Ferrovia Winterthur-Bülach-Koblenz

La ferrovia Winterthur-Bülach-Koblenz è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.

Winterthur-Bülach-Koblenz
Stati attraversatiBandiera della Svizzera Svizzera
InizioWinterthur
FineKoblenz
Attivazione1876
GestoreFFS
Precedenti gestoriNOB (1876-1901)
Lunghezza48,38 km
Scartamento1 435 mm
Elettrificazione15000 V CA 16,7 Hz
Ferrovie

Storia modifica

La prima idea di una ferrovia che da Winterthur si dirigesse verso Basilea risale agli anni Sessanta del XIX secolo. Ottenuta nel 1870 la concessione, i primi lavori iniziarono due anni più tardi, non senza controversie tra la Schweizerische Nordostbahn (NOB), concessionaria della linea, e il comune di Winterthur sul collegamento diretto con Waldshut, risoltisi nell'aprile 1874 con la decisione di far passare la linea per Koblenz, come proposto dalla NOB.

La linea aprì il 1º agosto 1876, con due settimane di ritardo rispetto a quanto previsto a causa di un'alluvione.

La NOB venne nazionalizzata il 1º gennaio 1902: le sue linee entrarono a far parte delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS)[1].

La tratta Bülach-Eglisau fu elettrificata il 15 dicembre 1928, insieme alle tratte Zurigo Oerlikon-Bülach e Eglisau-Neuhausen[2], mentre il resto della linea venne elettrificata nel 1945 in due tranches (Koblenz-Eglisau il 1º luglio, Bülach-Winterthur due settimane dopo)[3].

La sezione Bülach-Eglisau venne raddoppiata nel 1897, in occasione dell'apertura della linea Eglisau-Neuhausen[4].

Caratteristiche modifica

La linea, a scartamento normale, è lunga 48,38 km, è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è dell'8 per mille, il raggio di curva minimo 280 metri. È a doppio binario tra Bülach ed Eglisau[5].

Percorso modifica

Stazioni e fermate
 
per Etzwilen, per Romanshorn, per San Gallo e per Rapperswil
     
per Sciaffusa
 
0+000 Winterthur
     
per Zurigo
 
1+72X Winterthur Töss
 
fiume Töss
     
3+39X raccordo Nägelsee
 
4+68X Winterthur Wülflingen
 
7+58X Pfungen
 
12+32X Embrach-Rorbas
 
fiume Wildbach (93 m)
 
Dettenberg-Tunnel (1800 m)
 
Etterbühl (125 m)
     
per Zurigo Oerlikon
 
16+26X Bülach
 
19+40X Glattfelden
 
22+25X Eglisau
     
per Neuhausen
 
fiume Glatt (93 m)
 
26+16X Zweidlen
 
29+36X Weiach-Kaiserstuhl † 1995
 
Kaiserstuhl AG
 
Rümikon AG
 
35+33X Rümikon-Mellikon
 
Mellikon
 
38+11X Rekingen AG
 
41+40X Bad Zurzach
 
43+39X Rietheim * 1938[6]
 
46+92X Koblenz Dorf * 1997
     
per Waldshut
     
 
48+38X Koblenz
     
per Turgi
 
per Stein-Säckingen
 
La stazione di Bülach

La linea parte dalla stazione di Winterthur, e segue il corso del fiume Töss fino a Rorbas, dopodiché si attraversa il fiume Wildbach e, dopo una galleria lunga 1,8 km sotto il Dettenberg, si giunge a Bülach, località nella quale si innesta la ferrovia proveniente da Oerlikon. La linea tocca quindi Eglisau e di lì corre parallela al Reno (attraversando il confine tra il canton Zurigo e il canton Argovia tra Weiach e Kaiserstuhl) fino al capolinea di Koblenz (poco prima del quale viene sottopassata la linea per Waldshut).

Note modifica

  1. ^ Hans-Peter Bärtschi, Ferrovia del Nord-Est, in Dizionario storico della Svizzera, 30 novembre 2011. URL consultato il 20 luglio 2021.
  2. ^ (FR) Voie et usines électriques, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux pour l'exercice de 1928, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 22.
  3. ^ (FR) Voie et usines électriques, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux suisses 1945, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 19.
  4. ^ (DE) Bahnbau, in Fünfundvierzigster Geschäftsbericht der Direktion der Schweizerische Nordostbahngesellschaft an die Generalversammlung der Aktionäre umfassend das Jahr 1897, Zurigo, Schweizerische Nordostbahngesellschaft, p. 94.
  5. ^ Streckendaten (PDF), su quadri-orario.ch. URL consultato il 20 luglio 2021.
  6. ^ (FR) Service des gares et des trains, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux pour l'exercice de 1938, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 24.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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