Ferrovia Modena-Vignola

linea ferroviaria italiana

La ferrovia Modena-Vignola collegava il capoluogo modenese con la cittadina di Vignola.

Modena-Vignola
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioModena
FineVignola
Attivazione1888
Soppressione1969 (passeggeri)
1972 (merci)
Precedenti gestoriFMV (1888-1917)
SEFTA (1917-1972)
Lunghezza26 km
Scartamento950 mm (fino al 1932)
1435 mm
Elettrificazione3000 V CC
DiramazioniSpilamberto-Bazzano (1914-1944)
Noteil tracciato è oggi in parte utilizzato come pista ciclabile
Ferrovie

Fu attivata il 29 luglio 1888[1] dalla Società Anonima Ferrovia Modena Vignola (FMV) che aveva ottenuto la concessione per l'esercizio dall'amministrazione provinciale di Modena. Era lunga 26 km ed utilizzava uno scartamento da 950 mm

Nel 1914 fu completato il collegamento ferroviario che dalla stazione di Spilamberto collegava Bazzano, località servita, a partire dal 1883, dalla tranvia Bologna-Casalecchio-Vignola che veniva altresì raggiunta dalla stazione capolinea e che nel 1938 venne sostituita da una parallela ferrovia.

 
Rotaie ancora visibili lungo la pista ciclabile nei pressi di San Vito

Nel 1917 l'esercizio della linea passò alla SEFTA che tra il 1929 e il 1932 procedette alla sua elettrificazione e all'adozione dello scartamento normale.

La seconda guerra mondiale provocò numerosi danni alla linea ferroviaria, tanto che si decise di non ricostruire la diramazione Spilamberto-Bazzano.

Nel 1969, la SEFTA, ora di proprietà della provincia, decise di sopprimere il traffico passeggeri. La linea rimase attiva per il traffico merci fino al 1972.

Il sedime è stato utilizzato per una pista ciclabile lungo la quale si possono ancora vedere le piccole stazioni abbandonate. Le scritte di località sono ancora visibili[2].

Percorso

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Stazioni e fermate
     
Raccordo per Modena FS e linea SEFTA per Mirandola † 1972
 
0+000 Modena Ferrovie Provinciali
     
Vecchio tracciato per Modena Barriera Garibaldi
     
Vecchio tracciato tranviario † 1932
     
Linea SEFTA per Sassuolo
     
2+820 Torrazzi
     
Nuovo tracciato tranviario * 1932
         
Tranvia per Maranello
 
3+264 Vaciglio
 
5+430 Paganine
 
7+352 San Donnino di Nizzola
 
Autostrada A1 - Strade europee E35-E45
 
9+417 San Lorenzo – San Vito
 
12+151 Castelnuovo Rangone
 
13+436 Settecani – Castelvetro
 
14+514 Belvedere
 
16+144 Sant'Eusebio
 
17+044 Rio Secco
 
18+596 Spilamberto
     
Linea SEFTA per Bazzano † 1944
 
21+776 Confine
     
Linea FCV per Bologna
     
Raccordo con Vignola (FCV)
     
24+915 Vignola / Vignola (FCV)
  • Modena Piazza Manzoni: funzionante;
  • Vaciglio: abbandonata e parzialmente crollata;
  • Paganine: abbandonata, ma in buono stato di conservazione;
  • San Donnino di Nizzola: abbandonata e parzialmente crollata;
  • San Lorenzo - San Vito: abbandonata ma in buono stato di conservazione;
  • Castelnuovo Rangone: restaurata, è sede del circolo anziani;
  • Settecani - Castelvetro[3]: abbandonata e pericolante;
  • Belvedere: demolita;
  • Sant'Eusebio: abitazione privata;
  • Rio Secco: abbandonata, ancora in discrete condizioni;
  • Spilamberto: demolita;
  • Confine[4]: pericolante;
  • Vignola: funzionante, impresenziata.
 
ex-stazione di Castelnuovo Rangone

Diramazione Spilamberto-Bazzano

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Stazioni e fermate
 
Linea per Modena
 
0+000 Spilamberto
     
Linea per Vignola
 
1+812 San Cesario sul Panaro
 
3+187 Ponterosso
 
4+188 Piumazzo
 
4+563 Piumazzo Zuccherificio
         
per Castelfranco Emilia
         
Bazzano (nuova) * 1938 / Bazzano (SEFTA)
             
Bazzano (FCV) * 1938 - Linea Casalecchio-Vignola
 
6+751 Bazzano (vecchia) † 1938

La linea fu concessa nel 1912[5] e aperta il 9 dicembre 1914 a scartamento ridotto e trazione a vapore.

Il 22 dicembre 1932 iniziò il servizio a scartamento normale e trazione elettrica.

 
ex-stazione di San Lorenzo-San Vito

Il 29 ottobre 1938, con l'apertura della linea ferrovia Casalecchio-Vignola (che sostituiva la preesistente tranvia a vapore Bologna-Vignola), fu abbandonata la vecchia stazione di Bazzano, sita sull'argine del torrente Samoggia a breve distanza da quella di nuova costruzione.

Il servizio fu sospeso nel 1944 a causa dei danni provocati dalla seconda guerra mondiale, e mai riattivato, a causa dello scarso traffico manifestatosi già nell'anteguerra che sconsigliava la ricostruzione della linea[6][7]. Al suo posto fu istituita un'autolinea gestita dall'impresa Barozzi[8].

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