Enrico Buonafede

compositore e direttore d'orchestra italiano

Enrico Buonafede (Napoli, 21 giugno 1920Napoli, 11 ottobre 1987) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano.

Enrico Buonafede

È noto per essere autore di diverse centinaia di canzoni napoletane.

Biografia

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Nacque nel rione Sanità; precocemente orfano, fu mandato in collegio a Roma e da lì fu selezionato e indirizzato agli studi musicali presso l'Accademia della Farnesina. Si diplomò in direzione e composizione nel 1939, ma già dal 1938 gli fu conferito l'incarico di direttore della "Fanfara del Comando Federale di Littoria". Continuò poi come insegnante di musica e canto, nonché direttore della banda musicale del Collegio Marinaro "Caracciolo" della G.I.L., Sabaudia[1].
«Negli anni 1941-42 è stato direttore d'orchestra della stazione radiofonica di Cettigne, in Montenegro. Tra il 1943 e il 1945, rientrato a Napoli, mette insieme un ensemble musicale suonando per i Club degli Alleati»[2].
Dagli anni quaranta inizia la copiosa produzione di canzoni napoletane; in molti testi si fa risalire la prima a Parole facile, dopo aver vinto il concorso-audizione indetto dalla Casa editrice Gesa nel 1946 per conto del comitato per la Festa di Piedigrotta[3]; tuttavia, nell'archivio della Discoteca di Stato, oggi accessibile in Rete, ci sono testimonianze di composizioni che è lecito supporre anteriori.

In seguito pubblicò per altre case editrici specializzate in musica napoletana: Giba, La Canzonetta, Bideri. Si dedicò, nel corso di tutta la sua lunga carriera, all'attività di "arrangiatore" (era un eccellente orchestratore, dalla solida formazione accademica, prestato alla musica "leggera") su commissione degli autori sprovvisti delle competenze necessarie, come anche delle stesse case discografiche nazionali (Rca Italiana, Fonit) e delle tantissime etichette locali (Vis Radio, Zeus, Studio7).

Il tutto continuando a scrivere canzoni per iniziativa propria o, spesso, su sollecitazione degli autori dei testi, tra cui spicca lo scrittore e giornalista Giuseppe Marotta, col quale si instaurò un rapporto di reciproca fraterna amicizia. Insieme, hanno realizzato canzoni come 'Mbraccio a te[4] e 'O destino[5] affermatesi nel repertorio della canzone classica napoletana.

Collaborò, inoltre, con Enzo Di Gianni, Peppino Fiorelli, Ciro Parente[6], e altri[7].

C'è da notare che, come da costume diffuso nella tradizione della canzone napoletana, in maniera più marcata di quanto avvenga comunque nell'ambito della musica leggera, la composizione della canzone spesso era commissionata da parte di autori "poeti non professionisti" come anche di cantanti bisognosi di allargare e innovare il proprio repertorio, il che porta a un numero di canzoni di Buonafede che ammonta a diverse centinaia, pur con irrisolti problemi di datazione e riferimenti alle fonti che non siano la mera registrazione alla SIAE.

Gli anni della televisione

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Dal 1958, cioè pressoché agli inizi della programmazione ufficiale del solo canale Nazionale della Rai, lavorò per diversi spettacoli televisivi. Si trattava di dirette dalle manifestazioni napoletane, come "Piedigrottissima", e di edizioni del "Festival della canzone napoletana", cui partecipò nella duplice veste di autore e direttore d'orchestra[8], come anche di trasmissioni a vocazione nazionale: Canzonissima, Quattro passi tra le note, Giardino d'inverno, Sette voci, 15 minuti con..., L'altra domenica. E ancora, Concerto per Napoli, Passeggiata sul golfo, Autunno napoletano, Anfiteatro d'oro Pozzuoli, Festival della canzone di New York.

Negli anni 1970-77 fu responsabile musicale dello spettacolo "L'usignolo di Napoli", prodotto dalla RAS (Riunione Adriatica di Sicurtà), una manifestazione sul modello dello Zecchino d'oro. Fu coadiuvato da Cino Tortorella che, in veste di Mago Zurlì, presentò diverse edizioni. Assunta la direzione artistico/musicale di "Canale 21", storica emittente televisiva napoletana, coinvolse Tortorella come coautore, animatore e presentatore dello spettacolo televisivo "Il cantapinocchio".

Lo spettacolo televisivo fu sospeso e poi cancellato in seguito al terremoto del 1980 e alla crisi economica che ne derivò per Napoli e per le zone della Campania più interessate dal sisma. Così come terminarono le attività di insegnante di musica e canto e direttore della banda musicale del convitto "Ugo Filangieri", che accoglieva giovani in difficoltà dei quartieri popolari di Napoli, chiuso in seguito ai danni strutturali provocati dal terremoto.

«Fra le sue canzoni più note»[7]

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Titolo (Autore dei versi, evento e anno)

Discografia parziale

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Titolo, Interprete, Etichetta, anno.

Dischi 78 rpm

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Dischi 45 rpm

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  1. ^ Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, I, Napoli, Il torchio, 1968, p. 202.
  2. ^ Pietro Gargano, Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana, Vol. I, Napoli, Magmata, 2012, p. 268, ISBN 8890423730.
  3. ^ Venanzio D'Agostino e Nuccio Tortora, Napoli fonografica, Libretto di accompagnamento al cofanetto di Compact Disc, Napoli, Flying Records Italia, 1997.
  4. ^ Vittorio Paliotti, Storia della canzone napoletana, Roma, Newton & Compton Editori, 1992, p. 310, ISBN 8854100668.
    «A Napoli c'è da segnalare il felice ingresso al Festival del 1959, di Giuseppe Marotta ... Esce infatti trionfante 'Mbraccio a te, musica di Enrico Buonafede»
  5. ^ Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Napoli, Luca Torre Editore, 2010, p. 115, ISBN 978-889061380-7.
    «Una delle canzoni più belle della seconda serata, che entusiasma sia il pubblico che la stampa, è, senza dubbio, 'O destino , brano dal testo tradizionale e dalla musica moderna»
  6. ^ Ettore De Mura, Cit., p. 133.
    «(Napoli, 1909 - [?, ?]) con la sua prima canzone Duje paradise musicata da E. A. Mario, nel 1928 ottenne il primo clamoroso successo. Appartiene alla categoria dei "poeti" e non dei "parolieri"»
  7. ^ a b Ettore De Mura, Cit., Vol. 1, p. 202.
  8. ^ Antonio Sciotti, Cit, 3 gennaio 2014.

Bibliografia

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  • AA.VV., Canzone napoletana, fascicolo 25, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1970
  • Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli, Il Torchio, 1969
  • Pietro Gargano e Gianni Cesarini, La Canzone Napoletana, Milano, Rizzoli Editore, 1984
  • Pietro Gargano, Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana, Napoli, Magmata, 2012
  • Raffaele Mallozzi, Parlanno... : poesie con l'aggiunta di canzoni / Raffaele Mallozzi prefazione di Vittorio Paliotti, Napoli, A. Gallina, 1982
  • Vittorio Paliotti, Storia della canzone napoletana, Roma, Newton Compton Editori, 2004
  • Antonio Sciotti, Cantanapoli. Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Napoli, Luca Torre editore, 2011

Collegamenti esterni

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