Feste romane (Respighi)

Feste romane è un poema sinfonico, del 1928, di Ottorino Respighi e descrive momenti dell'antica Roma ambientati fin dal tempo imperiale. Viene considerato una parte della trilogia romana, assieme a I pini di Roma e Le fontane di Roma, poemi sinfonici incentrati sulla città di Roma. Questo lavoro è il più lungo e tecnicamente il più esigente, ed è per questo anche il meno conosciuto della trilogia, quindi è meno spesso programmato dalle orchestre rispetto agli altri due.

Feste romane
CompositoreOttorino Respighi
Tipo di composizionepoema sinfonico
Epoca di composizione1928
Prima esecuzioneNew York, Carnegie Hall, 1929
Durata media25 min circa
Organicogrande orchestra sinfonica (vedi sotto)
Movimenti
quattro (vedi sotto)

L'opera modifica

Il poema sinfonico, come già i primi due della trilogia, si struttura in quattro movimenti:

  1. Circenses - c. 4:30 min
  2. Giubileo - c. 7:15 min
  3. l'Ottobrata - c. 7:40 min
  4. la Befana - c. 5:30 min.

Il primo movimento, che rievoca gli spettacoli cruenti nella Roma imperiale, presenta inizialmente il tema di uno spettacolo in un'arena in cui un gladiatore combatte fino alla morte, simboleggiato dallo squillo di una fanfara di buccine. Archi e fiati successivamente suggeriscono il canto piano dei martiri cristiani mandati a morire nell'arena del Circo Massimo. Il movimento si conclude con violenti accordi orchestrali, completo di pedale d'organo, a rappresentare il soccombere dei martiri, massacrati da belve feroci.

Il seguente movimento rappresenta il Giubileo, la festa del cattolicesimo che raduna credenti di tutto il mondo ogni venticinque anni. L'avvicinamento dei pellegrini a Roma è catturato dalla visione mozzafiato del panorama da Monte Mario e con il sottofondo delle campane.

Il terzo movimento rappresenta la festa dell'Ottobrata nelle campagne presso Roma. L'assolo di corno francese celebra il raccolto e le battute di caccia mentre in sottofondo un suono di campane delinea serenate d'amore.

Il movimento finale è la celebrazione della Befana in Piazza Navona. Un suono nuovo e diverso di trombe crea un clamore di canzoni romane e danze, tra cui si muove un festaiolo ubriaco raffigurato da un trombone tenore solista.

Le esecuzioni di Toscanini modifica

Arturo Toscanini e la New York Philharmonic-Symphony Orchestra eseguirono la prima alla Carnegie Hall nel 1929. Toscanini registrò poi l'opera con la Philadelphia Orchestra nell'Accademia di Musica del 1942 per la RCA Victor. Egli registrò di nuovo con la NBC Symphony Orchestra alla Carnegie Hall nel 1949, sempre per la RCA. Entrambe le registrazioni sono state distribuite su LP e CD. L'esecuzione del 1949 sfruttò ogni limite delle apparecchiature di registrazione del tempo: Toscanini aveva infatti lungamente insistito con gli ingegneri del suono, al fine di catturare tutte le dinamiche della musica, soprattutto in Circenses e nella Befana.

Strumentazione modifica

Feste Romane è scritto per una grande orchestra sinfonica composta da:

Utilizzo nei media modifica

Note modifica

  1. ^ Le parti delle buccine sono normalmente eseguite dalle più moderne trombe o dai flicorni soprani

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN178620676 · LCCN (ENn81147599 · GND (DE300128940 · BNF (FRcb139178665 (data) · J9U (ENHE987007343033805171