profonda senza contaminazioni maschili, per dirla con parole mie.

3 Dici:semplicemente che chi sceglie questo tipo di pratica fa delle scelte anche in base alle proprie priorità, non si "demonizza" le relazioni (di qualsiasi tipo) con uomini, trans e transgender. Tralasciando i trans, qui fuori tema, non si tratta di demonizzare nessuno, ma di scegliere di escludere gli uomini solo perchè sono uomini, non perchè demoni. E' un passaggio obbligato in una certa logica, che non è la mia, ma che ho subito. La rispetto però.

4 lana caprina, secondo me. cambia poco del senso. Purche non celi l'intenzione di nascondere una realtà. Cercare troppo le parole è indice di qualche cosa che si vuol dire e non dire.

5 Scusa, parliamo in modo esplicito. Non darmi l'interpretatazione corretta dei testi. Pure io so interpretare la realtà. Se io cerco in modo esplicito il dialogo con una o più di queste donne (l'ho fatto anni fa e lo faccio tuttora) e queste mi escludono in modo da non farmi capire il perchè delle loro scelte e mi escludono fisicamente dalle decisioni alle quali vorrei apportare il mio contributo, come si legge? Non parlo di partiti. Chi lo ha detto? tu, non io. Vero, come dici che "ci sono varie realtà, gruppi che iniziano e finiscono, reti di relazioni e condivisioni" non ho detto nulla di diverso, e per favore, non prendere velatamente in giro. Non sono un ragazzino. Sorridi di una battuta, non di un pensiero serio. Ci sono pure uomini separatisti, e chi lo nega, solo che questa voce parla di donne.

Alla fine non capisco. Vuoi darmi la vera versione del femminismo, dopo che hai detto che ci sono femminismi? Quantomeno abbiamo due opinioni diverse. La mia contro la tua, per ora, in attesa di altri. Ma anche con altri, non viene meno la mia realtà. Prova ad entrare in quel blog citato sopra con critiche alla loro posizione. Posso citare moltissimi di questi blog, gruppi su social network, ed esperienze dei miei anni giovanili, che purtroppo non hanno altra fonte che il sottoscritto. Il mondo femminista è variegato. Non c'è condivisione tra le donne della posizione di questo tipo di femminismo. Alcune sono così, non tutte, per fortuna. Ma qui entra in gioco una mia opinione personale, mentre quelle precedenti non sono opinioni, ma osservazioni, per me oggettive (tutto è sindacabile, ovviamente, non la buona fede, come mi hai fatto notare già tu). La mia POV è che senza dialogo il femminismo non funziona, ma è appunto una opinione di maschio. Infatti le femministe in questione (questa voce), pensano diversamente. Non cercano il dialogo con l'uomo. E non lo accettano. Non sono un partito, ma sono donne con idee chiare.--Lungoleno (msg) 02:17, 11 mag 2010 (CEST)Rispondi

1 Personalmente direi quindi "autodeterminazione", punto, chiuderei la frase. Comunque il blog che citi non è separatista; il contrario, infatti (come si può leggere nella nota che c'è anche nella voce) dal quel blog si sono espresse critiche ad alcune modalità del separatismo ed inoltre cerca il confronto con uomini che vogliono contribuire e partecipare costruttivamente. Magari agguerrite, ma non separatiste, quindi, nel caso del blog (che tra l'altro seguo con interesse e partecipazione)! =)
2 Mi sembra molto meglio! Cancellerei "del proprio modello interiore, e le situzioni che vedono la presenza di uomini e donne possono essere vissute come patriarcali e sessiste" e metterei "dei propri obbiettivi".
3 Ripeto: i rapporti con uomini (e altre soggettività) non sono visti come patriarcali e sessisti in sè, ma semplicemente -per alcune- sono ritenuti un dispendio di energie non funzionale ai propri obbiettivi per il percorso scelto[1].
4 Senza offesa, non è vero: in ambiti teorici (e non solo[2].) le parole sono molto importanti, servono a descrivere con la massima precisione quello che si vuole dire. Sono sicur* che ci possiamo capire su questo punto. Si aderisce ad un manifesto, ad una linea di partito, non ad una pratica mutevole e variabile di caso in caso. Niente da nascondere, ripristinerei "Inoltre si opera una scelta riguardo al proprio referente politico: le femministe separatiste si rivolgono alle altre donne per lavorare su obbiettivi sociali e politici, nella logica che è dalla coscienza della discriminazione di genere che bisogna partire per cambiare l'esistente. Si vuole, quindi, dirigere le proprie energie e la propria fiducia verso altre donne fuori dal contesto patriarcale e sessista evitando di lavorare con o per uomini e di essere a loro funzionali. " aggiungendo (come detto al punto 2) "Chi applica questo tipo di pratica opera, nella propria vita, scelte in base alle proprie priorità, e può vedere il confronto con gli uomini come un rallentamento, una perdita di energie non funzionale al raggiungimento dei propri obbiettivi "
5 Qui, mi sembra, stiamo entrando in modalità "forum", comunque non è delle mie opinioni che parlo, ma della conoscenza della pratica politica del separatismo[3] che (come per "femminismo") è da intendersi al plurale: separatismi. Il separatismo può essere inteso come "autonomia" femminista (o delle donne), oggi si parla di "essenzialismo strategico" altre hanno parlato, in passato, di "separatismo tattico" [4][5] . Questo non lo dico io, ma è documentabile. Comunque mi sembra molto meglio la sezione critiche dopo le ultime modifiche. Ci tengo ad aggiungere che non voglio in nessun modo "prendere in giro", ma cerco di farmi capire: se io volessi inserirmi nelle decisioni chessò di un collettivo di femministe nere, chicane[6] o della comunità ursina , non mi sembrerebbe "scorretto" se mi dicessero di cercare gruppi "misti" per portare avantile mie istanze. Tutte le cosiddette "minoranze" hanno sperimentato in qualche forma di separatismo uno strumento di forza per costruire analisi e strategie. Non mi sento esclus*. Cerco il confronto laddove è possibile e desiderato reciprocamente. Ma questa è ancora modalità forum, quello che io e te pensiamo dei separatismi non è rilevante. Io direi, per "considerazioni e critiche" (tagliando in parte dalla sezione "Posizione delle femministe separatiste "): "Il separatismo femminista è discusso sia all'interno[7] [8]che all'esterno del movimento femminista. In particolare alcuni uomini (o soggettività) si sentono esclusi da questo tipo di pratica (cit necessaria: che io o te ci sentiamo esclusi da qualcosa non è enciclopedico, magari trovare qualche gruppo maschile/trans antisessista politicamente attivo che partecipa al dibattito in merito e che quindi abbia una rilevanza enciclopedica, che si è espresso in questo senso- sto cercando materiale, ma non ne ho trovato fino ad ora, continuerò). Questa realtà tuttavia non rientra nelle intenzioni delle donne che operano tale scelta, poichè chi pratica il separatismo in tal modo si sottrae, non esclude. Le decisioni che le donne prendono sul piano del superamento degli ostacoli che vengono individuati sul loro percorso di affermazione personale, sociale, economico e politico scaturiscono, così, da riflessioni esclusivamente femminili, dando vita ad approfondimenti in cui non c'è un contributo "maschile" (nè transgender). Mentre da un lato tale modalità è riconosciuta come necessaria per permettere una maturazione della figura femminile nella società, ed una sua affermazione, dall'altro lato ha creato resistenze e reazioni, con incomprensioni che per alcuni non sempre è possibile superare."
ps: continuando a cercare non trovo nulla di rilievo, ma a ben pensarci, la maggiore critica che viene mossa al separatismo femminista (come ad altri separatismi) è in quanto si reputa funzione di una "politica identitaria". Su questo troverai facilmente riscontri (anche accademici) in rete.--Rhockher 13:54, 11 mag 2010 (CEST)Rispondi
Biblio:

Separatismo ed esclusione degli uomini modifica

La frase priva di fonte nella sezione "critiche" secondo cui "chi pratica il separatismo in tal modo si sottrae, non esclude" è contraddetta da episodi riportati con grande risalto sulla stampa nazionale, nei quali le femministe separatiste cacciarono con violenza addirittura i giornalisti in quanto uomini. Invito a verificare la veridicità dei riferimenti aggiunti, e segnalo che l'utente rhockher li ha rollbackati (accusando di vandalismo!?); spero che il buon senso consenta di evitare una edit-war. Eobe56 (msg) 13:37, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi

Le aggiunte successive sono corredate da fonti e quindi non ho nulla da dire, sull'inserimento del cn... bhè non è che non concordo, ma IMHO il problema sta a monte, nel senso che una frase del tipo Questa realtà tuttavia non rientra nelle intenzioni delle donne che operano tale scelta, poiché chi pratica il separatismo in tal modo si sottrae, non esclude non è da enciclopedia. Come si può sapere il "perché" un certo soggetto fa una cosa ? Cioè come si può sapere quale sia l'intenzione (come recita la frase) delle "donne che operano tale scelta" ? Non si può contestualizzare una frase così generalista perché include ciascuna donna che faccia una scelta di quel genere. IMHO - quindi - o da modificare sostanzialmente o da rimuovere.--Senpai - せんぱい scrivimi 13:57, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi


<fuori crono>Il separatismo è una pratica politica, anzi i separatismi sono pratiche politiche, quindi in quanto tali ci sono anche delle teorie e strategie ed obiettivi dietro. La frase su "esclusione vs sottrazione" (banalizzo) ha senso di essere perchè descrive appunto la teoria, la scelta politica sottesa, gli elementi del discorso che sono importanti per chi studia o si interessa di questo tema. Infine le fonti, una ce l'ho qui a portata di clik: Maria Luisa Boccia, "L’io in rivolta. Sessualità e pensiero politico di Carla Lonzi". Per altre non ho ora il tempo di spulciare nè i libri a casa, nè altro...ma fate sapere alla bisogna. Quindi reinserisco con fonti. Poi ci sono parti da correggere ed aggiustare...prima o poi mi ci ri-metto.--Rhockher 20:10, 28 giu 2010 (CEST) </fuori crono>.Rispondi
Fatte anche altri aggiustamenti, ma continua a "suonare un pò male il tutto". Mmmmm...--Rhockher 20:43, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi

Rimosso paragrafo tendenzioso, decontestualizzato, che viene attribuito all'oggetto della voce in maniera del tutto arbitraria, POV, parte tra l'altro di un'operazione di spam su più voci. Non abbiamo bisogno, grazie.--Marte77 17:48, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi

Ho letto l'articolo di pisanotizie usato come fonte e devo dire che il contenuto è stato ampiamente travisato. Concordo con il rollback fatto da Marte77 --Snowdog (bucalettere) 17:58, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi
Ho aperto anche io l'articolo e stavo infatti venendo a rimuovere quella parte del paragrafo. Concordo con la rimozione di quello spezzone ma non con la rimozione del resto. L'articolo di repubblica mi sembra abbastanza chiaro indi per cui quella manifestazione ha in parte rappresentato, IMHO, un chiaro esempio di separatismo femminista, tanto che le reazioni di parte del corteo sono state contestate da altre donne (fra cui la Maraini) che partecipavano alla manifestazione.--Senpai - せんぱい scrivimi 18:06, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi
L'articolo di Repubblica è assolutamente inerente, ma deve essere utilizzato per referenziare affermazioni neutrali e contestualizzate, non i POV. Se si vuole parlare delle impostazioni speratiste di alcune manifestazioni si può utilizzare, ma spiattellarlo per giustificare l'equazione separatismo femminista=violenza non è accettabile.--Marte77 18:15, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi
Comprendo il tuo pensiero, ho quindi rielaborato il testo contestalizzandolo, spero che adesso vada meglio.--Senpai - せんぱい scrivimi 18:31, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi
La voce attualmente modificata da rhockher sostiene che "il separatismo non esclude gli uomini" citando un testo di teoria femminista, ma sono rimasti alcuni fatti che provano il contrario. Per motivi di coerenza logica occorre censurare i fatti. 85.2.53.55 (msg) 22:10, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi

Se ti interessasse contribuire avendo competenza in materia potresti scrivere di "separatismi". Il separatismo può essere inteso come "autonomia" femminista (o delle donne), oggi si parla di "essenzialismo strategico" altre hanno parlato, in passato, di "separatismo tattico" [9][10] . Questo non lo dico io, ma è documentabile. Inoltre esistono collettivi di femministe nere, chicane [11] o in altri ambiti tutte le cosiddette "minoranze" hanno sperimentato in qualche forma di separatismo uno strumento di forza per costruire analisi e strategie. Si tratta di separarsi (separatismo si dice in effetti) non di escludere (anzi spesso è in ragione di un qualche genere di "esclusione" che esistono talli esperienze. Ma sembra proprio che a te non interessa la conoscenza di un fenomeno (politico in questo caso) ma di fare la solita propaganda. --Rhockher 22:29, 28 giu 2010 (CEST)Rispondi

Per cortesia:

 
 
Non alimentate il troll
Non alimentare il troll, si diverte solo lui che diventa sempre più grasso
 
a ogni tua risposta.

Il troll ti distrae e ti distoglie da Wikipedia che così ne soffre, mentre lui ride alla faccia tua.
Il troll è come un vampiro, ti contagia e ti fa diventare troll.
L'unica arma contro il troll è non cadere nel suo gioco e farlo morire d'inedia.
Se vuoi salvare te e Wikipedia non rispondere al troll, si dissolverà da solo.

Chiedo ufficialmente di evitare da ora in poi di rispondere alle provocazioni degli IP soliti noti, grazie.--Marte77 09:43, 29 giu 2010 (CEST)Rispondi

Rhocker riusciamo a fare un'analisi seria (vedo che di fonti ne hai molte) dell'accezione terminologica ? In modo da chiarire meglio la questione. Mi scuso in anticipo per il "chiederti" ^_^ di fare o scrivere qualcosa ma non sono sinceramente ing rado di redigere un paragrafo del genere.--Senpai - せんぱい scrivimi 11:45, 29 giu 2010 (CEST)Rispondi
La cosa non è semplice, neanche per chi si interessa dell'argomento da tempo. Le differenze sono molte e le sfumature sottili. Sarebbe bello e utile approfondire, ad oggi non ho nè la lucidità nè il tempo per costruire una differenziazione che non sia solo un'indecente approssimazione (ed ho la mania della precisione su certe cose), dovrei andarmi a rileggere parecchie cose lasciate in sospeso e non me lo posso permettere ora. =( Mi dispiace davvero. --Rhockher 23:27, 29 giu 2010 (CEST)Rispondi
Dimenticavo: bisognerebbe tener conto anche dell'evoluzione sia teorica che pratica del "separatismo femminista", che si è espresso in modi diversi e che subisce continui mutamenti e ri-definizioni a seconda dei contesti di appartenenza politici e sociali ed in relazione alle forme concrete di applicazione...ripeto no, non è affatto semplice e recentemente ci sono molte ri-configurazioni...devo ammettere, mio malgrado, che di fatto ad oggi non ho la preparazione necessaria per affrontare la cosa.--Rhockher 23:38, 29 giu 2010 (CEST)Rispondi

Materiale modifica

  • Adriana Cavarero,Franco Restaino "Le filosofie femministe", Mondadori Bruno, 2002, ISBN: 8861592643.
  • Cristina Gramolini - segreteria nazionale ArciLesbica, Separatismo e mixité, Torino, 13 ottobre 2007.
  • "Nel femminismo statunitense il separatismo era inizialmente separatismo dagli uomini, poi però il termine è stato usato per ogni forma di separatismo anche tra donne, per esempio separatismo delle donne lesbiche dalle donne eterosessuali o delle donne nere dalle donne bianche." (Teresa De Lauretis, "Soggetti eccentrici" , Feltrinelli 1999, ISBN 8807470268.

--Rhockher 01:07, 30 giu 2010 (CEST)Rispondi

Ho inserito la citazione finale che hai postato, mi sembra che renda bene il concetto di evoluzione e diversificazione della pratica separatista.--Senpai - せんぱい scrivimi 10:35, 30 giu 2010 (CEST)Rispondi

La metterei o in coda alla sezione o in approccio teorico (che forse doverebbe essere approcci teorici). Se non ci sono obiezioni...appena ho tempo modifico.--Rhockher 10:45, 30 giu 2010 (CEST)Rispondi

Nessuna opposizione.--Senpai - せんぱい scrivimi 10:51, 30 giu 2010 (CEST)Rispondi

Rif e note modifica

  1. ^ "Separatismo oggi- Le donne con le donne possono-Atti dei convegni 83-84", Centro Femminista Separatista Romano 1986, pagine 330.
  2. ^ Nanni Moretti: "Le parole sono importanti, come ho detto nel mio film "Palombella rossa". Tanto importanti che di questo potremmo parlare per ore"
  3. ^ "Separatismo oggi- Le donne con le donne possono-Atti dei convegni 83-84", già citato.
  4. ^ Chicago Women's Liberation Union, Hyde Park Chapter. Socialist Feminism: A Strategy for the Women's Movement, 1972, booklet
  5. ^ Dialogo sul Movimento di Liberazione della Donna, Intervista a Liliana Ingargiola di Marinella Cucchi, 1 febbraio 1987
  6. ^ Benita Roth , "Separate Roads to Feminism: Black, Chicana, and White Feminist Movements in America’s Second Wave", Cambridge: Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-82260-2.
  7. ^ "Chi ha paura del separatismo?"
  8. ^ "Contro il separatismo. Non è una strategia che esprime la nostra molteplicità"
  9. ^ Chicago Women's Liberation Union, Hyde Park Chapter. Socialist Feminism: A Strategy for the Women's Movement, 1972, booklet
  10. ^ Dialogo sul Movimento di Liberazione della Donna, Intervista a Liliana Ingargiola di Marinella Cucchi, 1 febbraio 1987
  11. ^ Benita Roth,"Separate Roads to Feminism: Black, Chicana, and White Feminist Movements in America’s Second Wave", Cambridge: Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-82260-2.

fonti modifica

Le fonti ai blog (più di uno) servono a far vedere il dibattito interno al movimento (appunto il separatismo è controverso sia all'interno che bla bla bla del movimento f...), il dibattito preso in considerazione in questo caso (rispetto alle fonti dei recenti RB) è APPUNTO è "interno". Ovvero si esprime attraverso chi il movimento lo fa....--Rhockher 16:28, 5 mar 2012 (CET)Rispondi

e chi dice che quel blog è sufficientemente autorevole da poter essere considerato come rappresentativo del femminismo? chi dice che quel collettivo "fa" il movimento femminista? Per me è spam funzionale ad aumentare il PR di un blog che fa solo propaganda antimaschio --79.10.38.42 (msg) 22:09, 7 mar 2012 (CET)Rispondi
Mi viene in mente che si potrebbero scrivere delle voci che fotografano il "movimento femminista" di ieri e di oggi, nomi dei collettivi, gruppi formali e informali....ma non ho molto tempo oggi.--Rhockher 11:35, 10 mar 2012 (CET)Rispondi

Ma da quando i blog sono fonte ?--151.67.197.205 (msg) 11:40, 10 mar 2012 (CET)Rispondi

«Le voci di Wikipedia devono citare le fonti da cui sono tratte. È importante riportare i riferimenti completi atti a individuare l'origine delle informazioni inserite e a verificarne la validità, l'attendibilità e la verificabilità.» Questo non è un forum. Leggere bene policy. "I don't feed the trolls". No gnorri. No SP.--Rhockher 11:54, 10 mar 2012 (CET)Rispondi
Wikipedia:Fonti attendibili Non sviare il discorso. Un blog per essere considerato fonte attendibile in questo caso deve essere autorevole e riconosciuto come caratteristico del movimento femminista. Questo non lo è, onde ragion per cui ripristino --13:33, 10 mar 2012 (CET)


Come detto sopra, non parlo a IP e/o utenze problematiche, reincarnazione e/o SP di infinitati, seguendo questo principio:

 
 
Non alimentate il troll
Non alimentare il troll, si diverte solo lui che diventa sempre più grasso
 
a ogni tua risposta.

Il troll ti distrae e ti distoglie da Wikipedia che così ne soffre, mentre lui ride alla faccia tua.
Il troll è come un vampiro, ti contagia e ti fa diventare troll.
L'unica arma contro il troll è non cadere nel suo gioco e farlo morire d'inedia.
Se vuoi salvare te e Wikipedia non rispondere al troll, si dissolverà da solo.

Per chiunque, invece, volesse farsi un'idea di chi e cosa "fa" il movimento femminista e come si posiziona sul separatismo può leggere la voce e farsi un'idea personale verificando le fonti oppure, per esempio, cercare qual'è stato l'ultimo incontro di attiviste/i in un "feminist-camp" in Italia (tanto per dirne una) con partecipazioni ampie e provenienti da percorsi diversi.AM.--Rhockher 17:32, 10 mar 2012 (CET)Rispondi

Anch'io non capisco l'utilità di quel blog come fonte (del quale però non conosco l'effettiva rilevanza all'interno del movimento). Per quella frase comunque è molto meglio riportare una fonte secondaria (cioè una fonte in cui è scritto che il separatismo è discusso anche all'interno del movimento) piuttosto che linkare un blog in cui c'è gente che discute (cosa normale per un blog) --Tia solzago (dimmi) 22:11, 15 mar 2012 (CET)Rispondi

Prego di non fare modifiche se non condivise, sulla spinta di pressioni esterne ben note. Il blog è rilevante per il panorama italiano. Fare rapida richerchina google per conferma (Nel 2010 se ne parlava anche in "I blog più influenti d'Italia", articolo su "Business People")..--Rhockher 14:51, 18 mar 2012 (CET)Rispondi

Interessante il tuo concetto di versione condivisa. Siccome sta bene solo a te tra tre persone che discutono allora è condivisa... Ripristino. --79.10.180.90 (msg) 20:32, 23 mar 2012 (CET)Rispondi
Come Tia solzago, il fatto che un sito reputi quel blog tra i piu' rilevanti in ambito "Community, costume e curiosità" non vuol dire che si puo' usare come fonte e lo stesso discorso ovviamente vale per gli altri blog la' elencati.--Sandro_bt (scrivimi) 21:28, 24 mar 2012 (CET)Rispondi
Beh, no Sandro. Business People è una testata registrata, non è solo un sito: quindi se una testata registrata (fonte terza ) registra un blog come tra i più autorevoli, o si prova che non è vero o si acquisice come dato di fatto. Tra l'altro il blog citato non è usato come meta-riscontro (semmai il meta-riscontro ce l'hai con Business People ), ma solo come indicatore del dibattito interno. Insomma, non è il solito blogghetto anonimo, visto che è citato da una testata. -- SERGIO (aka the Blackcat) 00:05, 25 mar 2012 (CET)Rispondi
Eh!? Il fatto che Business People sia una testata registrata non è che voglia dire molto (e se fosse così rile tra l'altro BP non afferma che il blog è tra i più autorevoli, ma che è tra i più influenti che non è la stessa cosa. A parte questo, secondo te tutto quello che viene scritto in quei blog segnalati è rilevante? Possiamo usare l'"autorevole influente www.thegossipers.com come fonte per riportare nella voce dell'attore X che la sua rottura con l'attrice Y ha suscitato un forte dibattito tra i fan dei due indicando come fonte un post su quel blog e i relativi commenti? Perché mi sembra che è questo che stiate dicendo... Se il dibattito è davvero rilevante si riuscirà a trovare senza problemi una fonte secondaria che lo attesti, senza dover indicare un post di un blog italiano.--Sandro_bt (scrivimi) 03:20, 25 mar 2012 (CEST)Rispondi

(rientro)??!?!?!Scusate ma si sta parlando di dibattito interno (che significa interno) quindi saranno, nel panorama italiano, ritenuti rilevanti i soggetti che -appunto, all' interno del contesto femminista in questo caso- "prendono parola sull'argomento", tanto più se il soggetto/i in questione è/sono ritenuto/i rilevante/i anche "all'esterno". Il blog di cui si discute è citato e mappato anche nell'immagine (a mio giudizio,molto ben realizzata) qui: http://vincos.it/2011/08/29/la-blogosfera-italiana-2011-prima-parte/ --Rhockher 11:42, 25 mar 2012 (CEST)Rispondi

Al di là dei vari tentativi di sviare la discussione, spero ci si renda conto che usare come fonte un blog solo perchè citato da un altro blog è semplicemente ridicolo --79.52.200.135 (msg) 14:10, 25 mar 2012 (CEST)Rispondi

Come detto sopra, non voglio nutrire IP e/o utenze problematiche, reincarnazione e/o SP di infinitati, seguendo questo principio:

 
 
Non alimentate il troll
Non alimentare il troll, si diverte solo lui che diventa sempre più grasso
 
a ogni tua risposta.

Il troll ti distrae e ti distoglie da Wikipedia che così ne soffre, mentre lui ride alla faccia tua.
Il troll è come un vampiro, ti contagia e ti fa diventare troll.
L'unica arma contro il troll è non cadere nel suo gioco e farlo morire d'inedia.
Se vuoi salvare te e Wikipedia non rispondere al troll, si dissolverà da solo.

--Rhockher 14:41, 25 mar 2012 (CEST)Rispondi

Riusciamo a restare in-topic? Il punto non è se il blog è riconosciuto come tra i più influenti in Italia, ma se un suo post può referenziare il dibattito interno al movimento femminista. Imho la risposta è palesemente no: se quel dibattito è davvero rilevante si troveranno senza problemi delle fonti secondarie che lo attestino (il dibattito, non il blog).--Sandro_bt (scrivimi) 01:32, 26 mar 2012 (CEST)Rispondi

Il blog è espressione rilevante di parte del movimento femminista italiano, ad oggi. Inoltre il post del blog citato riporta per intero l'articolo "Solo donne? Così ribadiamo i ruoli che generano violenza" Di Gaia Maqi Giuliani (inserto Queer di Liberazione, 18 nov 2007) che non riesco a trovare altrove in rete. Ma sicuramente si possono aggiungere anche altre voci al dibattito che è stato piuttosto ampio e "partecipato", prima, durante e dopo il famoso corteo (penso che le adesioni, espressione delle soggettività che hanno dato forma al corteo, siano tutt'ora rintracciabili)--Rhockher 02:01, 26 mar 2012 (CEST)Rispondi

Personalmente sono d'accordo con Sandro, Tia e l'IP. In ogni caso volevo chiedere se non pensate che, come per la voce inglese, si debba specificare che questa ideologia separatista è una forma di segregazionismo sessuale ("sex segregation"). Inoltre proporrei di specificare che si tratta di una forma di "androfobia" o, comunque, di "misantropia". propongo qui visto che la situazione mi pare accesa.--AndreaFox bussa pure qui... 12:35, 27 mag 2012 (CEST)Rispondi
In realtà no, dal momento che separatismo femminista ≠ lesbismo (a parte che non è teorizzato da alcuna parte che si tratti di "androfobia" a meno di fare una RO); tant'è vero che le prime teoriche del separatismo - peraltro etero - chiedevano di separarsi da quegli uomini che non collaborassero consapevolmente per la liberazione femminile, non dagli uomini tout-court. La pratica del separatismo serviva ad acquisire autocoscienza al riparo dalle influenze del modello dominante maschile. -- SERGIO (aka the Blackcat) 13:07, 27 mag 2012 (CEST)Rispondi
Confermo in pieno la visione di Blackcat. Per quanto riguarda le fonti mi sembra che Rhocker abbia chiarito il perchè ci troviamo di fronte alla classico caso in cui quella tipologia di fonte possa essere accettata.----Avversariǿ - - - >(msg) 22:48, 29 mag 2012 (CEST)Rispondi
Mah, in realtà se il riferimento è l'articolo allora va messo come riferimento quello non il blog (si può poi discutere se aggiungere anche il link, ma la fonte non sarebbe il blog). Se invece la fonte è proprio il blog, allora continuo a pensare che se un dibattito interno a un blog non è stato ripreso anche altrove (giornali, libri, ecc.) allora è un chiaro segno che non è rilevante (quel dibattito, non il blog). Sul resto non mi esprimo perché non conosco a sufficienza l'argomento.--Sandro_bt (scrivimi) 01:48, 30 mag 2012 (CEST)Rispondi
Sandro, dal tuo nick ipotizzo tu sia un uomo :-) Allora, grandissima parte del dibattito femminista è interno. Per varie ragioni che immagini (il giornalismo è stata un'attività androcentrica, e anche dove trovavi una donna faceva la presse du coeur, oppure moda, gossip o costume, non giornalismo militante che a livello femminile è un'eccezione... da cui la poca esposizione mediatica del dibattito nel mondo femminista). -- SERGIO (aka the Blackcat) 14:04, 1 giu 2012 (CEST)Rispondi
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