Fulvio Martini

ammiraglio italiano (1923-2003)

Fulvio Martini, nome in codice "Ulisse" (Trieste, 26 febbraio 1923Roma, 15 febbraio 2003), è stato un ammiraglio italiano e direttore del SISMI dal 5 maggio 1984 al 26 febbraio 1991.

Fulvio Martini
La presidente della Camera dei deputati, Nilde Iotti, riceve l'ammiraglio Fulvio Martini, 16 maggio 1991
NascitaTrieste, 26 febbraio 1923
MorteRoma, 15 febbraio 2003
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
Marina Militare
Corpostato maggiore
Gradoammiraglio di squadra
Comandante diVittorio Veneto
2ª divisione navale di Taranto
SISMI
Studi militariAccademia navale
Scuola di comando navale
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Biografia modifica

Si arruolò in Marina durante la seconda guerra mondiale e il suo primo incarico fu quello di ufficiale di rotta sulla nave da battaglia Duilio. Tra il 1972 e il 1973 con il grado di capitano di vascello fu al comando dell'incrociatore Vittorio Veneto all'epoca sede del comando in capo della squadra navale.

All'inizio degli anni sessanta quale ufficiale del Servizio informazioni operative e situazione della Marina (SIOS), in servizio sul Bosforo, incaricato di controllare i mercantili sovietici che transitavano nel Mediterraneo, in una foto immortalò alcuni pezzi di ricambio di un missile in viaggio per Cuba, consegnando nelle mani degli americani una delle prove che sarebbero servite a incastrare Chrušcëv durante la crisi di Cuba. Fu poi capo del reparto "S" del Servizio informazioni difesa.

Nel 1978 lasciò i "Servizi" e comandò la 2ª divisione navale di Taranto alzando la propria insegna sul cacciatorpediniere Impavido compiendo con essa visite ufficiali in URSS a Odessa, nel Mar Nero; successivamente fu destinato allo stato maggiore della Marina per poi passare alla Segreteria generale della difesa, inizialmente come capo reparto del personale, poi come capufficio e infine come vicedirettore nazionale degli armamenti[1]. Il 5 maggio 1984 fu nominato direttore del SISMI fino al 26 febbraio 1991.

Durante il sequestro dell'Achille Lauro collaborò col Governo Craxi I, come responsabile del servizi segreti militari, alla gestione delle operazioni. Nel suo libro Nome in codice: Ulisse racconta dei tesissimi rapporti tra Italia e Stati Uniti nella gestione della crisi: «Eravamo - scrive Martini - completamente dipendenti dal servizio americano e da quello israeliano, i quali avevano mezzi superiori ai nostri, ma avevano anche interessi diversi»[2]. In compenso, secondo altre fonti,[3] "l'idea centrale dell'ammiraglio Martini fu quella di giocare la carta, e giocarla non in modo episodico, dell'intelligence israeliana, perché anche per Fulvio la presenza di Israele e la sua forza era l'unica garanzia di salvezza, per noi Paesi Mediterranei".

Opere modifica

  • Nome in codice: Ulisse, Rizzoli editore, 1999

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Cfr. a p. 107 in Fulvio Martini, Nome in codice: Ulisse, Rizzoli editore, 1999.
  2. ^ dini Archiviato il 30 dicembre 2007 in Internet Archive.
  3. ^ [1]Giancarlo Elia Valori, L'intelligence secondo l'ammiraglio Martini, Formiche, 22/02/2015.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN12486589 · ISNI (EN0000 0000 5364 8581 · SBN LO1V181991 · LCCN (ENno2002084162 · GND (DE121816095 · BNF (FRcb13751206p (data) · J9U (ENHE987007439980205171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002084162