Domenico Mennitti
Domenico Mennitti | |
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Sindaco di Brindisi | |
Durata mandato | 13 giugno 2004 – 31 agosto 2011 |
Predecessore | Bruno Pezzuto (commissario straordinario) |
Successore | Bruno Pezzuto (commissario straordinario) |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 20 giugno 1979 – 22 aprile 1992 |
Legislature | VIII, IX, X |
Gruppo parlamentare |
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale |
Circoscrizione | Lecce-Brindisi-Taranto |
Collegio | Lecce |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | MSI (fino al 1991) Forza Italia (1994-2009) Il Popolo della Libertà (2009-2013) |
Titolo di studio | Licenza media superiore |
Professione | giornalista |
Domenico Mennitti (Termoli, 11 agosto 1939 – Brindisi, 6 aprile 2014) è stato un politico e giornalista italiano, già vice segretario nazionale del MSI-DN è stato sindaco di Brindisi dal 2004 ad agosto 2011.
BiografiaModifica
Agli inizi degli anni cinquanta si trasferisce a Brindisi e lì inizia la sua carriera giornalistica, dove fondò e diresse la "Gazzetta di Brindisi".
Nel MSIModifica
Entrò presto in politica, alla fine degli anni '50, e fece parte della direzione nazionale giovanile del MSI.
È stato eletto nel 1979 deputato della VIII legislatura della Camera dei deputati per il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, venendo riconfermato nel 1983 e nel 1987. Ha fatto parte di alcune commissioni della Camera tra cui:[1]
- Commissione Bilancio e Partecipazioni statali nell'VIII, IX e X legislatura;
- Commissione parlamentare per la ristrutturazione e riconversione industriale e per i programmi delle Partecipazioni statali nell'VIII, IX e X legislatura.
Dirigente del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, al congresso di Sorrento del 1987 si candida alla segretaria del partito per la componente interna "Proposta Italia", ma giunge terzo dopo Gianfranco Fini e Pino Rauti. Al congresso di Rimini del 1990, sostiene Rauti, che viene eletto e di cui diviene vice segretario vicario, fino alle sue dimissioni dal partito nel 1991, quando Fini torna alla segreteria.
Dopo aver fondato e diretto dal 1985 al 1991 la rivista di area "Proposta", nel 1991 lascia anche il seggio da deputato e diviene direttore del quotidiano "Roma" di Napoli.
In Forza ItaliaModifica
Nel 1994 rientra in politica, ed è tra i fondatori di Forza Italia, partito di cui diviene coordinatore nazionale e membro del Comitato di Presidenza, fino al 1996. Sempre nel 1994 fonda con Vittorio Mathieu e dirige la rivista di cultura politica Ideazione, organo della fondazione omonima da lui presieduta. È anche editorialista de Il Giornale, Il Tempo, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Nuovo Quotidiano di Puglia e Corriere del Mezzogiorno.
Nel 2001 viene eletto al Parlamento europeo nella lista di FI e aderisce al Partito Popolare Europeo. Membro dell'Ufficio di presidenza, presiede la Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania.
Alle elezioni comunali del 12 e 13 giugno 2004 è eletto sindaco di Brindisi con una coalizione di centro destra, al primo turno con il 53,8% dei voti. In luglio si dimette da deputato europeo.
Il 21 e il 22 giugno 2009 è riconfermato al ballottaggio con il 52,5% dei consensi. Nell'aprile 2011 ha preannunciato le sue dimissioni dalla carica di sindaco, motivate da ragioni di salute. Le dimissioni sono divenute efficaci il 31 agosto; il 2 settembre successivo si è insediato il commissario prefettizio.[2] È scomparso nel 2014 all'età di 74 anni dopo una lunga malattia[3].
PubblicazioniModifica
- Rapporto sulle partecipazioni statali, Roma, I.S.C., 1983.
- Brindisi, una nuova idea di città, Roma, 2004.
- Destra e democrazia: dall'ideologia al progetto, Bari, Progedit, 2010. ISBN 978-88-6194-094-9.
- Un'altra idea del Mezzogiorno, Lecce, D.cò, 2012. ISBN 978-88-9066-101-3.
NoteModifica
Collegamenti esterniModifica
- Domenico Mennitti, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- Domenico Mennitti, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- www.mennittisindaco.it, su mennittisindaco.it. URL consultato il 31 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2010).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 53476291 · ISNI (EN) 0000 0000 3378 1561 · SBN IT\ICCU\CFIV\006238 · LCCN (EN) n99001573 · WorldCat Identities (EN) lccn-n99001573 |
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