Gaspare Finali

letterato, patriota e politico italiano (1829-1914)

Gaspare Finali (Cesena, 20 maggio 1829Marradi, 8 novembre 1914) è stato un letterato, patriota, politico e avvocato italiano.

Gaspare Finali

Ministro del tesoro del Regno d'Italia
Durata mandato7 gennaio 1901 –
15 febbraio 1901
Capo del governoGiuseppe Saracco
PredecessoreBruno Chimirri
SuccessoreErnesto Di Broglio

Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia
Durata mandato10 luglio 1873 –
20 novembre 1876
Capo del governoMarco Minghetti
PredecessoreStefano Castagnola
SuccessoreSalvatore Majorana Calatabiano

Ministro dei lavori pubblici del Regno d'Italia
Durata mandato9 marzo 1889 –
6 febbraio 1891
Capo del governoFrancesco Crispi
PredecessoreGiuseppe Saracco
SuccessoreAscanio Branca

Presidente della Corte dei Conti
Durata mandato5 marzo 1893 –
15 febbraio 1907
PredecessoreAugusto Duchoqué-Lambardi
SuccessoreErnesto Di Broglio

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato17 dicembre 1872 –
8 novembre 1914
Legislaturadalla XI (nomina 9 novembre 1872) alla XXIV
Tipo nominaCategoria: 3
Incarichi parlamentari
Cariche
  • Vicepresidente (10 novembre 1898–14 febbraio 1901), (24 febbraio 1901), (14 febbraio 1902–18 ottobre 1904)

Commissioni

  • Membro della Commissione di contabilità interna (23 novembre 1876–1º febbraio 1880), (31 gennaio 1889–20 luglio 1889)
  • Membro della Commissione di finanze (5 aprile 1881–25 settembre 1882), (19 novembre 1887–20 luglio 1889), (15 aprile 1891–25 maggio 1899), (30 maggio 1899–8 novembre 1914)
  • Membro della Commissione per l'esecuzione della legge sull'abolizione del corso forzoso (13 maggio 1881)
  • Membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (19 novembre 1887–20 luglio 1889)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Assegnazione di una rendita vitalizia a Giosuè Carducci" (19 dicembre 1904)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga del termine utile per la diffida relativa al riscatto delle Strade ferrate meridionali" (14 aprile 1905)
  • Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge a favore della Calabria (24 aprile 1906)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Conversione dei consolidati 5 per cento lordo e 4 per cento netto" (29 giugno 1906)
  • Membro della Commissione per il regolamento interno (12 luglio 1906-8 novembre 1914)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Erezione in Roma di un monumento a Giosuè Carducci" (5 marzo 1907)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Diminuzione del dazio sul petrolio" (18 marzo 1907)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Il giorno 4 luglio 1907 centenario della nascita del Generale Giuseppe Garibaldi, è dichiarato festa nazionale" (12 giugno 1907)
  • Membro della Commissione d'inchiesta sui servizi dipendenti dal Ministero della guerra (24 giugno 1907–27 giugno 1907)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti a sollievo dei danneggiati dal terremoto del 28 dicembre 1908" (11 gennaio 1909)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge di conversione del Regio decreto 5 novembre 1911, n. 1247, per la sovranità d'Italia sulla Tripolitania e sulla Cirenaica (24 febbraio 1912)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione del Trattato di Losanna" (10 dicembre 1912)

Altri incarichi parlamentari

  • Consigliere d'amministrazione del Fondo speciale per usi di beneficenza e religione nella città di Roma (20 dicembre 1887–4 gennaio 1889)
Sito istituzionale

Sindaco di Cesena
Durata mandato1892 –
1892
Capo del governoFrancesco Crispi
PredecessorePietro Gandin
SuccessoreAlfredo Prati

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 novembre 1865 –
17 febbraio 1867[1]

Durata mandato17 maggio 1868[2] –
1869[3]
LegislaturaIX, X
Gruppo
parlamentare
Destra
Collegio
  • IX: Cesena
  • X: Belluno
Sito istituzionale

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato2 aprile 1860 –
1860[4]
LegislaturaVII
Gruppo
parlamentare
Destra
CollegioCesena II
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità di Bologna
Professione
  • Magistrato
  • Funzionario amministrativo
  • Avvocato
Gaspare Finali in famiglia.

Fu deputato, senatore, ministro del Regno d'Italia nonché presidente della Corte dei Conti.

A Cesena il quartiere di Case Finali deve il nome al fatto che Gaspare Finali avesse diverse proprietà immobiliari disseminate sul suo territorio.

Biografia

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Cospiratore mazziniano, sfugge alla polizia austriaca che lo cerca per arrestarlo (1855), si rifugia per due mesi a Cesena nel Palazzo del marchese Alessandro VI Ghini. La famiglia Ghini ha ospitato per due mesi in clandestinità nel palazzo Ghini di via Chiaramonti (quello sito esattamente di fronte al palazzo Chiaramonti) il patriota Gaspare Finali in fuga dall'esecuzione. Là due volte si recò a salutarlo il padre e il fratello Amilcare (anch'egli fuggiasco) e la madre. A sapere che si nascondeva a palazzo, vi erano solo il marchese Ghini di cui era amico e che ricordò in diverse opere, e la cameriera personale della marchesa che si prendeva cura di lui. Uscirono da Cesena per Porta Trova allora sorvegliata da finanzieri pontifici e guardie austriache. Gaspare Finali, che si era fatto crescere la barba di due mesi, riuscì grazie alle figure rispettabilissime e vicine al Papa e all'Austria dei marchesi Ghini moglie e marito in carrozza a uscire dalla città e a incontrare a Capo di Colle Andrea Maltoni di Meldola. Ciò salvò Gaspare Finali dall'esecuzione certa e gli permise, di riparare in Toscana e Piemonte, dove fu accolto come sostenitore del Re.[5]

Nel 1859 viene eletto deputato all'Assemblea delle Romagne, fu nominato segretario del Governatore Leonetto Cipriani (settembre-novembre), poi fu eletto al Parlamento del Regno di Sardegna.

Segretario di Valerio nelle Marche, fu deputato e ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio nel secondo Governo Minghetti (dal 1873 al '76), ministro dei lavori pubblici nel secondo Governo Crispi e ministro del tesoro nel Governo Saracco.

Nominato consigliere della Corte dei Conti nel 1869 da Quintino Sella[6], ne divenne poi presidente di sezione nel 1891 e primo presidente dal 1893 al 1907[6].

Venne nominato senatore il 9 novembre 1872, ed è stato vicepresidente del Senato; nel 1893 fu a capo della Commissione d'inchiesta sullo scandalo della Banca Romana, e nel 1905 presiedette la Commissione sul problema del riscatto delle linee ferroviarie gestite dalla Società italiana per le strade ferrate[7].

Tradusse le commedie di Plauto[8], scrisse un volume di ricordi politici delle Marche (1896) ripubblicati recentemente[9] e varie monografie sul Risorgimento.

Da lui ha preso nome una zona di Cesena (chiamata appunto Case Finali), città della quale è stato sindaco nel 1892.

Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita presso la Villa di Gruffieto (tra Palazzuolo sul Senio e Marradi)

È stato sepolto in una cappella al cimitero monumentale di Cesena.

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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Onorificenze straniere

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  1. ^ Cessazione per nomina a Direttore generale delle imposte, delle tasse e del demanio, poi delle imposte dirette.
  2. ^ Elezione in corso di legislatura.
  3. ^ Cessazione per nomina a Consigliere della Corte dei conti.
  4. ^ Cessazione per nomina a Consigliere di governo.
  5. ^ Opere autobiografiche di Gaspare Finali
  6. ^ a b Fonte: Dizionario Biografico degli Italiani. Vedi Collegamenti esterni.
  7. ^ AA.VV., Storia d'Italia, Novara, DeAgostini, 1991, p. 291, ISBN 88-402-9440-6.
  8. ^ I prigionieri e Il milite vanaglorioso di Plauto, Imola, I. Galeati, 1878, Le venti commedie / di M. A. Plauto, Milano, Ulrico Hoepli, 1903. Fonte: Catalogo del Servizio bibliotecario nazionale.
  9. ^ Le Marche : ricordanze, introduzione di Stefano Orazi, ristampa anastatica, Pesaro, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, 2010. Fonte: Catalogo del Servizio bibliotecario nazionale.
  10. ^ a b c d e f g h i j k l m Gaspare Finali, su Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica - senato.it.  

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN2846485 · ISNI (EN0000 0000 8082 7235 · SBN RAVV022575 · BAV 495/163617 · CERL cnp01402927 · LCCN (ENn86095759 · GND (DE136980880 · BNF (FRcb16170168h (data) · CONOR.SI (SL141754979