Discussione:Smilitarizzazione del controllo del traffico aereo in Italia

Ultimo commento: 14 anni fa, lasciato da EH101 in merito all'argomento La soluzione politica
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Aviazione
Trasporti
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BLievi problemi relativi all'accuratezza dei contenuti. Informazioni esaustive nella gran parte dei casi, ma alcuni aspetti non sono del tutto approfonditi o altri non sono direttamente attinenti. Il tema non è stabile e potrebbe in breve necessitare di aggiornamenti. (che significa?)
CSeri problemi di scrittura. Linguaggio comprensibile, ma con stile poco scorrevole. Strutturazione in paragrafi carente. (che significa?)
DGravi problemi relativi alla verificabilità della voce. Molti aspetti del tema sono completamente privi di fonti attendibili a supporto. Presenza o necessità del template {{F}}. (che significa?)
BLievi problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file o altri sono inadeguati. (che significa?)
Monitoraggio effettuato nel dicembre 2011

Titolo modifica

Il titolo La smilitarizzazione del controllo del traffico aereo in Italia 1979-1981 non vi sembra fuori standard? Non credo che il "la" all'inizio ci voglia, no? --Gig (Interfacciami) 17:51, 28 ago 2009 (CEST)Rispondi

Probabilmente hai ragione. Questa voce è un disastro, ogni volta che la vedo mi viene da piangere ._. Svello89 (msg) 18:12, 28 ago 2009 (CEST)Rispondi
Rispondo qui al Sig. Morelli, che da IP mi ha chiesto di aggiustare la voce: su una voce del genere non saprei da che parte iniziare... Perché non chiedi in Discussioni progetto:Aviazione? Lì ci sarà sicuramente gente più ferrata di me... --Gig (Interfacciami) 17:32, 17 ott 2009 (CEST)Rispondi

Si comincia modifica

Forte di esperienze simili (e anche più complesse) inizio il lavoro di riscrittura della voce. Come ben sapete, stante la natura collaborativa del progetto e il rispetto che si deve alle opinioni di tutti (anche quelle di chi non rispetta i pilastri di neutralità e necessità di citare le fonti), non è consentito cancellare/riscrivere/riformare interi paragrafi di una voce senza che ci sia consenso di una maggioranza, sia pur minima di utenti. Procederemo come di consueto così: adesso comincio a riscrivere i primi capoversi. Se anche un solo utente appone sotto la mia proposta il suo voto "+1", sarò/saremo autorizzati a rimuovere il testo nella voce e sostituirlo con quello concordato qui. Ovviamente, invece del semplice +1, si può integrare o proporre una versione ulteriormente alternativa. Alla fine, stabilizzato un testo, in pieno spirito collaborativo, lo si trasferisce nella voce, menzionando nell'oggetto della modifica il dibattito tenutosi qui. Ringrazio fin d'ora chi vorrà dare una mano, ricordando che da solo nessuno può fare niente in questi casi. --EH101{posta} 02:19, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

L'incipit modifica

«In Italia fino al 1979 il controllo del traffico aereo era gestito, sia negli aeroporti civili che in quelli militari, esclusivamente da ufficiali e sottufficiali dell’Aeronautica Militare. Venerdì 19 ottobre 1979 il territorio italiano rimase chiuso a tutti i voli per l’intera giornata a seguito di una clamorosa astensione dalle mansioni di controllo della quasi totalità degli addetti alle torri ed i centri regionali.

Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, anche nella sua veste di capo delle forze armate, convocava al Quirinale il presidente del Consiglio Cossiga, i ministri Preti e Ruffini, i generali Mettimano e Bertolucci, un rappresentante degli uomini-radar. Veniva concordata una rapida soluzione: decreto e disegno di legge per attuare la smilitarizzazione con l’impegno dell’approvazione entro trenta giorni in Parlamento, l’assicurazione che contro i militari dimissionari non sarebbe stato preso alcun provvedimento.

La situazione rapidamente si sblocca, il giorno 20 già riprendono i voli; i vertici delle Forze Armate insorgono invocando pesanti sanzioni contro i rivoltosi. In effetti il fatto è senza precedenti nella storia nazionale: ufficiali e sottufficiali accomunati esclusivamente dal lavoro svolto, si astengono dal lavoro rischiando il tribunale militare. Le conseguenze potevano essere: accusa di insubordinazione, ribellione, diserzione.»

È evidente il desiderio di riassumere l'episodio storico e preparare alla successiva cronaca dei fatti. Direi che il testo non rispetta l'esigenza per l'introduzione di una voce di sintetizzare di cosa parla e ricevere link che aiutino a capire le premesse. Proporrei una prima riscrittura dell'incipit, in forma più sintetica e storica evitando avverbi e aggettivi come "clamorosa", "rapida", "pesanti" che già impostano il discorso in termini di analisi storica e non di cronaca dei fatti. Le eventuali valutazioni si riporteranno in un apposito paragrafo in fondo alla voce, di interesse per chi vorrà fare analisi e valutazioni, concentrando in quel luogo e confinandoli, gli aspetti controversi e opinabili. Per ben impostare l'opera direi di attenerci alle domande cosa è successo ? quando ? dove ? chi ? in che modo ? Il perchè, lo lascerei per ultimo. --EH101{posta} 03:11, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

Propongo la riscrittura dell'incipit come segue:

«Con smilitarizzazione del traffico aereo in Italia, si definisce l'insieme di eventi che portò negli anni tra il 1979 e il 1981 alla cessazione del monopolio della fornitura dei servizi del traffico aereo da parte dell'Aeronautica Militare.

In base a quanto stabilito dall'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO), ogni Stato deve avere un ente che detta le norme vigenti (il Regulator) e un ente che fornisce i servizi del traffico aereo (l'Air Navigation Service Provider - ANSP). Dopo la smilitarizzazione, in Italia al posto di un'unica organizzazione militare, vennero creati due ANSP: l'AAAVTAG (Azienda Autonoma Assistenza al Volo Traffico Aereo Generale) (oggi ENAV SpA) e l'Aeronautica Militare. La transizione tra la gestione completamente militare e la gestione mista, si realizzò dopo un periodo di manifestazioni di malumore da parte del personale militare, che culminò con l'astensione dalle attività del 19 ottobre 1979, cui fecero seguito iniziative politiche che portarono al Decreto del presidente della Repubblica 484/81 emanato dall'allora Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini che normalizzò l'assetto del settore.»

Seguirà un paragrafo "premesse storiche". Approvate ? --EH101{posta} 03:38, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

+1 alla riscrittura dell'incipit ed in generale al "piano di lavoro" proposto da EH. A questo punto vedrei bene anche un cambio di titolo in smilitarizzazione del traffico aereo in Italia, senza articolo all'inizio e togliendo le date.--Causa83 (msg) 10:40, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

beh era una ovvia conseguenza. Io dico di aspettare un giorno, per vedere se si unisce qualcuno ma comunque da domani mattina si comincia con lo spostamento della voce e a riscrivere il testo, proponendolo prima qui un paragrafo alla volta e poi immettendolo nella voce dopo verifica del fatto che non è una modifica unilaterale.
Da quello che vedo, dopo l'incipit bastano cinque "puntate", corrispondenti ad altrettanti paragrafi da creare e dal titolo che propongo:
  • il prologo al 19 ottobre 1979
  • la protesta dei controllori
  • reazioni politiche
  • la fase di normalizzazione
  • i retroscena rivelati in tempi successivi
Si tratta di un intervento di urgenza, necessario per ristabilire un tono più compatibile con il progetto, maggiormente storico e meno analitico o celebrativo. L'argomento non sarà per nulla esaurito al termine del lavoro, ma potrà svilupparsi, si spera, in modo più equilibrato, armonico e conforme alle linee guida di Wikipedia. Le rielaborazioni del testo che presenterò qui, saranno solo "bozze" che tutti potranno modificare/criticare o integrare ma una volta stabili, le sostituiremo al testo attuale. -EH101{posta} 16:23, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi
ho leggermente modificato la bozza di incipit. Ecco la differenza [1]. Se non concordate, proponete a vostra volta riscritture riportando una vostra versione. --EH101{posta} 16:56, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

+1 al piano di lavoro, ed urgentissimo il cambio di titolo. --Pigr8 ...libertà é partecipazione! 23:03, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

ehm mi accorgo che il titolo corretto è smilitarizzazione del controllo del traffico aereo in Italia. (Di traffico aereo militare in Italia, per fortuna ce ne è ancora :-D ). Procedo. --EH101{posta} 23:14, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

Il prologo al 19 ottobre 1979 modifica

Versione attuale

«Il primo articolo giornalistico riguardante i controllori del traffico aereo apparve sulla rivista "l’automobile" n°15 del 15 aprile 1973. È incredibile come un argomento del genere, normalmente trattato su riviste specializzate, abbia trovato risalto su una rivista automobilistica. In quegli anni era quasi impensabile prevedere un controllo del traffico aereo civile. È vero che su taluni aeroporti erano presenti nell'ambito del controllo aereo rarissimi civili, ma erano stati assunti con la qualifica di "operai". Due anni più tardi il giornalista Enzo Passanisi scrisse sulle colonne del Corriere della Sera un lungo articolo a sei colonne intitolato " Gli angeli custodi del volo tranquillo". Era il 16 luglio 1975. Allora si parlava delle condizioni di lavoro, degli stipendi miseri e delle scarse attrezzature in dotazione. Nel settembre del 1977 i controllori del centro regionale di Linate attuano le prime timide proteste, applicando alla lettera le disposizioni operative. Il 25 settembre 1977 appare un altro articolo sempre sul Il Corriere della sera a firma di Paolo Chiarelli. "Giuste alcune richieste". Nell'ultima parte si parla dell'aspetto economico dei controllori, ma l'idea di trasferire i compiti di assistenza al volo dai militari ai civili non si ritiene praticabile di fronte al costo che l'operazione comporterebbe, in primo luogo perché lo stipendio dei civili, -sui parametri di quanto avviene all'estero- è di gran lunga superiore di quello dei militari.

Nel gennaio 1979 a puntate e su sette colonne il generale Antonio Mura, ospite del "Il Giornale", elogia l’Aeronautica Militare. " Un'approfondita inchiesta sulla situazione delle Forze Armate italiane" L'Aeronautica militare: piccola ma efficiente. La smilitarizzazione era certamente un argomento del quale si discuteva, ma sembrava talmente lontano nel tempo e forse utopistico da parlarne quasi con pudore. Era forte l’attaccamento all’Aeronautica Militare, il senso della disciplina e delle gerarchie. Questo sicuramente tra gli ufficiali, mentre tra i sottufficiali erano anni che movimenti più o meno "democratici" spingevano alla protesta clamorosa, alle marce politiche, ai militari in corteo in divisa, con il volto travisato ed il pugno chiuso.

A Venezia, nei primi anni '70 era molto attivo un gruppo di colleghi sottufficiali ed un giovane capitano destinato poi ad entrare nel consiglio d'amministrazione dell'ENAV. È innegabile che la spinta alla smilitarizzazione sia partita dal coordinamento democratico dei sottufficiali, ma è certamente altrettanto vero che la protesta clamorosa del 19 ottobre 1979 sarebbe fallita senza l’apporto decisivo dei tanti giovani ufficiali. Si è saputo anni dopo che prigioni e tribunali militari erano già pronti contro i rivoltosi, ma la presenza massiccia di ufficiali e il decisivo intervento del Presidente Pertini consigliarono prudenza.»

a parte i toni di cronaca vissuta, la sequenza temporale è sbagliata e non si capisce da dove inizia la protesta. Faccio un primo tentativo. Il testo rimane parziale e privo di fonti, ma vorrei impostare almeno un inizio di miglioramento.

«Gli anni del dopoguerra videro l'inizio di uno sviluppo rivoluzionario nel controllo del traffico aereo: l'introduzione del radar. Originariamente sviluppato dagli inglesi per la difesa militare, questa nuova tecnologia consentiva agli incaricati del controllo da terra di vedere la posizione degli aerei presentata su schermi video. Nel 1946, la Civil Aeronautics Administration (CAA) degli Stati Uniti d'America introdusse un radar sperimentale da utilizzare sulle torri di controllo dei voli civili e dal successivo 1952, l'agenzia USA iniziò l'impiego di routine di radar per l'avvicinamento e la partenza degli aerei dagli aeroporti.

Nel 1960, la allora Federal Aviation Agency(FAA), statunitense incaricata di regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l'aviazione civile, iniziò i test con aerei dotati di un dispositivo ricetrasmittente (il transponder), anch'esso di derivazione militare, che migliorava la capacità dei radar di seguire il traffico degli aeromobili, al punto che si rendeva possibile far volare aerei civili in sicurezza anche in condizioni in cui la visibilità era nulla e i piloti dovevano effettuare la navigazione aerea, utilizzando solo gli strumenti di bordo e il supporto da terra di operatori particolarmente addestrati: "i controllori". Pur in queste condizioni, gli operatori di terra furono nel tempo sempre più in grado di ridurre la spazio tra aerei vicini (la cosiddetta "separazione") decongestionando le rotte, via via sempre più affollate in seguito allo sviluppo del trasporto aereo di quegli anni. Dal 1965 al 1975, la FAA adottò per prima dei sistemi informatici complessi, in grado di sostituire le scritte tracciate a penna su marcatori di plastica con una presentazione video che riportava informazioni fornite dai transponder in simboli alfanumerici. Inoltre, se opportunamente programmato, i sistemi informatici erano in grado di gestire alcune attività di supporto agli operatori.

All'inizio degli anni settanta, la crescente congestione degli spazi aerei, portò all'impiego sempre più intenso del personale di terra, incaricato del delicato e complesso compito di ottimizzare le rotte per consentire un efficiente svolgimento dei voli, ma, nello stesso tempo, responsabili che i velivoli a loro affidatigli, non collidano tra loro o con ostacoli naturali.»

Qui mi ricollego al movimento italiano veneziano dei primi anni '70, poi agli articoli di giornale del 73, 75 e 79. Commenti ? --EH101{posta} 23:55, 19 ott 2009 (CEST)Rispondi

Trasferito nella voce con rielaborazioni minori. --EH101{posta} 16:15, 20 ott 2009 (CEST)Rispondi

La situazione in Italia modifica

Adesso proverò a rielaborare il testo relativo alle premesse in Italia al 19 ottobre 1979, meglio inserite in un contesto storico di paragone a quanto accadeva nel resto del mondo occidentale. Proponente pure correzioni ai titoli dei paragrafi, ai concetti, suggerite wikilink o modifiche di stile liberamente. --EH101{posta} 16:15, 20 ott 2009 (CEST)Rispondi

«Negli Stati Uniti, la constatazione delle essere in presenza di rischi per vite umane e la crescente complessità degli strumenti tecnologici divenuti disponibili, portarono al riconoscimento di una specifica professionalità per gli operatori incaricati del controllo del traffico aereo. Trattandosi di dipendenti di una organizzazione civile, la retribuzione venne adeguata agli effettivi rischi penali e civili corsi nell'esercizio dell'attività. Inoltre, la condizione di ente civile, consentiva l'esistenza di organizzazioni di rappresentanza del personale, in grado di svolgere il ruolo di interlocutori dei vertici dell'agenzia governativa, su temi quali la durata dell'orario di lavoro, i turni di riposo, l'adeguatezza delle attrezzature, la validità delle procedure. Gli studi di ergonomia e l'analisi degli incidenti che si raffinarono in quegli anni, fecero comprendere come si trattasse di argomenti fortemente collegati alla sicurezza del volo.

In Italia negli stessi anni, il retaggio bellico e la concomitante "guerra fredda" con i paesi del blocco sovietico, uniti alla presenza di procedure e tecnologie di provenienza militare e largamente sovrapponibili a quelle impiegate per la difesa aerea, lasciarono nelle mani dell'Aeronautica Militare la gestione del controllo del traffico aereo civile.

All'inizio degli anni settanta la crescente disparità a confronto con le altre organizzazioni occidentali, particolarmente con quella statunitense, creò fermento negli ambienti dei giovani ufficiali e tra i sottufficiali dell'arma azzurra comandati al servizio di controllo del traffico aereo civile. La particolarità della organizzazione militare, però, non consentiva forme di protesta normalmente praticate nelle attività civili. La astensione dal servizio e la propaganda per l'organizzazione di forme di protesta tra militari è regolamentata da particolari codici penali, che la definiscono come ammutinamento e sedizione. A distanza di anni dagli eventi è divenuto noto che erano già state predisposte le azioni per deferire ai tribunali militari i protagonisti di azioni di protesta che, in applicazione dei codici, avrebbero portato a condanne alla reclusione. Il 16 luglio 1965, un lungo articolo sul Corriere della Sera dal titolo " Gli angeli custodi del volo tranquillo" per primo accennò alle difficoltà delle condizioni di lavoro, alle scarse attrezzature e retribuzioni degli operatori militari adibiti al controllo del traffico aereo civile.

Nel settembre del 1977 i controllori del centro regionale di Linate attuano le prime forme di protesta, applicando alla lettera le disposizioni operative. Il 25 dello stesso mese, viene pubblicato un altro articolo sul Corriere della Sera che con il titolo "Giuste alcune richieste" nell'ultima parte commenta l'aspetto economico dei controllori. L'idea, però, di trasferire i compiti di assistenza al volo dai militari ai civili non si ritiene praticabile a fronte del costo che l'operazione comporterebbe, in primo luogo perché lo stipendio di operatori civili, paragonato a quello degli omologhi stranieri, sarebbe di gran lunga superiore di quello dei militari italiani.

Nel gennaio 1979 in una serie di articoli a puntate su il Giornale dal titolo "Un'approfondita inchiesta sulla situazione delle Forze Armate italiane" , il generale Antonio Mura non fece cenno alla vicenda. La smilitarizzazione era un argomento del quale si discuteva, ma non era in agenda tra i vertici delle forze armate italiane, mentre da anni esistevano movimenti tra alcuni sottufficiali che spingevano alla protesta clamorosa, fino a proporre manifestazioni con sfilata in corteo in divisa, a volto coperto e con il pugno chiuso.»

Ci tengo a precisare che spero comprendiate si tratta per ora solo di una terapia d'urto. La riscrittura per ora è concentrata in una rielaborazione con un maggiore punto di vista neutrale, minore numero di aggettivi e apprezzamenti e rimozione di episodi marginali (l'articolo sulla rivista automobilistica per esempio). Mancano ancora totalmente le fonti, i riscontri, i link agli archivi dei giornali. Sebbene quanto esposto sia ampiamente verosimile, non è assolutamente così che si scrive una voce di Wikipedia e servirà poi un ulteriore lavoro di ricerca di fonti a supporto o di eliminazione di parti non sufficientemente supportate, come per esempio quella qui sopra dove si parla di azioni già predisposte per il deferimento ai tribunali militari. Serve comunque assenso per sostituire il testo attualmente presente che ho riportato sopra e termina con "decisivo intervento del Presidente Pertini consigliarono prudenza." Molto più, serve una mano per migliorare e ulteriormente oggettivizzare il testo. --EH101{posta} 18:41, 20 ott 2009 (CEST)Rispondi

Per gli articoli è un problema, il corsera, poi, ha in archivio solo articoli dal 1992 ad oggi. La maggior parte del materiale è su controllori.it... Comunque, qualcosa ho trovato.
Adesso devo staccare, ma domani vedo di fare un altro giro.--Causa83 (msg) 19:52, 20 ott 2009 (CEST)Rispondi
Ok. Prendo per un ok alla mia bozza di questo paragrafo. Lo trasferisco nella voce e continuo. Non manca ormai molto alla fine della prima riscrittura. --EH101{posta} 11:33, 21 ott 2009 (CEST)Rispondi

la protesta dei controllori del 19 ottobre 1979 modifica

testo attuale

«Per tutto il mese di ottobre i giornali riportano notizie. Si può dire che fosse l’argomento principale di ogni rivista e giornale. C’era qualcosa nell’aria, la protesta montava e l’atteggiamento dei politici non aiutava certamente la distensione. L’aeronautica respingeva ogni legittima richiesta, i ministri interessati mostravano i muscoli, nessuno si aspettava ciò che sarebbe accaduto. Il giorno 19 ottobre 1979 sarebbe stato il D-Day. Tantissimi controllori ed assistenti erano indecisi sul da farsi quando il ministro dei trasporti On Preti, intervistato da un giornalista RAI nel corso del telegiornale disse: "fate come me, io domani andrò in volo, sarà tutto regolare".

La quasi totalità dei controllori e assistenti presentarono le dimissioni temporanee dal serviziocontrollori. it/i_documenti_originali_1979.html. La quasi totalità dei controllori aveva preparato una dichiarazione da consegnare al comandante del servizio con la quale si chiedeva di essere esonerati dal servizio per ragioni personali contingenti. In caso di ordine ad operare si doveva richiedere ordine scritto. Coloro che lavoravano in aeroporti esclusivamente militari rischiarono effettivamente i tribunali militari, ma in alcuni casi la comprensione di alcuni comandanti e direttori di CDA (i responsabili del settore assistenza al volo, compreso il servizio meteo ed il servizio telecomunicazioni) per il momento limitarono i danni. Le notizie che arrivavano da tutta l’Italia erano esaltanti. La totalità dei controllori si era rifiutata di svolgere il servizio, gli aerei erano rimasti a terra, tutto il traffico aereo era bloccato, l’Italia era praticamente isolata dal resto del mondo. Solo nel tardo pomeriggio, con l’autorevole e tempestivo intervento del Presidente Pertini la situazione dei voli lentamente ritornò alla normalità.»

Potremmo rielaborarlo come:

«Il 3 giugno 1979 si tennero le elezioni politiche. Nell'agosto successivo, venne nominato Presidente del consiglio Francesco Cossiga ma nella compagine di governo rimasero nel loro incarico Luigi Preti al Ministero dei trasporti e Attilio Ruffini al Ministero della Difesa provenienti dal precedente quinto governo Andreotti. Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica era dal 1977 il generale Alessandro Mettimano.

L'agitazione tra i militari aumentò e iniziò a essere riportata dalla stampa fino a raggiungere il suo culmine nel mese di ottobre. I ministeri interessati e i vertici dell'Aeronautica Militare si rifiutarono di riformare il settore, ignorando le richieste fino al punto da irritare i contestatori più attivi che iniziarono a far circolare l'idea di una protesta clamorosa: obiettivo dei promotori dell'iniziativa era bloccare il traffico aereo civile in Italia, chiedendo a tutti gli operatori di presentare le dimissioni temporanee dal servizio lo stesso giorno, fissato per il 19 ottobre. La quasi totalità dei controllori preparò una dichiarazione da consegnare al comandante del servizio con la quale si chiedeva di essere esonerati dal servizio per ragioni personali contingenti. In caso di ordine ad operare, i coordinatori dell'iniziativa suggerirono di pretendere un ordine scritto.

Il giorno prima della inedita forma di protesta, non era certa l'adesione all'iniziativa e molti controllori ed assistenti risultavano ancora indecisi. Il ministro Preti, intervistato da un giornalista RAI nel corso del telegiornale disse: "fate come me, io domani andrò in volo, sarà tutto regolare".

Il giorno dopo, invece, la quasi totalità dei controllori e assistenti presentò le dimissioni temporanee dal servizio. Gli aerei rimasero a terra e quel 19 ottobre 1979, tutto il traffico aereo italiano fu bloccato.»

Seguirà la reazione politica. --EH101{posta} 13:57, 21 ott 2009 (CEST)Rispondi

La soluzione politica modifica

Prima ancora delle reazioni a commento, penso convenga dare conto di come venne effettivamente risolta la vicenda. Da quanto ho visto cercando tra le fonti che quanto prima cominceremo a riportare nel testo nel modo e maniera consoni, il coinvolgimento di Cossiga fu pari, se non maggiore di quello di Pertini nella vicenda. L'estensore del testo attuale, (protagonista e testimone dell'epoca) tendenzialmente fa una apologia grata e comprensibile a Pertini che gli evitò la reclusione militare, ma mi sono fatto l'idea che alla fine fu Cossiga a prendere le iniziative di legge che portarono in tempi brevissimi (visti in relativo agli iter ordinari di questi processi normativi) alla smilitarizzazione. Non era tenuto assolutamente a farlo, anzi altri suoi predecessori e successori non lo avrebbero fatto, maggiormente dopo un successo elettorale della DC, inassato nelle elezioni di qualche mese prima. Come riportato, il Presidente Pertini intimò al procuratore militare di non prendere iniziative. Se sul momento la richiesta venne esaudita, non lo fu da lì a qualche giorno, come è ovvio che sia, stante l'attuale divisione dei poteri e l'obbligatorietà della azione penale in Italia. I controllori furono tutti incriminati e solo l'amnistia successiva sopraggiunta (proulgata da Pertini, ma a valle di un quadro normativo diventato compatibile) evitò che i processi procedessero nell'istruttoria, che sarebbe inevitabilemente terminata con condanne per tutti e gravi per gli organizzatori. Non sto eprimendo un giudizio, ma sforzandomi di fare una ricostruzione a distanza di anni e il più possibile oggettiva. Ad ogni buon conto, proprio per evitare il mio o il NNPOV di chiunque, cercherò di riportare la cronaca più distaccata possibile di cosa accadde. Nel "complicato" paragrafo finale a commento politico di questa vicenda, si potrà tentare una analisi dei ruoli e dei comportamenti dei protagonisti, limitando in un'area ristretta le mai semplici a farsi considerazioni, ricordandosi che non siamo autorizzati a mettere del nostro (WIkipedia non è un blog), ma possiamo solo riportare considerazioni scritte da altri.

testo originale

«I contraccolpi politici furono enormi. Si chiesero le dimissioni del Ministro dei trasporti On. Preti. Il ministro della difesa Ruffini riceve i generali i quali chiedono con insistenza se "il codice militare vale dopo il caso degli uomini-radar" ( Corriere, 23 ottobre 1979). Il Giornale del 24 ottobre 1979 titola: "un altro 8 settembre dicono i vertici militari" (Renzo Trionfera) ed un duro articolo di Federico Orlando mette in risalto come i "capitani rivoltosi " ormai sicuri dell’impunità rivolgano sempre più pressanti richieste e pretese. Subito i giornali cominciarono a valutare i reati commessi e le mancate punizioni, in definitiva ritennero l’azione del 19 ottobre una resa delle istituzioni, una vittoria dei rivoltosi, un codice militare dimenticato.

Alberto Li Gobbi su Il Giornale del 25 ottobre 1979 ricorda le pene previste per l’insubordinazione, l’ammutinamento, il rifiuto controllori. it/le_rappresaglie.html. Tutte pene previste dal codice militare di pace. Solo l’autorevole e decisiva parola del Capo dello Stato, On. Pertini ci salvò dalla galera o dalla rimozione. Tuttavia le indagini proseguirono, ci furono interrogatori, tentativi di intimidazioni ma ormai il processo di smilitarizzazione era avviato. Le dimissioni vennero ritirate ma le tensioni interne tra controllori ed autorità militari si acuirono. Coloro che già erano impiegati in aeroporti civili o nei Centri di controllo transitarono nei ruoli del Commissariato all'Assistenza al Volo già dal 1° maggio 1980.

Chi era invece impiegato negli aeroporti militari dovette attendere ancora fino al 26 febbraio 1981. Era una strana situazione: ci si sentiva temporanei, mal sopportati, consapevoli che comunque un periodo era chiuso per sempre. L'aeronautica aveva dato loro tutto ma i vertici militari non avevano saputo recepire alcune legittime richieste. Sarebbe bastato poco per evitare lo scontro diretto che avrebbe portato ad una insanabile rottura: bastava istituire il ruolo dei controllori, adeguare i compensi per le prestazioni notturne e festive esonerare i controllori operativi dai servizi armati e forse nulla sarebbe accaduto, perlomeno nei modi sopra descritti.»

bozza proposta

«Man mano che arrivavano le notizie sulla adesione alla protesta e le notizie di collisioni mancate, la situazione si chiarì nella sua gravità. I voli furono fermati per siurezza e come titolarono i giornali, l'Italia si trovò isolata dal resto del mondo. Pertini, eletto da poco più di un anno alla Presidenza della Repubblica, rompendo ancora una volta con le consuetudini di comportamento dei suoi predecessori, in modo per l'epoca inedito si avvalse della sua condizione di capo delle forze armate italiane e convocò al Quirinale il Presidente del Consiglio Cossiga e alcuni rappresentanti dei controllori. Presentando la promessa del capo del governo di disciplinare la materia con un decreto legislativo urgente che avrebbe varato la smilitarizzazione, ottenne il rientro della protesta e davanti ai presenti, telefonò al procuratore militare intimandogli di non iniziare l'azione penale. Gli operatori, ormai ribattezzati dalla stampa "uomini radar", ritirarono le dimissioni e già nel pomeriggio la situazione iniziò a normalizzarsi.»

Adesso va messo il complesso delle norme e regolamenti che traghettarono dalla condizione preesistente a quella civile. Solo dopo questa trattazione arriverà il "famigerato" paragrafo con la relazione sui commenti politici che ovviamente si sprecarono. --EH101{posta} 10:39, 22 ott 2009 (CEST)Rispondi

  Fatto Rimossi o spostati i tag principali. Ci tengo a precisare che la voce è ancora a mio avviso lontana da essere di qualità accettabile e pienamente conforme alle linee guida di verificabilità, neutralità e comunque qualità di Wikipedia. Nel contempo, penso sia comunque stata almeno impostata in modo più adeguato ed è libera di crescere ed espandersi secondo i principi di analisi storiografica che il progetto si è dato. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato e continueranno a farlo. --EH101{posta} 11:28, 23 ott 2009 (CEST)Rispondi
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